di S.F.
Un atto che «comporta riflessi diretti di natura finanziaria sia in termini di introiti del canone unico patrimoniale e diritti istruttori, con incremento delle previsioni, ma anche riflessi indiretti di natura patrimoniale in quanto lo stesso ha rilevanza ai fini dell’incremento della sicurezza primaria delle strade di pubblico transito». Quale? Il regolamento comunale per la disciplina degli accessi e dei passi carrabili sulle strade cittadine. È pronto e, dopo il passaggio in I commissione consiliare previsto per giovedì, ci sarà il via libera in consiglio. Del tema se ne parla da mesi.
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Al centro dell’attenzione ci sono i passi carrabili e gli accessi carrabili, quest’ultimi a raso. Con due indicazioni base: non devono «arrecare pericolo od intralcio alla circolazione veicolare e pedonale» e «agevolare le manovre dei veicoli in ingresso o in uscita». Bene, ma perché ci si attiva con uno specifico regolamento comunale su questo fronte (senza dimenticare quanto indica il codice della strada)? Per una verifica delle posizioni esistenti e dell’eventuale «regolarizzazione/eliminazione di quelle rispondenti alla normativa vigenti». Ci sono oltretutto delle richieste in essere: in questo caso varranno le disposizioni attuali. In ogni ci sarà il principio transitorio entro sei mesi dall’entrata in vigore del nuovo regolamento per consentire la regolarizzazione, «tanto più se trattasi di usi speciali mantenuti in esercizio da prima dell’entrata in vigore del Cds (1992)». In tal senso sarà pubblicato uno specifico avviso pubblico per i cittadini utile al censimento generale.
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Poi? Una volta terminato il periodo transitorio, «tutti gli accessi e le diramazioni in genere sia su strada urbana che extraurbana saranno considerate senza titolo e il comando di Polizia Locale potrà procedere all’accertamento di sua competenza, anche per l’applicazione delle sanzioni amministrative pecuniarie ed accessorie da questo previste». Insomma, antenne dritte. Anche perché c’è da considerare un ulteriore aspetto: «Nei casi in cui si procede alla realizzazione di interventi di manutenzione della rete stradale – compresa la segnaletica orizzontale -, tutti gli accessi non dotati di titolo abilitativo dovranno essere inibiti all’uso mediante realizzazione di striscia di margine continua al fine di tutelare gli utenti delle strade ed evitare l’uso speciale delle strade senza titolo». In caso di accertamento di occupazione senza titolo entrerà in gioco anche l’ufficio unico delle entrate per il canone unico patrimoniale. Oppure il concessionario del servizio di riscossione, Ica.
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C’è poi un’altra casistica sottolineata nel documento istruttorio: «Nei casi particolari di acquisizione al patrimonio di strade private, ovvero di cessione al privato di aree pubbliche, l’ufficio competente dovrà comunicare preventivamente ai singoli proprietari frontisti l’obbligo di regolarizzare gli eventuali passi carrabili interessati». In sostanza sta per scattare un check generle per l’adeguamento ed il censimento. Se ne parlerà in maniera più approfondita nei prossimi giorni. Palla al neo dirigente alla viabilità Federico Nannurelli e all’assessore Marco Iapadre. Nel 2022 ci fu un duro confronto tra Confartigianato e l’allora assessore Giovanna Scarcia: «Le precedenti amministrazioni hanno evidentemente tollerato e forse assecondato, per anni e anni, situazioni non conformi», disse all’epoca l’avvocato. Vedremo ora cosa accadrà.
Giovedì mattina rapida I commissione per parlarne (4 favorevoli, 3 astenuti e 1 non espresso al termine) in vista del consiglio: «Il Comune non ha mai avuto un regolamento – le parole di Iapadre, con lui anche Nannurelli – e finora le istruttorie sono state fatte in base alla normativa vigente. Non facciamo altro che recepire. L’unica parte attinente al Comune è la disciplina per la regolarizzazione ed il censimento perché, purtroppo, ci sono tanti accessi mai autorizzati in quanto realizzati prima dell’entrata in vigore del Cds. Altri invece sono stati fatti abusivamente e, anche per questione di sicurezza, devono essere regolarizzati». Ed ecco il perché dell’avviso in arrivo: «Per sei mesi non saranno sanzionabili per consentire la regolarizzazione, poi ci sarà la segnalazione e la sanzione. Molti pagano l’Ica pur non avendo l’autorizzazione», ha concluso. Passaggio già reso noto dalla stessa società concessionaria ai cittadini nelle missive inviate nei mesi scorsi.
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