Terni, stadio-clinica: «L’importante è che ci siano i pareri». ‘Stop’ da quello di Balduzzi

Latini parla a pochi giorni dalla 2° seduta della CdS. Esito non proprio positivo dal parere della Cattolica del Sacro Cuore: «In Cds solo realizzazione struttura»

Condividi questo articolo su

Condividi questo articolo su

di S.F.

A sinistra il sindaco Leonardo Latini

Guardingo? Accorto? Cauto? Sceglietelo voi il termine. C’è una certezza: il sindaco di Terni Leonardo Latini ci va con i piedi di piombo – tra pochi mesi si vota, la tematica è ben attenzionata in città e la Lega ternana non è che sia esattamente all’apice in questa fase, tutt’altro – quando si prova a farlo parlare di Ternana. E non per i risultati sportivi, ma per tutti i guai che nel corso del tempo si sono sviluppati sui due maxi progetti che il club di via della Bardesca sta portando avanti: quello da oltre 60 milioni per il nuovo stadio Libero Liberati in ‘combinata’ la casa di cura privata ed il centro sportivo. I problemi sono sia su base regionale che locale. Fatto sta che tra quattro giorni in piazza Partigiani c’è un appuntamento molto rilevante. Intanto c’è lo stop da Renato Balduzzi.

STADIO-CLINICA, TEMPO DI RITROVARSI A PERUGIA PER LA CDS
LA TERNANA E IL RICORSO AL TAR PER GLI ACCREDITAMENTI

Il progetto stadio

La cautela su stadio-clinica

L’occasione per fare il punto a pochi giorni dalla seconda seduta della conferenza dei servizi decisoria a Perugia c’è stata domenica sera in via del Centenario, dove si è svolta la serata di premiazioni a firma Arcieri Città di Terni. Da Perugia non filtra pressoché nulla sul famoso parere da poco meno di 40 mila euro a firma università Cattolica del Sacro Cuore, se non sul fatto che è considerato ‘molto aperto’ – a voi l’interpretazione – e dovrà scontare quello dell’avvocatura regionale. Si vedrà. «Mi attenderei un risultato positivo. Non so se sarà l’ultimo – le parole di Latini – incontro o ce ne sarà un altro, l’importante è che ci siano tutti i pareri. Stiamo aspettando anche gli esiti dei pareri richiesti per la vicenda più spiccatamente sanitaria: dal punto di vista politico ho sempre avuto riscontro della volontà di portare avanti il progetto, se non ci sono condizioni tecniche/normative ostative tutti speriamo di arrivare prima o poi ad una definizione positiva. Avvocatura regionale? Non ho info su questo, sappiamo che la procedura è complessa e innovativa, è un qualcosa di pionieristico». Come noto si tratta di un parere a sé stante rispetto alla Cds.

17 OTTOBRE, RICORSO AL TAR CONTRO LA VARIANTE PER IL CENTRO SPORTIVO

L’area coinvolta e il deposito del ricorso

Il centro sportivo e la battaglia al Tar

Altro capitolo, il centro sportivo in vocabolo Gioglio. Il ricorso al Tar del comitato ‘Tuteliamo Colle dell’Oro’ è stato depositato il 17 ottobre e, trascorse due settimane, il Comune non si è ancora costituito in giudizio. Perché? «Ancora ci sono i termni di legge, la nostra avvocatura – spiega il sindaco – si occupa di molte cose. Stiamo facendo tutto ciò che è necessario a tutela dell’ente e, secondo me, della bontà del progetto. Sono coinvolte tutte le direzioni comunali: si stanno assumendo le informazioni per approntare una difesa efficace. Lavori nel 2023? Ora siamo in fase di ultimazione della procedura, ci sono da scontare tutte le vicende edilizie. I tempi ci sono, speriamo di chiudere il prima possibile». Settimana ‘calda’.

IL PARERE RICHIESTO IL 7 GIUGNO 2022 ALLA CATTOLICA DEL SACRO CUORE
PRIMAVERA 2021, STADIO-CLINICA: «L’ITER ECCOLO, UGUALE PER TUTTI». PARLA GAMBINO

L’area per la clinica e il progetto

La ‘bocciatura’ e le tre strade

Giovedì si discuterà anche del parere della Cattolica a firma dell’ex ministro Renato Balduzzi. Sporterni ne riporta alcuni stralci: in particolar modo si parla di «impossibilità giuridica di procedere secondo il percorso proposto dal proponente privato e recepito dal Comune di Terni, facendo eventualmente salva, nei termini sopra indicati, la sola autorizzazione alla realizzazione della struttura sanitaria» in quanto «l’unico provvedimento autorizzatorio suscettibile di essere assorbito nel provvedimento conclusivo della Cds può essere rappresentato dall’autorizzazione alla realizzazione della struttura. Ogni ulteriore passo verso l’ottenimento dell’accordo contrattuale ‘esorbita’ dalla sfera di potere attribuita alla competenza della Regione». La firma è del 19 ottobre. Dunque? Le strade sono tre per palazzo Donini e per il professore dell’università Cattolica del Sacro Cuore può «motivare in sede di conferenza di servizi l’impossibilità giuridica di procedere secondo il percorso proposto dal proponente privato e recepito dal Comune di Terni, facendo eventualmente salva, nei termini sopra indicati, la sola autorizzazione alla realizzazione della struttura sanitaria; avviare, all’interno della discussione in corso sul nuovo piano sociosanitario regionale, una ricognizione delle esigenze della programmazione sanitaria nell’area della Provincia di Terni, dalla quale potrebbe emergere uno spazio per l’Azienda unità sanitaria locale nel senso dell’attivazione di una chiamata di disponibilità di soggetti privati, anche non profit (ma con le precisazioni fatte prima; valutare la praticabilità di una sperimentazione gestionale, secondo le linee sopra tratteggiate». Vedremo come si proseguirà. Tirato in ballo nel discorso l’Istituto Prosperius Tiberino di Umbertide come sperimentazione gestionale con suggerimento alla Regione di «individuare il socio privato – riportano i colleghi di Sporterni – con un bando pubblico, che il privato detenga quote di minoranza rispetto al pubblico e vengano privilegiate organizzazioni non lucrative di utilità sociale». Al centro dell’attenzione anche l’iter procedurale per il convenzionamento dei posti letto con il sistema sanitario nazionale: autorizzazione alla costruzione, l’autorizzazione all’esercizio, accreditamento istituzionale e accordi con le Usl. In sostanza in conferenza di servizi si può solo fare cenno alla realizzazione della struttura: «L’autorizzazione all’esercizio di attività sanitaria, essendo subordinata all’esistenza di specifici requisiti da valutarsi in concreto, non può essere il risultato di valutazione preventiva sulla base di una documentazione progettuale, e sotto questo profilo essa non può pertanto venire in considerazione in un momento anteriore alla realizzazione della struttura, quale dovrebbe essere, secondo il proponente, la conferenza di servizi decisoria. Impensabile che l’amministrazione regionale possa assumere un impegno oggi per domani». Sul resto nulla. Via della Bardesca aveva già fatto presente che avrebbe impugnato l’atto perché è mal posto.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli