Piscine stadio Terni: ci prova l’avvocatura. «Atleti? Sistemati»

Confronto con pioggia di interrogazioni per l’assessore Proietti: tutto ancora fermo in attesa del tribunale di Roma. Resta il problema per i lavoratori e gli abbonati

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Piscine dello Stadio, entra in gioco l’avvocatura comunale di palazzo Spada. Di fatto è l’unica novità emersa nel lungo scambio – ben quattro interrogazioni sullo stesso argomento – pomeridiano sulla struttura a Terni durante il question time: l’assessore allo sport Elena Proietti ha risposto agli input lanciati da Alessandro Gentiletti (Senso Civico), Federico Pasculli (M5S), Tiziana De Angelis (Pd) e Valdimiro Orsini (Gruppo Misto). Attività ferma da oltre un mese ormai, mentre i due esercizi commerciali rimasti proseguono con tutte le difficoltà del caso.

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Le piscine dello stadio

Tutto bloccato. La ricollocazione degli atleti

Il 38enne avvocato di Senso Civico ha chiesto delucidazioni sulle interlocuzioni e le iniziative a tutela di cittadini, lavoratori e lavoratrici. Il capogruppo M5S ha messo in evidenza i danni per sportivi e abbonati, l’esponente del Pd ha riepilogato la vicenda anche in merito alla Palestra della salute chiedendo un aggiornamento del quadro e, infine, stessa cosa per Orsini. Quest’ultimo ha fatto presente che già il 4 dicembre aveva presentato un’interrogazione urgente per le problematiche della struttura. Come a dire che si sapeva dei guai. Tema caldo. «Solo il 18 gennaio si è venuti a conoscenza della rescissione unilaterale del contratto tra concessionario (Piscine dello stadio srl) e subconcessionario (Pds Sport & Fun srl). Per la ricollocazione degli atleti – le parole della Proietti – l’ufficio sport si è messo subito in moto e la settimana scorsa ho avuto una conversazione con i dirigenti di Italica: mi hanno detto che ad oggi sono tutti sistemati, le strutture comunali sono sufficienti».

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L’interno

Avvocatura in azione

I problemi sono diversi: «I lavoratori? Abbiamo chiesto all’avvocatura, nelle more di una convenzione stringente e nel rispetto degli obblighi normativi, cosa si può fare per rientrare in possesso della struttura per dare una mano al concessionario. Il tribunale di Roma – ha proseguito l’ex arbitro – si deve esprimere sulla richiesta di Piscine dello stadio srl. Brutto da dire, ma la situazione di lavoratori e lavoratrici non è di nostra competenza. Ma stiamo cercando di fare il possibile. Per l’impianto sono stati spesi soldi pubblici ed è chiaro che indirettamente è nostra cura far sì che chi operava nella struttura ci ritorni». Piero Giorgini, il responsabile unico del procedimento, ha chiesto l’intervento dell’avvocatura (la risposta ancora non c’è) il 21 febbraio come risulta dalla nota protocollata. «La gestione è molto più importante della realizzazione» il commento personale dell’assessore.

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L’assessore Elena Proietti

Il check dei tributi e la critica

Infine la Proietti ha specificato che «nessun’altra subconcessione è stata autorizzata al di là di quella che già si conosce. Siamo inoltre in attesa dell’ufficio tributi del Comune per verificare la situazione al 2021». In particolar modo è Orsini che è rimasto insoddisfatto dalle repliche dell’esponente dell’esecutivo Latini: «Ho la sensazione che, chi doveva vigilare per conto dell’amministrazione, sia rimasto a guardare». E il tempo scorre.

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