«Dissesto-bis se non ci ascoltano. E Terni Reti rischia il default»

Terni – La situazione economica finanziaria dell’ente e delle controllate tiene banco nel punto quindicinale della giunta. Con Ast torna il sereno

Condividi questo articolo su

«Il Ministero dell’economia e delle finanze ha deliberato l’estizione del dissesto nonostante i tanti problemi ancora in essere, a partire dai crediti a nostro giudizio inesigibili. Servono misure come quelle adottate per Catania, ovvero un decreto ‘salva Terni’ con risorse a fondo perduto, o la possibilità di cedere al Governo tali crediti ritenuti esigibili. Altrimenti la prospettiva è quella di un nuovo dissesto finanziario che ci permetterà di operare con un bilancio ordinario e garantire i servizi essenziali. Di certo questa città non può sopportare ancora azioni di risanamento da ‘lacrime e sangue’». Non usa mezzi termini il vice sindaco Riccardo Corridore per descrivere, insieme all’assessore Michela Bordoni, la situazione economico finanziaria del Comune di Terni. Il punto è stato fatto sabato mattina nella conferenza stampa che ha visto presenti ed intervenire, ciascuno per le proprie competenze, tutti gli assessori: oltre ai citati, Stefania Renzi, Mascia Aniello, Viviana Altamura, Marco Iapadre, Giovanni Maggi, Marco Schenardi, Lucio Nichinonni.


VIDEOINTERVISTA AL VICE SINDACO CORRIDORRE: «POSSIBILE IL DISSESTO BIS. E TERNI RETI RISCHIA IL DEFAULT»


Terni Reti: «Default all’orizzonte»

Altro fonte preoccupante è quello della ‘in house’ Terni Reti: «Si rischia il default da maggio/giugno 2024. La situazione rilevata dall’amministratore Alessandro Campi è critica – ha detto Corridore -. Ci troviamo di fronte a crediti per 13/14 milioni di euro dovuti dalla società pubblica Udg, partecipata anche da Asm di cui siamo soci di maggioranza, Acea e Italgas, al momento bloccati da un contenzioso. Ma anche a debiti per 3/4 milioni verso il Comune che, se entrassero nelle casse dell’amministrazione, ci consentirebbero di garantire servizi alla città. L’altra spada di Damocle è il mutuo di 30 milioni di euro sottoscritto a suo tempo dall’amministrazione Raffaelli per acquistare le reti del gas, che negli anni ha portato con sé derivati per un importo pari se non maggiore. Terni Reti ha pagato di derivati, ad oggi, più di quanto abbia pagato per il mutuo. E anche qui c’è una trattativa in corso per trovare un’intesa con l’istututo di credito, oltre a un procedimento civile che però non vedrà una sentenza a breve. La situazione non è affatto semplice».

Con Ast torna il sereno

La giunta ha poi trattato tutta una serie di altri temi. Fra quelli caldi c’è senz’altro il rapporto dell’amministrazione con Ast. Dopo le ‘bordate’ del sindaco Stefano Bandecchi, nei giorni scorsi verso la proprietà Arvedi, gli incontri – al Ministero ma pure giovedì in Comune – hanno riportato il sereno. «Ero presente con il sindaco – ha detto Corridore -, il vice presidente di Ast Mario Arvedi Caldonazzo, l’ad Dimitri Menecali, la responsabile ambiente. La riunione è stata fruttuosa e segnata da un clima collaborativo. Ast ha assunto impegni, come quello di assorbire i 51 lavoratori ICT ad oggi in cassa integrazione, una volta esaurito l’ammortizzatore sociale. In ambito Ast nei giorni scorsi abbiamo poi incontrato la Fiom di Terni, su richiesta del sindacato, e anche in quel caso il clima è stato positivo e propositivo. Come noto anche le tematiche ambientali, fra cui ad esempio gli interventi sulle discariche di vocabolo Vale che ci consentirebbero di risparmiare circa 300 mila euro l’anno, sono per noi prioritarie». Insieme all’assessore Mascia Aniello è stato fatto anche un passaggio sul progetto di recupero delle scorie, «che ci vedrà analizzare nei prossimi giorni il progetto di Tapojarvi, dopo la modifica dell’autorizzazione chiesta dalla multinazionale finlandese alla Regione». Restando su imprese ed economia, il vice sindaco ha parlato anche dei rapporti con Enel: «Abbiamo incontrato i vertici e discusso tanto delle risorse che (non) restano sul territorio, rispetto agli utili conseguiti, ed anche i danni causati alla Cascata delle Marmore ed al lago di Piediliuco in seguito all’attività della centrale di Galleto. Sul primo punto ognuno ha le sue cifre ma a breve ci vedremo chiaro. Sul secondo la situazione è più interlocutoria ma il dialogo è aperto e franco».

