Piano alienazioni Terni: Staino escluso. Novità per Gabelletta e Rocca San Zenone

Diverse le novità legate al piano ’24-’26 comunale, introiti previsti nel triennio da 8 milioni. Si riprova a chiudere per l’ex convento di San Pietro

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di S.F.

Una pioggia di aggiornamenti dei prezzi dopo le numerose aste deserte (come ad esempio il locale in via Cavour o l’area di via Proietti Divi per il distributore di carburante), non molti inserimenti, l’esclusione di quattro immobili ed una stima di introiti previsti dal 2024 al 2026 per 8 milioni di euro. In sintesi è ciò che emerge dal nuovo piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari 2024-2026 del Comune di Terni, approvato lunedì dall’esecutivo Bandecchi.

MAGGIO 2022, LA BAGARRE SULLA VARIANTE STAINO

Vocabolo Staino

Le novità e la parrocchia a Rocca

Gli unici due ingressi riguardano un terreno da 216 metri quadrati in via Chioma di Berenice (Gabelletta) per 25.920 euro e due unità immobiliari a Rocca San Zenone dal valore di 39.600 euro per una superficie di circa 99 metri quadrati: quest’ultime sono parte di un fabbricato che coinvolge anche l’ente parrocchiale San Zenone Martire e, di fatto, sono state utilizzate nel corso degli anni dalla Caritas/associazione San Martino per l’emergenza abitativa. Bene, che succede su questo fronte? Il 21 giugno il parroco ha chiesto «la razionalizzazione delle proprietà con cessione/acquisizione delle stesse». Dunque lo schema prevede la cessione in proprietà degli immobili comunali alla parrocchia, «che diverrebbe proprietaria dell’intero fabbricato con sgravio per il Comune da ogni onere derivante dalla proprietà/condominio». A favore del Comune si costituirà il vincolo di destinazione – di durata di almeno venti anni – per le funzioni sociali legate all’accoglienza temporanea a titolo gratuito. In caso di violazione del vincolo da parte della parrocchia, il Comune incassera i 39.600 euro.

IL PIANO DELLE ALIENAZIONI APPROVATO NEL 2022

Uno dei lotto in viale Borzacchini

Le esclusioni, spicca lo Staino

Sono quattro. La più rilevante è il terreno in vocabolo Staino che, come noto, ha destinazione ad area per servizi con superficie utile da 6.500 metri quadrati, atto poi modificato con un emendamento del luglio 2019 per trasformarla in area per attrezzature di interesse comune. Risultato a distanza di quattro anni? «L’analisi costi/benefici derivanti dalla variante proposta evidenzia l’onerosità della conseguente necessità di reperire nuove aree per la protezione civile e spettacoli viaggianti, da attrezzare». Il valore era fissato a 2 milioni di euro. Niente da fare. Stesso esito per gli immobili in viale Borzacchini (zone per attività di servizio, sarà messa a reddito con l’affitto), strada di Campomicciolo (ex fabbricato della croce rosse italiana, sarà mantenuto con il contratto in essere) e via di Vittorio, dove c’è un distributore in proprietà superficiaria alla Kuwait Petroleum Italia fino al 2048. In quest’ultimo caso la motivazione è la non appetibilità sul mercato.

EX CONVENTO SAN PIETRO: 101 MILA EURO PER IL COMUNE DA ATER

L’ex convento di San Pietro

In questo caso di mezzo c’è il vincolo perpetuo – la storia nasce nel dicembre 1860 con il decreto del regio commissario generale Pepoli – per fornire al parroco un alloggio di proprietà sostenendo i relativi costi dell’affitto (11.283 euro l’anno). «La parrocchia – viene ricordato – ha formalizzato nel corso degli anni la volontà di acquisire in proprietà tale immobile, per i propri fini pastorali (uffici parrocchiali, sagrestia, campanile ed oratorio), rendendosi disponibile, quale corrispettivo, a rinunciare al suddetto vincolo perpetuo di abitazione, chiedendo altresì la concessione in uso gratuito di due locali comunali risultanti dalla tamponatura di parte del portico del chiostro (non utilizzati dal Comune)». Per il Comune «l’alienazione nei termini proposti rappresenta un indiscutibile vantaggio, sia per l’estinzione di un onere economico perpetuo, sia per lo sgravio da oneri di manutenzione di strutture. Tale operazione concluderebbe il riassetto delle proprietà del complesso immobiliare tra Ater Umbria, Comune e Parrocchia di San Pietro». Al fine del consolidamento della vocazione sociale del complesso immobiliare, si ritiene di dover «apporre agli immobili in alienazione, il vincolo di destinazione, a favore del Comune di Terni per la durata di anni 90, a funzioni pastorali proprie della parrocchia». Violazione? 248.700 euro di pagamento per la sede degli uffici parrocchiali e 180.080 per l’ex sede dell’Opera Pia.

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