Umbria, nessun nuovo caso su 1.369 tamponi

Gli attuali positivi scedono a 101 in ragione delle guarigioni. Secondo giorno senza decessi. Ricoveri stabili. In arrivo 2 milioni mascherine a prezzo calmierato

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Nessun nuovo positivo al Covid in Umbria fra le ore 8 di venerdì e sabato mattina. Il dato è relativo a 1.369 tamponi effettuati (55.170 il totale). Si conferma così un contesto di relativa tranquillità.

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101 i casi attuali

In ragione delle 21 guarigioni ulteriori (totale 1.248), scende di altrettante unità il numero degli attuali positivi che ora sono 101 (-21). Per il secondo giorno consecutivo non sono avvenuti nuovi decessi (73 il totale) legati all’epidemia da coronavirus in Umbria.

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Ricoveri invariati

Invariati i ricoveri – 27 le persone positive negli ospedali umbri -, terapie intensive comprese (sempre 2 i pazienti ricoverati). In isolamento domiciliare ci sono al momento 632 soggetti (-24) e sempre alle ore 8 di sabato sono uscite dalla ‘misura’ 19.904 persone i tutto (+548).

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Nuovo caso ad Umbertide

Il sindaco Luca Carizia ha reso noto che nella tarda mattinata che «il dipartimento prevenzione-servizio igiene e sanità pubblica della Usl Umbria 1 ha comunicato la presenza di un nuovo caso di positività al covid-19 nel Comune di Umbertide. Il soggetto attualmente si trova in isolamento domiciliare. Le autorità sanitarie ci hanno informato anche di un altro nostro concittadino guarito dal Coronavirus. Gli umbertidesi guariti dal virus diventano così 22, mentre restano tre quelli ancora positivi: uno di loro è ricoverato in ospedale, due sono in isolamento domiciliare».

Guai mascherine: «In arrivo». Lega chiede audizione

In tutto il territorio – l’Umbria non fa eccezione – si è creato il problema delle mascherine a 61 centesimi (50 più Iva) più o meno introvabili. Ci sono novità in arrivo sul tema: «Nelle prossime ore la nostra cooperativa Farmacentro – le parole del vicepresidente di Federfarma Marche, Stefano Golinelli – riuscirà a fornire alle farmacie di Marche, Umbria ed Emilia Romagna un importante quantitativo di mascherine a prezzo calmierato; metteremo infatti a disposizione dei cittadini più di 1.200.000 pezzi di questo articolo fondamentale nell’attuale momento di uscita dall’emergenza. Questo approvvigionamento di mascherine sarà il primo di una serie di forniture, sempre a prezzo calmierato, che verranno assicurate nelle prossime settimane». Sul tema è il consigliere regionale Francesca Peppucci (Lega) ad essersi esposta venerdì: chiesta la convocazione – da parte dell’intero gruppo del Carroccio – in terza commissione dei rappresentanti di Federfarma Umbria e Assofarm Umbria per fare luce sull’accaduto. Tutto ciò «in seguito al caos generato dalle dichiarazioni del Governo centrale che aveva annunciato la distribuzione di mascherine a un prezzo calmierato di 50 centesimi più iva, che però ci risulta siano arrivate solo ad un numero ristretto di farmacie e in quantità ridotte».

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Federfarma Umbria: «Superato il problema, 2 milioni mascherine»

Sempre nella giornata di sabato arriva la nota di Federfarma Umbria sull’accordo con Farmacentro e l’azienda M.S. Service/Ares Safety: «Da lunedì 18 maggio tutta la regione dell’Umbria sarà in condizione di poter contare su un ampio approvvigionamento con due milioni di mascherine a disposizione del distributore intermedio Farmacentro (costo al pubblico 0,50 euro più Iva), che provvederà a rifornire prontamente le farmacie umbre. Nei giorni successivi altri quantitativi dell’ormai famigerato dispositivo di protezione individuale sarà a disposizione in virtù di un continuo e costante flusso di distribuzione garantito dal medesimo accordo». «Siamo veramente soddisfatti – commentano Augusto Luciani, Silvia Pagliacci e Maurizio Bettelli, rispettivamente presidenti di Federfarma Umbria, Federfarma Perugia e Federfarma Terni – per aver raggiunto un accordo importante dotando così gli umbri del necessario quantitativo di mascherine. Nell’ultimo periodo c’è stata una fortissima richiesta sul mercato di questo dispositivo il cui utilizzo è divenuto obbligatorio in molti ambiti in virtù delle disposizioni governative, ma a causa di vari intoppi di cui certamente non sono responsabili i farmacisti che anzi, si sono prodigati come sempre per andare incontro alle esigenze dei cittadini, in tutta Italia e quindi anche in Umbria abbiamo dovuto fronteggiarne la carenza. Adesso l’ostacolo è definitivamente superato e quindi tutti gli umbri potranno affrontare la cosiddetta Fase Due dell’emergenza sapendo di non doversi preoccupare del reperimento di mascherine, finalmente presenti in abbondanza nelle farmacie».

