Tk-Ast, ‘patto d’acciaio’ con la Procura ternana

Terni, sarebbe alla base delle inchieste su vicende delle quali l’azienda è vittima

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di M.T.

Non sembri irriguardoso, ma l’impressione è che quello che si profila sia un autentico ‘patto d’acciaio’. A stringerlo – ovviamente in maniera figurata – sarebbero state due donne forti. E le conseguenze – alcune sono sotto gli occhi di tutti – potrebbero essere clamorose.

Lucia Morselli

Lucia Morselli

L’accordo Perché il ‘patto’ – d’acciaio sia per la consistenza che per l’oggetto specifico attuale – potrebbero averlo stipulato il sostituto procuratore della repubbica, Elisabetta Massini e l’amministratore delegato di Ast, Lucia Morselli. E sarebbe molto semplice: la prima vuole fare giustizia – sul sistema ‘grigio’ delle forniture alle acciaierie – e la seconda è pronta a mettere a disposizione tutte le carte che ha, per portare a termine in fretta il repulisti che ha già avviato.

Il sostituto procuratore Elisabetta Massini

Il sostituto procuratore Elisabetta Massini

Le indagini Non è casuale, infatti, l’accelerazione che hanno subìto le indagini che, da tempo, la procura aveva avviato sul sistema delle forniture, ma anche su quello degli appalti, di Ast e tutto lascia immaginare che quelli che la Forestale definisce «i controlli più accurati disposti dall’ad dell’Ast» – e che avrebbero portato alla nuova ondata di denunce – rientrino a pieno titolo nell’operazione ‘trasparenza’ che viale Brin avrebbe, sempre in forma figurata, concordato con la procura della Repubblica: del resto, l’obiettivo è comune.

 

Il 'rottame' della truffa

Il ‘rottame’ della truffa

Il futuro Ma se ‘patto d’acciaio’ è, ci si deve aspettare qualche novità in più. E non solo sulle inchieste in corso, ma anche su altre questioni che riguardano storie – vecchie, ma anche recenti e, chissà che non si finisca col parlare anche di questioni attuali e futuribili – sulle quali l’ad di Ast avrebbe intenzione di affondare i colpi, magari aprendo gli armadi al sostituto procuratore. Che, dal canto suo, ha già dimostrato di non avere particolari remore ad affrontare indagini scomode.

Gli intrecci E così il ‘patto d’acciaio’ potrebbe regalare qualche spunto interessante, visto che – ormai è palese – l’attuale gestione di Ast intende tirare una linea, in grassetto, su gran parte del passato, ma – pure questo è chiaro – vuole anche evitare che quel passato messo fortemente in discussione possa condizionare il futuro. E le due signore potrebbero avere ancora molte cose da dirsi.

 

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