Viadotto Montoro: Narni avanza proposte

Il sindaco De Rebotti le esporrà nell’incontro di giovedì fra istituzioni e Ad di Anas. Lunedì call con il ministro De Micheli

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In attesa dell’esito degli incontri calendarizzati fra Terni, Roma e online – lunedì si terrà la videoconferenza con il ministro delle infrastrutture e trasporti Paola De Micheli -, il sindaco di Narni Francesco De Rebotti – principale comune colpito dalla chiusura del viadotto Montoro lungo il raccordo Terni-Orte – avanza le sue proposte per rimettere, per quanto possibile, un po’ di ordine in una situazione del tutto caotica dal punto di vista della viabilità. Per ora l’unica misura adottata, che ha consentito di alleviare parzialmente la problematica-traffico, è il divieto di uscita al casello di Orte per tutti i mezzi pesanti più di 3,5 tonnellate.

Le richieste del sindaco: «Serve il sostegno di tutti»

«Oggi ad Anas – scrive De Rebotti (l’incontro è in programma per le ore 14.30 con l’ad di Anas Massimo Simonini, ndR) – porterò le seguenti richieste di intervento sulla viabilità: realizzazione della bretella di Narni Scalo da via Tuderte a via Capitonese, realizzazione delle barriere fonoassorbenti San Liberato-Montoro, consolidamento del ponticello di Taizzano e ripristino della viabilità, messa in sicurezza del ponte della zona industriale di Nera Montoro, ripavimentazione di strada dei Confini e realizzazione della rotonda di ingresso alla E-45 all’innesto di strada di Marrano, messa in sicurezza dell’incrocio di ponte Sanguinaro attraverso la realizzazione della rotonda, ripavimentazione e messa in sicurezza della strada Montorese compreso il tratto di attraversamento del borgo di Montoro fino alla ‘Madonnella’. Chiederò a tutti, a partire dalla Regione Umbria e dalla Provincia di Terni, di sostenere queste richieste che possono trovare riscontro immediato e migliorare una viabilità che soprattutto nei momenti di emergenza non garantisce efficienza e sicurezza. Siamo duramente provati da quest’esperienza e con soluzioni intelligenti sulle alternative alla viabilità proposte ieri ed in fase di adozione e con investimenti ragionevoli, accanto a quelli per il viadotto, ci possono riconsegnare una situazione tollerabile e sostenibile. Invito tutti coloro che possono contribuire, a partire dalla politica, tutta, e dalle istituzioni a lavorare insieme a questo progetto ed a questi obiettivi. Non abbiamo bisogno solo di parole ma di atti, concreti, rapidi ed incisivi. Grazie al personale delle forze dell’ordine – conclude il sindaco -, al prefetto ed al questore di Terni che ci fanno sentire la loro vicinanza e credere che il lavoro di squadra per obiettivi e governo delle questioni è l’unica soluzione».

VIDEO E FOTO – LE CONDIZIONI DEL VIADOTTO MONTORO
VIADOTTO MONTORO: «IL PROBLEMA DURERÀ MESI. PERICOLO CONCRETO»

