Covid Umbria, 1 nuovo caso su 1.513 tamponi

Calano ancora i positivi che, in ragione delle guarigioni, sono scesi a 434 unità. Si allenta ancora la pressione sugli ospedali

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Alle ore 8 di venerdì 24 aprile, dall’inizio dell’emergenza Covid-19, in Umbria sono risultate positive complessivamente 1.363 persone al coronavirus (numero che comprende anche guariti ufficiali e decessi): l’incremento rispetto alle 24 ore precedenti è stato di una unità. I guariti ‘ufficiali’ sono 867 (55 in più rispetto all’aggiornamento di giovedì mattina) mentre i decessi totali dall’inizio dell’emergenza sono 62. In ragione di tali dati, cala ancora il numero degli attuali positivi sul territorio regionale: 434 ovvero 55 in meno rispetto al precedente aggiornamento. I clinicamente guariti sono 112 (-22).

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Dati Covid Umbria alle ore 8 del 24 aprile

Calo di ricoveri e record di tamponi

Le persone attualmente ricoverate negli ospedali sono 113 (-6 rispetto a giovedì mattima), 19 delle quali (invariato) in terapia intensiva. In isolamento domiciliare ci sono 1.156 persone (-87) e sempre alla stessa data risultano 13.745 umbri (+331) usciti dall’isolamento. Record di tamponi nella giornata di giovedì con ben 1.513 test eseguiti per un totale di 30.524.

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Covid e prevenzione per pericolo infiltrazioni mafiose

Giovedì si è svolta una riunione Conferenza regionale delle autorità di pubblica sicurezza convocata dal prefetto di Perugia, Claudio Sgaraglia: al centro dell’attenzione il pericolo di tentativi di infiltrazione mafiosa nell’economia legale e nel tessuto sociale della regione. Coinvolti i vertici provinciali delle forze di polizia dei due capoluoghi, prefetto di Terni – Emilio Dario Sensi – compreso; è stato messo in evidenza «come l’attuale contesto appaia estremamente delicato sotto il profilo economico e del disagio sociale. Vi possono, dunque, essere possibilità di inserimento della criminalità organizzata nella fase di riavvio delle attività, tenuto conto dei nuovi flussi di finanziamento nazionale ed internazionale che interverranno nell’economia. Occorre, pertanto, un’attenta e corale attività di intelligence territoriale con particolare riferimento alle dinamiche societarie, per il tempestivo rilevamento di eventuali anomalie, soprattutto, nell’ambito dei comparti più esposti: filiera agro-alimentare, settori turistico-alberghiero e ristorazione». È stato concordato di rafforzare maggiormente le attività di vigilanza e controllo a presidio della legalità negli appalti, soprattutto, quelli concernenti la ricostruzione nelle zone terremotate, anche con riferimento al sempre più accurato svolgimento delle verifiche antimafia nei confronti delle imprese locali, richiedenti l’iscrizione. «Infine è stata sottolineata l’importanza fondamentale della collaborazione interistituzionale con le amministrazioni locali per assicurare tempestiva attuazione delle misure di sostegno a famiglie e soggetti deboli e di intercettare, attraverso l’ausilio dei servizi sociali, ogni condizione di disagio che potrebbe determinare la recrudescenza, fra l’altro, del fenomeno dell’usura».

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Il progetto sperimentale di telemedicina

L’assessore regionale alla sanità Luca Coletto rende noto che «sul territorio regionale sta prendendo il via un progetto sperimentale di telemedicina che permette il monitoraggio a distanza delle condizioni cliniche dei pazienti curati a domicilio attraverso la trasmissione di referti per via telematica. In questo momento di emergenza i vantaggi dell’utilizzo delle piattaforme tecnologiche sono tanti e vanno da quello principale che consiste nel non esporre il personale sanitario e i pazienti al rischio di infezioni evitando spostamenti in situazioni di emergenza sanitaria, a quello di favorire uno scambio di informazioni in tempo reale tra i medici anche relativi al monitoraggio dei parametri vitali dei pazienti per la somministrazione di terapie adeguate. Il progetto è di grande rilievo anche per gli impieghi extra-pandemici, quindi per una modalità assistenziale in tempi ordinari. Al momento la telemedicina – aggiunge Coletto – sarà fondamentale per supportare l’attività delle Unità speciali di continuità assistenziale che si recano a domicilio e nelle residenze con ospiti Covid positive. Infatti, in stretto collegamento con i medici di medicina generale e di continuità assistenziale, i medici delle USca possono sommistrare ai pazienti con sintomi lievi o moderati, la terapia domiciliare con idrossiclorochina che però esclude ad esempio i pazienti cardiopatici, a tal fine è richiesto l’elettrocardiogramma che, grazie a questo progetto, potrà essere effettuato a casa del paziente e trasmesso direttamente agli specialisti».

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Terni, appalti pubblici e procedure: l’ok senza bilancio di previsione

Venerdì mattina in giunta è stato approvato un atto di indirizzo per dare il via libera alle procedure pubbliche per l’affidamento di lavori, servizi e forniture – nonché alla stipula di contratti – qualora siano oggetto di finanziamenti certi. Il tutto senza attendere l’approvazione del bilancio di previsione: «Le attività amministrative basate sui finanziamenti comunitari, nazionali, regionali, contributi da fondazioni, erogazioni liberali, sponsorizzazioni per i quali sussistono atti che attestano la certezza del finanziamento nella misura del 100% che, pertanto, non comportino in alcun modo forme di compartecipazione finanziarie e oneri a carico del bilancio da parte del Comune potranno andare avanti anche in attesa dell’approvazione del bilancio di previsione 2020/2022 il cui termine, per l’emergenza in corso è stato prorogato», viene sottolineato. «Vista la straordinaria situazione di emergenza sanitaria – le parole del sindaco Leonardo Latini – covid-19 stiamo affrontando a partire dai primi giorni del mese di marzo e la rapida evoluzione normativa di carattere emergenziale, oltre che il disagio crescente che riscontriamo ogni giorno tra i nostri cittadini e le imprese, non possiamo restare passivi, ma siamo ben coscienti delle nostre responsabilità nel dover adottare misure organizzative orientate al rispetto dei principi di efficacia e buona amministrazione e quindi, attraverso un sollecito avvio e svolgimento delle procedure di affidamento di appalti pubblici, che sia utile a sostenere una rapida ripresa economica del territorio».

