di S.F.
Un’ulteriore verifica della salvaguardia degli equilibri con focus sulle variazioni degli ultimi mesi per il bilancio di previsione 2022/2024. È ciò che ha elaborato la direzione attività finanziarie del Comune di Terni dopo numerose interlocuzioni tra gli uffici per, in sostanza, fare un check sulla situazione attuale: c’è l’ok ma con richiamo multiplo su alcuni aspetti da tenere bene a mente. Specie in questa fase di affanno internazionale tra invasione russa in Ucraina e crisi energetica.
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Variazioni ed equilibri: le necessità
Il bilancio di previsione è stato approvato lo scorso 31 maggio dal consiglio comunale e nel corso dei mesi ci sono state diverse variazioni. Scattata dunque la nuova verifica per vedere se tutto è ok in termini finanziari ed economici: palla in mano a tutti i dirigenti per i controlli del caso ed esito raccolto dalla ‘titolare’ alle attività finanziarie del Comune, Grazia Marcucci. Nel documento in esame in questi giorni si legge che è stata riscontrata «l’assenza di situazioni atte a pregiudicare gli equilibri di bilancio; l’adeguatezza delle previsioni di entrata e di spesa legate all’andamento della gestione e all’andamento dei lavori pubblici e la necessità di adeguare alcuni stanziamenti». Il riferimento in particolar modo è per il pagamento delle utenze elettriche, l’aggio al concessionario per le maggiori riscossioni coattive ed i rimborsi dei tributi. Tra le variazioni anche l’utilizzo del fondo rischi e del residuo fondo Covid per finanziare il maxi aumento di spesa per l’energia elettrica (di cui abbiamo scritto a parte).
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Il via libera e il fondo di cassa
Bene, che succede? Risulta che al 31 ottobre 2022 il fondo cassa è di 32 milioni 826 mila euro e l’utilizzo dell’anticipazione di tesoreria – a proposito, a stretto giro è atteso l’esito del ricorso del Comune alla sezioni unite della Corte dei Conti per la partita 2017 – all’8 novembre è di 0 euro. «Si presume – viene specificato – che gli incassi previsti entro la fine dell’esercizio consentiranno all’ente di far fronte ai pagamenti delle obbligazioni contratte garantendo, altresì, in prospettiva un fondo di cassa finale positivo». Il mantenimento degli equilibri persiste. Ma c’è qualcosa da tenere d’occhio con estrema attenzione e nell’atto è ben evidenziato. La responsabile del procedimento è la dottoressa Alessia Almadori.
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La «difficile situazione» per la gestione residui
Gli input partono da palazzo Pierfelici – il collegio dei revisori dei conti in uscita ha dato il proprio parere favorevole mercoledì – e tirano in ballo più questioni. La direzione guidata dalla Marcucci fa presente che c’è necessità di «un attento e continuo monitoraggio delle entrate, del contenimento degli impegni di spesa e dell’oculata gestione della cassa al fine di conseguire le misure per lo stabile e duraturo risanamento dell’ente». La chiusura del dissesto è dietro l’angolo e il Comune si ritroverà di fronte ai milioni di euro accantonati per i rifiuti dei creditori. Nel lungo documento inoltre c’è un breve focus sulla gestione dei residui: «Si riferisce una sostanziale difficile situazione con riferimento alle riscossioni (anche della gestione del dissesto) dovute soprattutto all’attuale congiuntura economica e quindi da sottoporre a continuo monitoraggio ed ad azioni di recupero da parte di tutte le direzioni dell’Ente, per quanto di rispettiva competenza, nonché anche in riferimento alla ricognizione dei residui passivi anche in relazione alle partite del dissesto finanziario». Per la gestione della cassa serve proseguire «l’attuale gestione al fine di non attivare l’utilizzo dell’anticipazione di tesoreria attraverso l’attuazione sinergica e coordinata di tutte le misure necessarie e concordate con la direzione attività finanziarie». Messaggio (ri)lanciato.