Traffico in crisi a Narni Scalo

Lavori e boscaglia

Intanto l’assessore regionale ai trasporti Enrico Melasecche fa sapere che «sono in corso i lavori sul fondovalle, sotto la pila interessata per eliminare la boscaglia e consentire ai progettisti di accedere alla struttura. L’amministratore di Anas Simonini mi ha assicurato che sia a livello progettuale che per quanto riguarda l’appalto verranno abbreviati al minimo i tempi necessari rispetto ai canoni ordinari in modo da consentire di ripristinare quanto prima quella che è la porta principale dal lato sud dell’Umbria. La verifica che sta facendo gradualmente Anas su tutti i viadotti di propria competenza – afferma Melasecche – ha portato alla sospensione, ormai da qualche mese, del traffico pesante sulla Flaminia da Terni a Spoleto mentre ha obbligato ad interrompere prima quello pesante poi anche quello leggero sul viadotto Montoro che sulla E45 collega Orte a Terni e al nord della regione. Ci siamo messi in contatto immediatamente con Anas per sollecitare una puntuale comunicazione ai viaggiatori e soprattutto agli autotrasportatori affinchè potessero utilizzare le migliori strade alternative. In una prima video conferenza effettuata con le varie autorità competenti – prosegue l’assessore – sono state fatte tutte le valutazioni in modo da accelerare al massimo le necessarie decisioni mentre nella seconda, che si è svolta ieri sera (mercoledì, ndR), si è deciso di bloccare il traffico pesante in ingresso da Orte per impedire che aumentassero le file al punto da creare anche problemi di ordine pubblico. La presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, ha seguito costantemente la situazione chiedendo informazioni sull’evolversi della situazione. E continui sono stati i contatti che ho avuto con i vertici regionali e nazionali dell’Anas che hanno assicurato la più completa disponibilità ad affrontare questa emergenza con la massima sollecitudine».

CAOS VIADOTTO, DIVIETO DI USCITA PER I MEZZI PESANTI AD ORTE

Lattanzi: «Situazione migliorata ma c’è tanto da fare»

«Oggi (giovedì, ndR) la situazione rispetto a ieri è migliore – afferma il presidente della Provincia di Terni, Giampiero Lattanzi – grazie all’intervento di Anas e soprattutto alla chiusura dell’uscita di Orte sull’A1 che ha recepito anche le sollecitazioni dell’amministrazione provinciale, fatte nei primissimi momenti dopo l’insorgenza del problema, per sgravare la viabilità locale. Adesso bisogna pensare da un lato ad affrontare la gestione del traffico sulle nostre strade, dall’altro a programmare per il futuro prossimo, tenendo conto che gli interventi sul viadotto, assolutamente indispensabili, dureranno molto tempo. Oltre alle richieste che, come annunciato da lui stesso, il sindaco di Narni farà ai vertici Anas – spiega Lattanzi – dobbiamo pensare a gestire al meglio le situazioni contingenti che un tale volume di traffico, del tutto eccezionale, produrrà sulle strade. Per quanto ci riguarda, ad Anas chiediamo soprattutto una collaborazione stretta, ciascuno per le proprie competenze e capacità operative, per affrontare i problemi che inevitabilmente si verificheranno. Dal punto di vista della gestione dei flussi – osserva il presidente della Provincia di Terni – chiediamo ad Anas di apporre apposita segnaletica a Perugia per deviare il traffico in altre strade prima che arrivi nel ternano-narnese, sfruttando le arterie dell’orvietano e altre strade alternative per raggiungere il Lazio e le altre regioni più a sud o per riprendere la A1».

Un punto della struttura

Fora: «Governa emetta un decreto nazionale ‘Montoro’

Andrea Fora, consigliere regionale di Patto civico per l’Umbria chiede che «il Governo prenda in carico immediatamente il problema della chiusura del viadotto sulla Terni-Orte tramite l’emanazione di un decreto nazionale ‘Montoro’, con la nomina di un commissario con poteri straordinari in grado di avviare immediatamente il cantiere per la ricostruzione del viadotto, superando limiti e tempistiche legati alle gare pubbliche. La chiusura del viadotto – prosegue – di Montoro e le immediate conseguenze che si sono create sulla viabilità e sul traffico locale umbro non possono rimanere un problema locale. La viabilità della E45 e i tratti coinvolti sono parte fondamentale della viabilità nazionale e del collegamento tra nord e sud Italia e la chiusura del ponte rischia di paralizzare tutto il Centro Italia, i flussi di merci e persone, compresi i tanti turisti che lentamente avremmo potuto attrarre nella nostra regione. L’emergenza va gestita con strumenti straordinari, sull’esempio della ricostruzione del ponte di Genova e delle catastrofi naturali come i terremoti, al fine di superare le farraginosità amministrazioni e burocratiche che in questo momento non ci possiamo permettere. Serve avviare immediatamente il percorso per la ricostruzione del viadotto, mentre da subito va definito un piano di viabilità alternativa, come proposto fin da mercoledì dal sindaco di Narni Francesco De Rebotti, per decongestionare il più possibile la viabilità, differenziare i percorsi e mettere in sicurezza i tratti al fine di evitare incidenti e danni. Nel merito condividiamo la proposta di De Rebotti di chiusura totale dell’accesso dei mezzi pesanti provenienti da sud (Magliano ed Orte) e da nord (E45) e l’attivazione immediata di percorsi differenziati per automobili, oltre che la realizzazione della bretella di Narni Scalo, le ripavimentazioni delle strade locali e la diversificazione della viabilità alternativa, coinvolgendo gli Enti preposti».

