Tk-Ast, nuovo vertice tra tensioni e silenzi

Regione, Comune e sindacati di fronte per fare il punto: l’azienda tace su tutto

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di M.T.

L’appuntamento è per le 15 di martedì, nella nuova sede della regione presso il centro multimediale. Di questioncelle sulle quali soffermarsi, la presidente della Regione Catiuscia Marini, il sindaco Leopoldo Di Girolamo e i rappresentanti dei sindacati ne avranno un bel po’. Perché si parlerà di Ast e del sistema degli appalti, ma inevitabilmente si finirà anche per parlare di altro, di tutto quell’altro che, in queste settimane e in questi giorni, sta tornando di strettissima attualità.

Le polemiche L’incontro altro non sarebbe che quello, già programmato per il 12 maggio scorso e poi rinviato su richiesta proprio dei sindacati, ma sulle modalità che hanno portato alla sua convocazione sono già stati sollevati interrogativi e polemiche. Che nella giornata di martedì potrebbero anche sfociare in contestazioni dirette.

Le nomine Confermato, intanto, che al posto di Stefano Andreatta, che ha lasciato l’azienda sarà chiamato Gianluca Pansolini, attuale responsabile delle manutenzioni di Lac. Per l’altro posto rimasto vacante, quello di responsabile dell’area ‘servizi’, dal quale Marco Freddo è stato rimosso in seguito alle inchieste della magistratura, il prescelto è Luca Onofri, già responsabile automazione di Aut, che avrà in ‘squadra’ Cotroneo e Renzi oltre a Iemma, Proietti, Napoletti e Ferraro.

Il ministro Federica Guidi

Il ministro Federica Guidi

I silenzi Su tutto quello che succede – dentro e soprattutto fuori dal recinto aziendale – permane intanto il silenzio aziendale: non una parola su quanto, di buono, ha detto il ministro Federica Guidi a ‘Made in Steel‘; o su quanto, di meno buono, anche in seguito alla diffida della Provincia, hanno detto in casa Rmt per il progetto di recupero delle scorie – limitandosi a far circolare informazioni che lasciano ipotizzare la chiusura totale nei confronti del progetto e, soprattutto, a qualcuno dei soggetti imprenditoriali coinvolti – e i sindacati, nel corso del vertice che si è svolto nei giorni scorsi a Terni. Ma silenzio anche su tutto il resto: tipo sui possibili ritardi relativi al montaggio della linea 6, che doveva iniziare entro il primo semestre dell’anno e per il quale Ast si era impegnata ad investire tra i 20 e i 30 milioni di euro.

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La parte dell’accordo nella quale si parla dell’impianto

Lucia Morselli non ha fretta

Lucia Morselli

Le mezze frasi Silenzi e mezze frasi, peraltro, stanno caratterizzando la ‘strategia comunicativa’ di Ast in questo periodo: compresi quelli relativi all’intera gestione precedente all’avvento di Lucia Morselli. La gestione Espenhahn-Pucci, tanto per essere chiari. E Marco Pucci, incrociato a Milano in occasione di ‘Made in Steel’, a sua volta ha preferito glissare: «Io so benissimo quello che ho fatto a Terni e per Terni, inteso come stabilimento e non lo so soltanto io. Questo mi basta».

 

 

Marco Pucci

Marco Pucci

Il processo Per lo stesso Pucci, intanto, si avvicina una giornata importante – per lui e per gli altri cinque condannati in primo grado – visto che inizierà il processo di appello-bis per il rogo del 6 dicembre 2007 che causò la morte di sette operai. A decidere che il processo di appello si dovesse rifare era stata la Corte di cassazione che, nell’aprile scorso, pur confermando la colpevolezza degli imputati, accusati di omicidio colposo e altre omissioni sulla sicurezza, ha rimandato gli atti all’appello per la «rideterminazione delle pene». Al momento le condanno sono: 10 anni a Herald Espenhahn, 9 a Daniele Moroni, 8 a Raffaele Salerno e Cosimo Cafueri, 7 a Gerald Priegnitz e Marco Pucci.

Il rogo Nella notte fra il 5 e il 6 dicembre del 2007, otto operai dello stabilimento della Tk-Ast di Torino – che poi venne chiuso – furono coinvolti in un incendio che aveva avuto origine da un getto di olio bollente. Sette di quegli uomini morirono nel giro di un mese.

 

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