Terni, guerra aperta tra sindaco e sindacati

Leopoldo Di Girolamo è sotto attacco: «Non serve aggredire chi rappresenta i lavoratori»

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Tra i sindacati del pubblico impiego e il sindaco di Terni è ormai guerra aperta. E tutta combattuta in pubblico. Con un ‘botta e risposta’ fatto di comunicati.

«Risposte evanescenti» L’attacco dei sindacati – Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Csa e Usb – è deciso: «Considerare la nostra polemica ‘spropositata e fuorviante’ è indubbiamente un non voler ascoltare la voce dei lavoratori che il sindacato rappresenta. Forse sfugge al sindaco che dopo mesi di continue richieste sulla partecipazione e condivisione delle scelte organizzative di questo ente, nessuno ha dato mai risposte chiare e concrete ma sempre evanescenti. Lo stesso sindaco ci comunica a mezzo stampa che ancora dobbiamo attendere qualche settimana per poter conoscere il modello organizzativo, dopo nove mesi di insediamento della nuova giunta, dopo un’ulteriore proroga degli incarichi di posizione organizzativa».

Gli staff Ancora oggi, insistono i sindacati, «non abbiamo avuto risposte alle diverse domande avanzate nei vari tavoli; in particolare non abbiamo avuto risposta rispetto ai compiti degli uffici di staff, visto che devono per legge svolgere incarichi di controllo politico, e se la loro costituzione avrà ricadute sulla ripartizione del fondo della produttività; come pensa l’amministrazione di garantire la qualità delle prestazioni svolte ora dai dipendenti che andranno a comporre gli staff, senza creare ulteriori carichi di lavoro ai colleghi presenti nei medesimi uffici. Il sindaco dovrebbe conoscere il clima che si respira nell’ente, i malumori e le tante aspettative non risolte».

Le proposte Da parte loro ci sono state, proseguono «varie proposte e soluzioni suggerite per una maggiore razionalizzazione della spesa, proposte che sono state completamente ignorate, su temi quali l’esternalizzazione della gestione delle multe effettuate dagli agenti di polizia all’Usi; l’attuazione dei piani di miglioramento; la gestione dell’istituto Briccialdi; il pagamento di affitti dei centri diurni per i disabili pur avendo disponibilità di sedi comunali; la riduzione della qualità di alcuni servizi nonostante l’aumento costante delle tasse pagate dai cittadini».

«Voce grossa» Di certo, proseguono i sindacati, «il buon senso e lo spirito di collaborazione non è mai mancato nel sindacato, ci meravigliamo che ora il sindaco provi a fare la voce grossa verso coloro che rappresentano i lavoratori, i quali nonostante le difficoltà hanno comunque garantito i servizi, il front-office e tutte le funzioni spettanti all’ente con spirito di grande professionalità. Caro Sindaco – concludono rivolgendosi direttamente a Leopoldo Di Girolamo – non serve aggredire chi rappresenta i lavoratori; facciamo chiarezza, riprendiamo a collaborare, lavoriamo per garantire qualità ed efficienza ai servizi: questo è il nostro obiettivo e, pensiamo, anche quello ‘comune’».

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