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Centro commerciale ‘social’ ad Avigliano Umbro

Ad Avigliano Umbro nasce CO/SO – Centro Commerciale Social, ovvero un sistema di e-commerce collettivo territoriale basato sull’uso dei social network che porta i negozi di zona in un moderno marketplace online. «Obiettivo finale – spiegano gli organizzatori – è quello di dare uno strumento utile comune, ma capace di lasciare totale autonomia al singolo venditore. Un aprirsi al commercio elettronico in chiave sociale, con modalità semplici ed economiche, facendo squadra in un momento di difficoltà per tutti. Portiamo avanti un’iniziativa sperimentale e di valore sociale in questo delicato momento per i commercianti così come per i cittadini, e quindi la partecipazione a questa iniziativa è ad oggi gratuita per tutti i commercianti di Avigliano Umbro che intenderanno aderire e per tutto il periodo di emergenza che stiamo affrontando e non avrà mai vincoli. I relativi costi di gestione sono a nostro carico. Così come l’assistenza necessaria. Inoltre – proseguono gli ideatori dell’iniziativa – abbiamo avviato ed integrato a servizio del progetto e dei commercianti aderenti un apposito servizio settimanale di ritiro e consegna a domicilio dei prodotti in vendita. Sono palesi a tutti le difficoltà e le conseguenze che questo momento economico avrà su tutti noi ed una strada importante può essere quella di darci una mano gli uni con gli altri, facendo squadra nell’interesse di tutti. Per ogni info rimandiamo alla nostra pagina Facebook: CO/SO Avigliano Umbro (www.facebook.com/cosoaviglianoumbro). Invitate i vostri amici – è l’appello -, seguite e condividete le nsotre pagine Facebook e Instagram e chiedete l’iscrizione al gruppo WhatsApp al numero 351.9809121 per essere sempre aggiornati sui prodotti disponibili, novità ed offerte».

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Alessandrini, interrogazione al ministro Lamorgese

La neo senatrice della Lega ha presentato un’interrogazione – il sindaco Latini nei giorni scorsi ha inviato una lettera al premier Giuseppe Conte sulla stessa tematica – per chiedere interventi mirati per i Comuni in stato di dissesto finanziario: «Si trovano – spiega l’ex consigliere regionale – a dover operare in questa fase emergenziale sotto stringenti regole di bilancio, che ne riducono al minimo l’agibilità finanziaria e l’operatività di intervento. L’anticipazione di liquidità ai Comuni annunciata dal Governo e il contributo una tantum di 400 milioni di euro finalizzato alle misure di solidarietà alimentare di cui all’ordinanza del capo del Dipartimento della protezione civile 29 marzo 2020, n. 658, non paiono sufficienti a sostenere nel medio periodo la quantità di risorse aggiuntive di cui i Comuni necessitano, non solo per lo svolgimento delle attività di ordinaria amministrazione, ma in taluni casi per la loro stessa sopravvivenza. Le poche misure presenti nel ‘Cura Italia’ non paiono anch’esse sufficienti a fornire alle amministrazioni comunali tutti gli strumenti necessari per affrontare un’emergenza di portata epocale». Da qui la richiesta di intervento al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.

Polizia Locale Terni: «Indennità massima per i servizi»

L’iniziativa è del gruppo consiliare di FdI: «La polizia Locale in particolare, a Terni come in ogni città, è in prima fila affinché le misure di sicurezza e prevenzione per il rischio di diffusione del contagio disposte dai Dpcm vengano rispettate a tutela della salute di tutti i cittadini; ma anche a rischio degli stessi agenti, che ogni giorno devono prestare servizio entrando in contatto che decine di persone, tra le quale vi possono essere dei potenziali contagiati. Ebbene, questa opera al servizio della comunità è giusto che venga gratificata non solo con applausi e riconoscimenti formali, ma anche in maniera pratica e tangibile. Per questo Fratelli d’Italia ha predisposto un atto di indirizzo da portare con urgenza all’attenzione del prossimo consiglio comunale affinché a tutti gli agenti che in questo periodo svolgono servizio esterno venga riconosciuta in termini economici il massimo dell’indennità prevista per le attività esterne. Questa è infatti attualmente corrisposta agli agenti per un importo orario di 3 o 4 euro, ma la contrattazione collettiva di settore la prevede fino ad un massimo di 10 euro l’ora. La richiesta è quindi che gli agenti che prestano servizio esterno e che quindi controllano sia la giustificabilità degli spostamenti dei singoli cittadini sia la regolarità nello svolgimento delle attività commerciali, possano percepire detta indennità nella misura massima di 10 euro per tutto il periodo dell’emergenza sanitaria. Si tratta di una somma – concludono – di entità modesta per l’amministrazione comunale ma che ha anche un alto valore simbolico, affinché l’impegno e la dedizione del nostro personale di polizia venga riconosciuto anche in maniera concreta».

Articolo in aggiornamento

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