‘Conti’ Comune Terni, l’alert: «Anticipazione di liquidità 2013 complicherà i bilanci»

In III commissione focus su variazioni, salvaguardia degli equilibri e dissesto. Chiusura non lontana, ma diverse partite aperte

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di S.F.

I conti per l’energia elettrica

Le variazioni al bilancio di previsione 2022-2024 e la salvaguardia degli equilibri. Si doveva parlare in primis di questi aspetti nella III commissione di giovedì pomeriggio a palazzo Spada e così è stato. Tuttavia lo spunto più interessante ha riguardato un’altra tematica sempre legato alle casse del Comune di Terni: l’anticipazione di liquidità del 2013 e ciò che resta da pagare. Il commento dell’assessore Orlando Masselli è abbastanza indicativo: «Complicherà i bilanci per i prossimi dieci anni».

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Filipponi, Gentiletti, Angeletti e Simonetti

I dubbi: incidenti, idroelettrico e accantonamenti

Masselli – a lato la dirigente alle attività finanziarie Grazia Marcucci per il supporto in caso di necessità – si è espresso per un paio di minuti sul perché della proposta di delibera: «La manovra di assestamento obbligatoria è stata già fatta a luglio e ci sono state delle variazioni di bilancio. Ora andiamo a confermare il tutto e ad appostare le somme necessarie». Stop. Poi palla ai consiglieri di minoranza che, di argomenti, ne avevano abbastanza: «C’è una narrazione – le parole di Alessandro Gentiletti di Senso Civico – che sta fallendo, ci sono molti soldi dovuti per gli incidenti stradali. Viene il dubbio che il Comune ‘se le cerchi’. Ennesime variazioni dovute ai risarcimenti a favore di tanti ternani, vittime di incidenti stradali, causate da cattiva manutenzione. La città è peggiorata in temi di sicurezza stradale». Federico Pasculli (capogruppo M5S) ha puntato su altro: «Ciò che allarma di più sono gli accantonamenti per le rinunce dei creditori. In più c’è la nota sulla ricognizione dei residui passivi in vista della chiusura del dissesto. I punti interrogativi restano». Il collega pentastellato Luca Simonetti si è ancora una volta scatenato sull’idroelettrico: «Mi colpiscono i costi per l’energia elettrica. E pensare che sono previsti per legge compensazioni per chi ha impianti sul territorio. Ma quali sono le priorità dell’amministrazione? Stiamo pagando per l’inerzia del Comune». Il riferimento è, come noto, alla tassazione delle multinazionali su questo fronte. Mirino sulla Regione. 

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Masselli in commissione con la Pincardini

Masselli concorda. La chiusura del dissesto

L’esponente FdI – curioso confronto con Michele Rossi di Terni Civica nel pre commissione, probabile che si sia parlato della situazione venutasi a creare lunedì in consiglio comunale con la maggioranza andata al tappeto per via del voto della Lega con la minoranza – ha detto di condividere il pensiero dell’opposizione: «Sì, bisognava andare più rapidi sulla legge per gli impianti di derivazione. Auspico che sia fatto quanto prima. A questo Comune avrebbe fatto comodo. Residui passivi? Stiamo lavorando per accantonare somme superiori rispetto alla percentuale obbligatoria. Il dissesto? Per la chiusura del rendiconto definitivo manca ancora del tempo e nel frattempo speriamo che alcune questioni che attengono a chiarimenti normativi abbiano un indirizzo preciso». Masselli si riferisce al fondo dell’anticipazione di liquidità del 2013 per 50 milioni di euro: «Il residuale da rimborsare è di circa 27 milioni di euro. C’è una recente sentenza della sezione delle autonomie della Corte dei conti: ha stabilito che quei debiti i Comuni non li rimborsano con il piano di ammortamento originario di venti anni ma in dieci». Ci si ritornerà in un secondo momento. Gentiletti non ha mollato: «Il dissesto si chiuderà o no? Lo avete promesso. E il ricorso per l’anticipazione di tesoreria 2017 a che punto è?».

LA COLLOSI E IL ‘PIANO DI ESTINZIONE’

Palazzo Spada

La complicazione per il prossimo decennio

Secondo intervento di Masselli per ulteriori delucidazioni: «Il dissesto si chiude quando l’Osl ritiene di poter elaborare il rendiconto di liquidazione. Poi c’è la validazione del ministero e la presa d’atto del consiglio comunale. I tempi sono coincidenti con quelli di fine consiliatura, forse anche prima. Ricordo che le partite di cui parlate – riferimento all’anticipazione di tesoreria – sono contabili e non finanziarie, la banca (Unicredit) i soldi li ha in mano. E molte delle questioni in ballo necessitano di essere dipanate nel percorso amministrativo. L’Osl deve capire come chiudere alcune partite», ha sottolineato l’assessore al bilancio. «Chiaro che i debiti non sono finiti. L’anticipazione di liquidazione del 2013 complicherà i bilanci per i prossimi dieci anni».

La rup Almadori con la dirigente Marcucci

Il ‘pronostico’ di Filipponi

Gentiletti si dice «non sereno» mentre Francesco Filipponi, capogruppo Pd, va di pronostico: «Il ricorso per l’anticipo di tesoreria 2017? Nelle prossime settimane si chiuderà il rendiconto di liquidazione del dissesto e il Comune avrà carenza di interesse ad agire perché le due gestioni – Osl e ordinaria – si ricongiungeranno. E quindi il ricorso diventerà improcedibile». Masselli sorride, forse sapendo che non è tutto campato per aria. Vedremo a stretto giro. «Ricordo l’emendamento dell’ex senatrice Valeria Alessandrini (Lega), annunciato come salvatore della patria per la rateizzazione per almeno vent’anni. Ecco, era una boutade. Ci ha appena detto che non c’è quella possibilità». Infine Valdimiro Orsini (Misto-Azione), anche lui un po’ perplesso: «Il dissesto non si chiuderà sostanzialmente perché resteranno aperte una serie di partite per la solidità finanziaria». Il confronto si sposterà lunedì in consiglio comunale.

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