Anziano perseguitato a Terni: coppia a giudizio

Processo per un 32enne ed una 25enne. In diversi episodi avrebbero tormentato un 74enne a suon di minacce e botte

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Il tribunale di Terni, attraverso il gip Barbara Di Giovannantonio, ha rinviato a giudizio due ternani – il 32enne S.R. e la 25enne A.C. – accusati di aver reso la vita maledetta, a suon di aggressioni e minacce, ad un 74enne ternano. Diversi gli episodi addebitati ai due, avvenuti fra l’ottobre 2018 e il febbraio del 2019, alla luce dei quali il tribunale – accogliendo la richiesta formulata in aula dal pm Marco Stramaglia – ha disposto il processo per i reati di atti persecutori, violenza privata e lesioni in concorso. La prima udienza si terrà il prossimo 11 maggio di fronte al giudice monocratico.

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Le accuse

Secondo l’accusa il 32enne e la 25enne avrebbero letteralmente preso di mira l’anziano, a partire da quanto accaduto il 30 ottobre del 2018 in via Battisti, quando il 74enne – che si era rifiutato di consegnare alcuni spiccioli chiesti con insistenza – era stato scaraventato a terra con conseguente frattura di una spalla. Pochi giorni dopo i due lo avevano nuovamente incontrato in corso Tacito e l’anziano, intuendo la mala parata, si era rintanato in una gioielleria dove era stato ‘salvato’ dal titolare e dall’intervento dei carabinieri. Poi, nel febbraio del 2019, l’ultimo episodio che ha portato – a seguito delle indagini della squadra Volante di Terni – all’applicazione della misura del divieto di avvicinamento alla vittima.

Esasperazione

Sempre in corso Tacito, dove l’anziano stava passeggiando, i due lo avevano avvicinato e il 32enne aveva finto di scusarsi, salvo poi sferrare un pugno che aveva fatto finire l’uomo a terra. Ad aiutarlo, alcuni passanti che lo avevano ‘messo al sicuro’ nei locali di una libreria dove era stato poi soccorso dal 118 e trasportato in ospedale con lesioni giudicate guaribili in 10 giorni. Ma più delle ferite, è lo stato psicologico di profonda prostrazione del 74enne ad aver sostenuto la pesante accusa di ‘stalking’. Quest’ultimo, nell’udienza di ieri, si è costituito parte civile attraverso l’avvocato Gianluca Muzi. Il 32enne invece è difeso dall’avvocato Massimo Oreste Finotto mentre la 25enne dalla collega Mara Provantini.

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