Covid Umbria, 5 nuovi casi e 26 guarigioni

Scende ancora il numero degli attuali positivi. I dati dell’emergena aggiornati alle ore 8 di giovedì: stabili i ricoveri e le intensive

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Alle ore 8 di giovedì 23 aprile, dall’inizio dell’emergenza (dato che comprende guariti e decessi) sono 1.362 (+5 rispetto a mercoledì mattina) le persone risultate positive al Covid-19 in Umbria. Scendono di 21 unità rispetto a mercoledì gli attuali positivi sul territorio regionale: ora sono 489. Torna su livelli relativamente alti – 1.356 nelle ultime 24 ore, per un totale di 29.011 – il numero dei tamponi effettuati. Nel corso della giornata di giovedì sono saliti a 62 i decessi legati all’epidemia in Umbria.

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Dati Covid Umbria alle ore 8 del 23 aprile

Guariti e ricoveri

Alle ore 8 di giovedì i guariti ‘ufficiali’ sono 812 (+26 nelle ultime 24 ore). Risultano 134 clinicamente guariti (-5). Le persone attualmente ricoverate sono 119 (2 in più rispetto a mercoledì mattina), 19 delle quali (-1) in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 1.243 (-40). Sempre alla stessa data risultano 13.414 (+394) persone uscite dall’isolamento.

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Alcuni professionisti perugini hanno donato al reparto di rianimazione del ‘Santa Maria della Misericordia’ 900 mascherine di alta protezione (100 dotate di visiera), 200 camici monouso sterili e 4 mila copri scarpe: la consegna alle dottoresse Simonetta Tesoro, Anna Rita Belfiore e Cristina Todisco c’è stata giovedì mattina «in segno di gratitudine per un’attività svolta da sempre con passione, competenza e umanizzazione». Il promotore dell’iniziativa è l’ex consigliere regionale Massimo Monni

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Magione, ‘Casa Serena’: nessun positivo

Nessun caso positivo nella casa di riposo Zeffirino Rinaldi di Magione come evidenziato dai risultati dei tamponi faringei a cui sono stati sottoposti i 37 ospiti e i 35 operatori che lavorano nella struttura posta nel centro storico di Magione accreditata presso il Servizio sanitario regionale. «Siamo veramente soddisfatti di questo risultato – le parole di Sergio Brozzi, consigliere della Fondazione omonima che la gestisce – soprattutto perché accogliendo persone anziane il rischio era molto alto. Fin dai primi segnali dell’emergenza coronavirus, dal 5 marzo, per prima cosa abbiamo vietato le visite di parenti e amici limitazione che vige ancora. Nessun fornitore è più entrato dentro l’edificio. Il materiale viene lasciato all’esterno e poi, con molte precauzioni, portato nei luoghi deputati. Tutto il personale, al suo ingresso, si cambia completamente in un ambiente apposito dove viene fatta la sanificazione e lo stesso al momento in cui esce».

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Castel Giorgio: «Situazione notevolmente migliorata»

Il sindaco Andrea Garbini ha aggiornato il quadro nel piccolo comune dell’orvietano: «In questi ultimi giorni la situazione epidemiologica sul nostro territorio comunale è notevolmente migliorata. I risultati delle verifiche ai residenti è rassicurante, ma non dobbiamo abbassare la guardia perché la strada da percorrere è ancora lunga. Per uscire da questo difficile periodo tutti noi abbiamo fatto tanti sacrifici e stanno arrivando i primi risultati sperati. Le persone definitivamente guarite dal virus covid-19, dopo la prova dei due tamponi di verifica, sono sei alle quali, con immenso piacere, ho notificato l’ordinanza di fine isolamento; nei prossimi giorni sono in programmazione, in accordo con Usl Umbria2, una serie di esami di verifica ad alcuni concittadini precedentemente positivi e mi auguro di comunicarvi presto la loro guarigione. Un solo cittadino è in isolamento fiduciario domiciliare, mentre sono oltre cinquanta i residenti che hanno terminato il percorso di due settimane di isolamento senza manifestare sintomi riconducibili al covid-19. Voglio rassicurarvi – conclude – sull’ottimo stato salute dei nostri giovanissimi compaesani ai quali rinnovo il mio più affettuoso abbraccio, sicuro di rappresentare il pensiero dell’intera comunità di Castel Giorgio».

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Terni: «Evitare collasso mobilità urbana»

Sono il Comitato Mat, Fiab Terni e Lab.Biciclario a rilanciare sull’argomento: «Siamo in tanti a credere che poco o niente sarà come prima, ma difficilmente sarà come vorremmo che fosse se non iniziamo a sognarlo e progettarlo delineando linee guida comportamentali, incentivando una volta per tutte comportamenti più virtuosi e sostenibili. Proponiamo di iniziare a pensare da subito alla Rme/Rete per la mobilità post emergenza, ovvero a misure predisposte per alleggerire il carico veicolare che avremo quando tutto, ma veramente tutto, riaprirà, comprese le scuole ed ogni ufficio o posto di lavoro. Nella nostra città ci sono circa 70 automobili ogni 100 abitanti e che, già da prima della diffusione della pandemia, circolavano un’enormità di veicoli anche e soprattutto per brevi tragitti, per non riuscire ad essere troppo positivi, tantomeno attendisti. Il trasporto pubblico sicuramente sarà da riorganizzare in base a orari e volumi di utenza, magari con la trasformazione di alcune linee in minibus o servizi a chiamata; abbiamo inoltre sulla carta una rete ciclabile, redatta insieme al Pums/piano urbano per la mobilità sostenibile approvato lo scorso dicembre dalla nostra amministrazione, che già delinea percorsi principali, dinamiche di flussi e di strategie, indicando dove intervenire con azioni di moderazione delle velocità ed infrastrutture leggere. Siamo convinti che solo la salvaguardia ed il potenziamento della possibilità di passeggiare comodi ed in sicurezza tra le vie del centro storico – e dei vari centri abitati più periferici – possa agevolare realmente anche il commercio, attualmente in una situazione veramente drammatica. Dichiarandoci da subito disponibili a collaborare dando il nostro solito contributo tecnico, proponiamo – concludono – uno studio urgente di soluzioni a basso impatto economico ma comunque capaci di evitare il collasso totale della mobilità urbana; un programma di interventi da realizzare obbligatoriamente entro settembre, quando riapriranno le scuole e le strade della nostra città torneranno a riempirsi di automobili».

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Indennità: «Riconoscere professionalità di tutto il personale sanitario»

A prendere posizione è Tullo Ostilio Moschini, segretario generale Cisl Medici Umbria: «La professionalità del personale impegnato nel contrasto del covid-19 sia riconosciuta a tutti i livelli e per tutte le qualifiche impegnate nelle strutture. Compresi presidi ospedalieri, reparti e servizi della cosiddetta ‘Area grigia’, quella dove si ha la prima valutazione ed il ricovero dei sospetti con tanto di esecuzione dei tamponi. L’indennità va riconosciuta a tutti gli operatori di tutte le aziende sanitarie regionali, da considerare nella stessa situazione di rischio per le attività di contrasto dell’emergenza epidemiologica».In una nota congiunta con Cisl Umbria e Cisl Fp viene sottolineato che «la quantità di risorse stanziate (circa 12 milioni di euro) possano essere un importante contributo, anche di riconoscenza, per il personale impegnato con abnegazione, professionalità e etica, spesso senza tutte le necessarie tutele, nell’assistenza ai pazienti. Una quota di risorse aggiuntive e non sostitutive delle risorse contrattuali e che pertanto possono e debbono essere utilizzate, tutte, sia per ampliare la platea del personale avente diritto per le particolari condizioni di lavoro che si sono venute a determinare a causa dell’emergenza, e sia per definire un sistema di premialità complessivo, aggiuntivo e peculiare nel tempo, nelle finalità e nelle procedure che non possono che essere innovative, perché, precedentemente, nessuna norma contrattuale (data l’eccezionalità dell’attuale fase di pandemia), ha mai potuto prevedere e prefigurare».

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Donazioni per l’ospedale di Assisi

Numerose le attrezzature ed i dispositivi di protezione individuale donati da singoli cittadini, associazioni ed imprese. Spiccano due ventilatori, un monitor, un elettrocardiografo, un aspiratore portatile per ‘l’area grigia’, un ecografo portatile, due casette di legno per il pre-triage ed un videolaringoscopio. «La direzione della Usl Umbria 1 ringrazia tutti i cittadini per il flusso continuo di donazioni che sta ricevendo per il personale sanitario e per i presidi ospedalieri in questo periodo di emergenza sanitaria».

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Articolo in aggiornamento

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