Cospea e l’agognato sottopasso

Un passaggio del vice sindaco con l’assessore Marco Iapadre ha riguardato anche il sottopasso di Cospea ‘alta’: «Abbiamo speso l’intero pomeriggio di venerdì per capire la situazione insieme al sindaco. Dopo tante vicissitudini, il tavolo di interlocuzione è aperto e ci rivedremo il prossimo 26 luglio. Servono tre milioni di euro e la Regione potrebbe partecipare all’opera, così come RFI e il costruttore che per convenzione ha una spesa di circa un milione di euro e sin qui ha mostrato grande disponibilità. Crediamo che i tre mesi a partire da oggi, indicati dal sindaco Bandecchi per avviare i lavori, siano un termine realistico».

Stefania Renzi

Mercatino in fase di trasloco. Speranze per largo Manni

Dall’assessore Stefania Renzi è giunta una difesa a spada tratta della decisione di spostare, per ora, il mercatino del mercoledì alla Passeggiata: «Le riunioni con i commercianti – è stato detto – erano state proficue, anche con un applauso finale. Poi se qualcuno ha inteso smarcarsi è un problema suo. L’impressione è che la questione non sia la Passeggiata – ha detto Corridore – quanto le dimensioni delle concessioni su cui, in passato, ci sarebbero stati impegni non rispettati. Questa amministrazione è aperta al dialogo, valuteremo a settembre come stanno andando le cose, metteremo le mani alle concessioni se occorre. Infine ascolteremo proposte di location alternative, come l’ex Foro Boario o uno Staino finalmente asfaltato. E poi con serenità decideremo. Io resto convinto che la soluzione-Passeggiata sia ottimale». E per la Renzi lo è «sia per la sicurezza, che per il decoro e la salubrità di spazi e attività. Poi ci sono anche vantaggi economici nei termini di un minore dispendio organizzativo e delle forze di polizia Locale. Infine gli aspetti commerciali riteniamo che possano essere persino migliorati». Sempre in tema, il mesto mercato di largo Manni – sei operatori rimasti con grande forza di volontà e resilienza – potrebbe beneficiare di un bando appetibile: in passato i flop si erano ripetuti. «Pensiamo di poter costruire le condizioni per renderlo nuovamente interessante agli esercenti e riempirlo – ha detto l’assessore Renzi – anche intervenendo sulla qualità delle aree circostanti». Niente da fare invece per i parcheggi ‘blu’ gratis nei weekend dei saldi: non ci sono soldi e non si possono contare mancati introiti in una fase così angusta. Se ne riparlerà – chissà – più avanti.

Marco Schenardi

Colasanti presidente del Ceffas

Gli assessori Altamura, Maggi, Nichinonni hanno poi trattato – rispettivamente – soprattutto i temi scolastici, dei lavori pubblici, del personale/assunzioni. Mentre Marco Schenardi ha ragionato di sport ed eventi: intanto il consigliere comunale Andrea Colasanti è il nuovo presidente della Fondazione Ceffas, che deve fare i conti (anche lei) con i debiti ma che l’amministrazione sogna di rilanciare: «Ci proviamo, non sarà facile» ha detto l’assessore Schenardi. Che ha poi annunciato il 1° torneo di scacchi ‘Città di Terni’ per i prossimi 30 settembre/1° ottobre. E confermato l’avvio dei lavori al palaDiVittorio dalla prossima settimana: «Servono cinque mesi e stiamo lavorando con l’ufficio sport per trovare soluzioni alternative con le società, come Pink Basket e Ternana Futsal, che lo utilizzano».


Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli