di S.F.

La condizione di classifica della Ternana era e resta – eufemismo – molto complicata. Per carità. Ma quei punti per il morale e per tenere ‘acceso‘ il gruppo che tanto invocava Luigi De Canio sono arrivati e in casa rossoverde, pur coscienti del rischio concreto di retrocessione, c’è una boccata d’ossigeno essenziale per ricaricare le pile post trittico di match ravvicinati e iniziare la settimana pre Spezia con un mezzo sorriso in più. I tre punti con la Cremonese hanno messo in mostra una squadra ‘normalizzata’, davanti e dietro: tutto sta nel vedere se è stata una giornata fortunata o, davvero, qualcosa sta cambiando tra le ‘Fere’.
IL 2-1 ROSSOVERDE. MONTALTO E DEFENDI CONDANNANO LA CREMONESE. BANDECCHI ANCORA NEL MIRINO

Fere regolari La Cremonese era senza attacco titolare, bene. Un vantaggio per la Ternana senza dubbio che, però, al di là delle assenze in casa grigiorosse e di quelle proprie (Valjent, Gasparetto non può essere considerato un perno al momento) è stata in grado di giocare un match da squadra ‘normale’. Sembra poco, ma non nel contesto attuale rossoverde dove, troppo spesso, in tempi recenti è venuta a mancare amalgama di gruppo e compattezza: sabato pomeriggio c’è stata invece la sensazione di un undici unito e concentrato per tutta la durata del match. Sì, Defendi non ha seguito Cavion in occasione del 2-1, tuttavia nel resto del match non si sono registrati gravi errori difensivi o pecche offensive in fase di finalizzazione. Già di per sé è una notizia per la Ternana, abituata – anche con lo stesso De Canio alla guida tecnica – a tenori ben più negativi. Il successo di misura sulla Cremonese può e deve rappresentare il vero punto di partenza del tentativo di rincorsa salvezza.

LUIGI DE CANIO: «I RAGAZZI HANNO REAGITO»
La trasformazione difensiva si era già parzialmente notata nel primo tempo di Venezia senza allenamenti a pieno regime per il trainer lucano. Questa volta i rossoverdi, pur con un assetto difensivo mutato a causa della squalifica del centrale slovacco, sono stati in grado di reggere la pressione costante dell’avversario: niente ripartenze – Carretta avrebbe fatto comodo per tentare qualche allungo in velocità – efficaci per le ‘Fere’, ma la tenuta della retroguardia ha consentito di portare a casa il risultato. Niente rimonta incassata questa volta, pur con tutti i patemi del caso dovuti a un atteggiamento fin troppo ermetico in alcuni momenti.

IL RACCONTO FOTOGRAFICO DI ALBERTO MIRIMAO
Gli esempi delle punte Montalto è un giocatore particolare a livello caratteriale. In allenamento talvolta urla ai compagni, si lamenta e appare come uno sfrontato. Poi arriva il sabato e puntualmente si dimostra il giocatore più ‘sul pezzo’ per agonismo, spirito di combattività e capacità di leadership: contro la Cremonese l’attaccante siciliano – e con lui anche Piovaccari, stremato alla fine – non si è tirato indietro quando si è trattato di aiutare la squadra per far funzionare a dovere il sistema difensivo. Insomma, al cospetto dei grigiorossi nessuno ha fatto come gli pare. Altro buon punto di partenza.
IL COMMENTO DI ALESSANDRO FAVALLI E ANDREA SALA

La prestazione che non ti aspetti L’apice del sabato del riscatto rossoverde è nella figura di Favalli. L’esterno lombardo in stagione è stato spesso protagonista di episodi – tatticamente in difficoltà in molte circostanze – negativi sia a livello di scelte che di lettura delle situazioni di gioco. Al cospetto della Cremonese ecco la performance dell’anno per lui: doppio assist – non gli accadeva da un anno esatto, in Padova-Santarcangelo 2-0 – un salvataggio decisivo e un paio di buone chiusure di qualità. Molto bene: «La palla – ha commentato in zona mista in merito all’episodio che ha permesso alle Fere di non subire gol – è passata sotto le gambe di Sala ed ero dietro di lui, per fortuna che non è entrata. Lo spirito avuto contro la Cremonese cercavamo di averlo anche nelle partite scorse, lottare per tornare alla vittoria i prima possibile: siamo riusciti a tirar fuori quella cattiveria in più che era mancata in precedenza. Bisogna continuerà a lavorare e ripartire da questo atteggiamento. Non è stato un bel periodo perché il clima era teso, è normale quando non arrivano i risultati. Tuttavia – ha concluso – non ci siamo abbattuti».

Sala scalza Plizzari Rigore parato a Zigoni in quel di Venezia, conferma meritata e nuova, buona – al di là di un passaggio a vuoto in occasione di un corner grigiorosso – performance che consolida la posizione del 24enne di Saronno: «Siamo dispiaciuti per Venezia al di là del rigore parato, meritavamo qualcosa in più. Con la Cremonese – il commento – una grande partita contro una bella squadra e ci mancavano molto i tre punti. L’uscita alta sotto la curva nord? Serviva un pizzico di pazzia per vincere e ho deciso di farla». Tanti bocconi amari per lui in stagione. Ora, sotto la guida tecnica di De Canio, è passato da terzo a primo portiere: «Sempre dura stare in panchina, quest’anno la questione – di certo le cose con Pochesci non erano rose e fiori – sera un po’ diversa. Ho sempre cercato di allenarmi a mille e fare il professionista: ho avuto questa occasione e cercherò di sfruttarla a meglio». A La Spezia, salvo infortuni, toccherà ancora a lui.