IL PROTOCOLLO PER TEST E MISURAZIONI SUI LUOGHI DI LAVORO

Test sierologici e luoghi lavoro, siglato protocollo

Siglato il protocollo sui test sierologici e la misurazione della temperatura – alcune aziende già si erano attivate – nei luoghi di lavoro. «Ora bisogna partire subito con la sperimentazione dei test sierologici e con la misurazione della temperatura corporea in tutti i luoghi di lavoro», evidenziano Vincenzo Sgalla, Angelo Manzotti e Claudio Bendini, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria. «Da lunedì le imprese della nostra regione potranno effettuare i test sieriologici e il rilevamento della temperatura seguendo le indicazioni contenute nel protocollo. Una novità importante, visto che fino ad ora questi due punti, concordati da più di un mese tra parti sociali e Regione, sono stati sostanzialmente elusi dalle imprese umbre, salvo rare eccezioni, nelle quali, non a caso, sono subito emersi casi di positivi asintomatici. Ora, dopo aver stabilito le regole, va fatto un percorso rigoroso in ogni luogo di lavoro e nell’interesse dell’intera comunità regionale, che solo così potrà conservare i suoi ottimi risultati nel contenimento del virus». Il documento è stato inviato a tutte le rsu e gli rsl del territorio. «È questo che intendiamo quando insistiamo sul fatto che conta più il come ripartire che il quando. Da parte nostra faremo il massimo per dare concretezza a quanto sottoscritto. Ci aspettiamo e pretendiamo che le nostre controparti facciano altrettanto».

Moschini (Cisl Medici): «Servono attenzione e accordi»

Tullio Ostilio Moschini (Cisl Medici Umbria) lancia un input in questa fase delicata: «Mentre affrontiamo la sfida di capire come si evolve il virus, è necessario nella Sanità Umbra confrontare idee, elaborare una strategia strutturale, produrre piani e progetti operativi. La piccola Umbria ha contenuto il grande invasore invisibile. Dopo alcune difficoltà e criticità iniziali, il governo regionale della sanità ha vinto la prima fase della battaglia. Decisivo è stato il grande lavoro svolto dai professionisti e la disciplina dei cittadini. Dobbiamo esserne orgogliosi. Ma ora dobbiamo vincere la guerra, nella ripresa di tutte le attività sociali e produttive. Da un contenimento restrittivo della Fase 1 passiamo ad un contenimento protettivo nella Fase 2. Vanno osservati rigidamente i comportamenti individuali: mascherine e guanti per tutta la popolazione, distanziamento personale e sociale. Ma serve anche massima prontezza ed efficienza nella risposta sanitaria. In concreto: sorveglianza, mappatura, allerta ed isolamento ai primi sintomi attraverso medici di base, continuità assistenziale, pronto soccorso, diagnostica e presidi. Diventa perciò fondamentale l’immediato rilevamento dei sintomi: in casa, nel lavoro e nei luoghi pubblici. E conoscere il dato epidemiologico della popolazione attraverso tamponi e test sierologici. Insomma, è il tempo delle decisioni. All’esecutivo regionale chiediamo attenzione per i professionisti della sanità, medici, veterinari e dirigenti. Chiediamo accordi finalmente equi, non testi preconfezionati dai soliti ignoti senza scambio di idee. Chiediamo al nostro consiglio regionale come organo legislativo una proposta istituzionale alle Camere per la modifica della normativa nazionale riguardante il procedimento penale avente ad oggetto la responsabilità sanitaria, considerando che è presente solamente in Italia e in Polonia, attraverso la depenalizzazione dell’atto medico-sanitario. Chiediamo soprattutto di rivedere le politiche governative che da anni insistono a demolire il Sistema sanitario nazionale con normative punitive.

Perugia, Ztl e strisce blu: si torna alla normalità

L’amministrazione annuncia che «da lunedì 18 maggio le misure straordinarie di modifica degli orari della Ztl in centro storico e della sospensione del pagamento della sosta nelle aree a parcometro, adottate nel periodo dell’emergenza con le ordinanze 541 del 14 aprile e 582 del 30 aprile, termineranno». In questa pagina tutte le informazioni necessarie.

Articolo in aggiornamento

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