La richiesta di audizione

Sono Lucia Dominici (capogruppo FI), Doriana Musacchi (Gruppo Misto) e Michele Rossi (Terni Civica) a richiedere l’audizione in I° commissione consiliare a Terni dell’assessore ai lavori pubblici Benedetta Salvati, di quello alle infrastrutture in Regione Enrico Melasecche e dei responsabili di zona dell’Anas: «La nostra città – spiegano – sarà costretta per mesi a subire una situazione pesantissima nel periodo che coincide con la ripresa post lockdown e con l’avvio della stagione turistica. Questo porterà importanti danni al sistema turistico, produttivo e quindi economico generale della città di Terni e dei comuni limitrofi.  Sebbene l’infrastruttura in oggetto non ricada nel Comune di Terni ma questo ne subirà grave penalizzazione, con l’audizione riteniamo importante avere opportune spiegazioni da parte dell’Anas spa se l’interdizione totale al traffico veicolare poteva essere evitata e se la problematica fosse già conosciuta e monitorata o se solo in questi giorni sia emersa con tutta la sua urgenza. Intendiamo conoscere poi il motivo per cui non si è inteso utilizzare il periodo del lockdown per intervenire o comunque controllare ancor meglio i problemi della infrastruttura ed intervenire di conseguenza in maniera tempestiva. Intendiamo essere edotti nei particolari sul problema emerso, la progettualità e i tempi di durata dell’intervento risolutivo che si intende predisporre.
Infine se non sia possibile applicare il cosiddetto ‘modello Genova’ utilizzato per la ricostruzione del ponte Morandi in modo da velocizzare ed eliminare la burocrazia su tutte le pratiche necessarie e permettere così la riapertura di questo nostro importante tratto stradale in piena sicurezza e in tempi brevi. Riteniamo fondamentale ottenere tutta la chiarezza necessaria al fine di consentire alla massima assise cittadina di conoscere in tempo reale i tempi e i modi d’intervento».

«Adottare il modello Genova»

Per Uniti per Terni si espongono la capogruppo Paola Pincardini e Valdimiro Orsini: «La situazione che si è venuta a creare sul raccordo Terni-Orte con la chiusura totale del viadotto Montoro è drammatica, la penalizzazione per il traffico pesante è enorme e anche per quello automobilistico ritardi e ingorghi solo all’ordine del giorno. Le aziende ternane, gli autotrasportatori ternani, il turismo ternano, rischiano di pagare un prezzo altissimo, al punto da poter diventare fatale per imprerse che già hanno dovuto subire il contraccolpo dell’emergenza Covid-19. Il nostro pragmatismo nell’interesse di Terni ci porta a guardare alla sostanza delle cose senza pregiudizi ideologici o partitici. Condividiamo la proposta avanzata dalle deputate della Lega Saltamartini e Alessandrini sulla necessità di adottare il modello Genova, un modello – riconosciamo anche questo – voluto dal governo Conte e che a Genova ha dato risultati straordinari. Noi aggiungiamo che un anno e oltre di chiusura del viadotto sarebbe dirompente per l’economia di Terni e anche per l’ambiente se consideriamo le migliaia di auto che si sono riversate sui centri abitati di Narni e non solo.  Aggiungiamo che abbiamo scarsa fiducia nella Regione che sulle infrastrutture chiacchiera solo, così come rileviamo che i ritardi dell’Anas sul Rato e sulle infrastrutture umbre sono pesanti persino sulla manutenzione ordinaria. L’unica strada percorribile è quindi la nomina di un commissario – un tecnico di comprovata capacità e onestà,  che non risponda a logiche di parte – e che assuma tutti i poter necessari – chiudono – per arrivare entro pochi mesi alla riapertura di un’arteria fondamentale per l’Umbria e per Terni».

