di S.F.
Il gruppo di AP vota positivamente, tutti gli altri (tredici in tutto) non si esprimono. Tre gli assenti. Il Comune di Terni ha dato il via libera – in questa fase non vincolante, nei link sotto i dettagli emersi in commissione e la relazione dell’Au Alessandro Campi – alla manifestazione di volontà di alienazione della rete di proprietà del gas. È quella appartenente all’Atem ed è uno step propedeutico alla gara.
19 DICEMBRE, LO STOP IN III COMMISSIONE. CHIESTE DELUCIDAZIONI
LA RELAZIONE DELL’AU ALESSANDRO CAMPI SU QUESTO PASSAGGIO: LE CIFRE

In estrema sintesi (materia molto tecnica e di non facile comprensione) l’assise si è espressa con un sì rispetto alla volontà di alienare la propria rete del gas in sede di gara Atem. Che, tuttavia, in questa fase non è vincolante. Si tratta di un passaggio utile a definire il valore di alienazione da parte di Arera, l’Autorità nazionale: si occuperà di chiudere il cerchio sulla cifra da mettere a base di gara e, solo a quel punto, palazzo Spada deciderà se confermare o meno l’idea di vendita. La stima attuale? Al 1° gennaio 2028 (tramite valore Vir) è stimabile in circa 21,6-22 milioni. In caso di mantenimento il corrispettivo per Terni Reti è di 750/760 mila euro annui. Soluzione che, in quest’ultimo caso, non aiuterebbe la società controllata dall’ente in quanto non sarebbe sufficiente «a remunerare il debito residuo determinando una certa perdita su base annua». Di mezzo c’è il mutuo da pagare e la bagarre con Udg.
18 DICEMBRE 2024, I DETTAGLI DELL’OPERAZIONE

Già ieri Bandecchi si era esposto sul tema: «Non venderemo la nostra rete perché ancora oggi vale. Abbiamo anche la manutenzione e spendiamo soldi tutti gli anni senza che nessuno ci paghi». Oggi il lungo dibattito in consiglio, a partire da Raffaello Federighi (AP): «Non sono sicuro che ciò di cui stiamo discutendo sia di piena competenza del consiglio. Perplessità dal punto di vista tecnico in quanto è un asset strategico e dal punto di vista politico. Facemmo campagna elettorale criticando la passata amministrazione per le quote di Asm ad Acea. Gli amministratori sono pro tempore ed i beni dei cittadini, forse è opportuno avere un’attenzione notevole», le sue parole.
18 DICEMBRE, IL Sì NON VINCOLANTE ALL’ALIENAZIONE DA OLTRE 20 MILIONI DI EURO

Perplesso anche Orlando Masselli (Gruppo Misto): «Non serve la delibera di oggi, il consiglio si è già espresso contrariamente». Idem per Marco Cecconi (FdI): «Ci sono elementi di debolezza dell’atto, in primis l’aspetto della valutazione. Non c’è a livello quantitativo sulla valorizzazione della rete». Si è esposto anche Claudio Batini (AP): «Servono approfondimenti tecnici ed analisi. L’infrastruttura è importante, ma che ricchezza ha portato questo assset?». Molto attivo AP sul tema: «Con questo atto – le parole del capogruppo Guido Verdecchia – non diamo l’ok alla vendita, vogliamo esclusivamente avere una valutazione della rete di distribuzione».
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Molti consiglieri si sono mostrati d’accordo su un dettaglio: «Non è di competenza – ha detto Valdimiro Orsini di TMS – del consiglio, questo è un atto gestionale. Il consiglio non si deve pronunciare, serve lasciare aperto un ventaglio di ipotesi. Lo può fare il dirigente o l’amministratore di Terni Reti». A seguire il capogruppo PD Francesco Filipponi: «Questa delibera non ha modo di essere trattata qui, è una valutazione preliminare non vincolante. La storia nasce dal dicembre 2018 quando c’era l’assessore Fabrizio Dominici». A questo punto è intervenuto il sindaco.
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A suo modo ha fatto capire subito un paio di cose: «Stiamo parlando di Terni Reti, ce la siamo ritrovata fallita. Si è salvata momentaneamente grazie agli accordi presi – citata Ast, ma probabilmente il riferimento era all’intesa sul derivato Collar – con gli istituti. In cassa ci sono 5 milioni di euro e dureranno tre anni perché c’è da pagare il mutuo. E Italgas ha ‘affamato’ Terni Reti. Non vorrei che fallisse Terni Reti, ci sono 14 posti a tempo indeterminati che dovrebbero essere rafforzati. Ad oggi – ha proseguito – la situazione è precaria. Noi non venderemo nulla forse, bisogna cominciare a capire come devono tornare i conti. Solo Arera può dirci quanto vale questa rete, va chiesto. Terni Reti sta in piedi per miracolo grazie alla mia bravura altrimenti sarebbe già fallita. E chiedo di votare per avere il ‘preventivo’», la richiesta in merito alla valutazione di Arera. Alla fine lo faranno solo i consiglieri di AP. Vedremo gli sviluppi.