di S.F.
Non solo la valanga di denaro in ballo con la Tari non pagata nel periodo 2015-2020. Per il Comune di Terni – di mezzo c’è sempre Municipia – c’è in ballo anche l’enorme cifra legata alle riscossioni coattive per le entrate tributarie e patrimoniali comunali affidate nel 2020 con sede legale a Trento: il quadro della situazione emerge dal controllo di gestione 2024. Si parla di 38.338 posizioni aperte per un importo a debito di 32,9 milioni di euro (comprensivo di sanzioni, spese di notifica ed interessi).
I 36 MILIONI DA PRENDERE PER LA TARI 2015-2020: L’AGGIORNAMENTO

L’aggiornamento è al 6 giugno 2024. Si parte da un primo dato non trascurabile, vale a dire la somma discaricata (può accadere per errori, pagamenti non contabilizzati, multe notificate a persone decedute ecc.): è di 6,3 milioni, a fronte finora di un importo incassato pari a 9,6 milioni di euro: il tasso di incasso è dunque certificato al 36,09%. Va un po’ meglio se il focus si sposta sulle posizioni rateizzate: in questo la percentuale sale al 69,11% rispetto alla cifra di 6,7 milioni di euro (a fianco lo schema completo con dati ufficiali forniti da Municipia).
LUGLIO 2020, IL MAXI APPALTO PER LE ENTRATE A MUNICIPIA
Interessante andare a vedere lo sviluppo delle varie fasi della riscossione coattiva rispetto al ‘carico’ iniziale delle quasi 40 mila posizioni in essere. Esempio? Per quattro c’è stata la comunicazione di avvenuta iscrizione di ipoteca per un valore di 172 mila euro; il preavviso ha riguardato 59 posizioni, mentre per ben 530 risulta il pignoramento verso terzi per un importo di 1,8 milioni di euro. Numeri ovviamente più consistenti per l’intimazione ad adempiere (1.840) e l’iscrizione di fermo (3.749) per 5,4 milioni di euro. Le azioni correttive messe nero su bianco? «L’entità delle quote discaricate richiede un’ulteriore indagine per comprenderne la natura, ovvero quali di esse siano imputabili ad errori commessi dall’ente nella fase istruttoria».