Le opposizioni a Narni: «Il sindaco qualche domanda deve porsela»

Così i gruppi consiliari di Tutti per Narni, Forza Italia e Fratelli d’Italia sulla chiusura del viadotto: «La situazione che si è venuta a creare assume, per la sua gravità, una valenza non solo locale ma nazionale. Di fatto si è interrotta la principale via di comunicazione che permette il collegamento trasversale tra l’est ed l’ovest dell’Italia centrale. Detto questo – affermano i consiglieri comunali dei tre gruppi – la principale cosa da fare è affrontare da subito al massimo livello possibile, ministero e Governo, i lavori di ripristino invocando il metodo il ‘modello ponte Morandi’. Il secondo punto da affrontare è la gestione dell’emergenza traffico e dei collegamenti alternativi i quali, pur nella massima brevità dei tempi, non possono nel contingente riversarsi su una viabilità locale in zona narnese che non può sopportare un simile afflusso di mezzi. Su questi punti non faremo mancare il nostro appoggio e la nostra azione nei rispettivi livelli istituzionali. Detto ciò – aggiungono – non possiamo però sottacere che, anche se non si poteva prevedere un siffatto problema di natura cosi elevata, sono anni che il territorio narnese vive, pur se in modo molto più temporaneo, i problemi della viabilità alla chiusura del raccordo della E45, magari per problemi legati ad incidenti e altro. Sempre la viabilità dello scalo, e non solo, ne è risultata invasa e sempre ne ha dimostrato i limiti, le carenze e i problemi che si stanno vivendo ora in modo più intenso e duraturo. Su questo le amministrazioni narnesi precedenti, così come l’attuale, hanno delle grosse responsabilità nel non aver mai affrontato come abbiamo più volte richiesto il problema e su questo non facciamo sconti. La questione avrebbe avuto una soluzione praticabile con la realizzazione di un collegamento esterno all’abitato dello scalo. La famosa, in quanto se ne parla da anni, ‘bretella’, che metterebbe in comunicazione la Flaminia e la E45 passando esternamente all’abitato. Come dice il Manzoni ‘del senno del poi ne son piene le fosse’ e questa e le altre amministrazioni, anche se non hanno certo colpe per quanto si è verificato sul viadotto, ce l’hanno di certo per quanto non realizzato negli anni e per quanto è ancora necessario alla viabilità locale. Ora che si interviene coinvolgendo tutte le istituzioni – proseguono Tutti per Narni, Forza Italia e Fratelli d’Italia – è il momento buono per passare anche in questo contesto dalla parole ai fatti, perchè la riparazione del viadotto, che è l’emergenza, non impedirà ancora in futuro l’interruzione dell’importante arteria per altri inconvenienti come da sempre è avvenuto. Il sindaco adesso si appresta a fare l’elenco delle cose che occorrono al territorio narnese, dagli svincoli alle barriere fonoassorbenti a tutta una serie di problemi alla viabilità minore, come risvegliatosi da un lungo letargo che da 60 anni ha vissuto chi amministra questa città, questa provincia e questa regione. Ci chiede l’appoggio, ovvio che non lo faremo mancare, ma si faccia una domanda e si dia anche una risposta sulle sue responsabilità».

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