Covid, un nuovo caso. Attuali scendono a 67

Umbria – I dati delle ultime 24 ore. Ricoveri costanti, nessun deceduto. Tornano a crescere le persone in isolamento

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Una nuova positività che porta il totale, dall’inizio dell’emergenza in Umbria, a 1.430 casi. È quella riscontrata sul territorio regionale nelle ultime 24 ore, fra le ore 8 di venerdì 22 e di sabato 23 maggio. I tamponi effettuati sono stati 1.313 per un totale di 62.992.

SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON

Casi attuali, calo costante

Il numero degli attuali positivi al Covid-19 in Umbria continua a scendere in ragione delle 5 nuove guarigioni riscontrate. Al momento sono 67 i casi di coronavirus ancora ‘attivi’, con un calo di 4 unità rispetto all’aggiornamento di venerdì. Il totale dei guariti è di 1.289 persone. Restano 74 i decessi legati all’epidemia.

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Dati Covid Umbria alle ore 8 del 23 maggio

Ricoveri e isolamenti

I ricoveri di persone positive al Covid scendono di una unità e sono al momento 17. Di questi, 2 (invariato) riguardano persone che si trovano in terapia intensiva. Crescono di 17 unità le persone in isolamento domiciliare – al momento 506 – e sempre alle ore 8 di sabato risultano 21.866 (+237) usciti dall’isolamento.

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«Non vanifichiamo gli sforzi fatti»

«Per la riapertura la Regione ha stilato delle linee guida ferree da applicare in ogni singola realtà, ma nessuna direttiva può produrre il suo reale effetto se viene a mancare l’attenzione quotidiana e il rispetto delle regole comportamentali da parte di noi cittadini»: la nota arriva dalla direzione regionale alla sanità che, esprimendo «apprezzamento agli umbri per il grande senso di responsabilità dimostrato sinora», vuole ricordare che «in questa fase è fondamentale continuare ad adottare, come fatto sinora, tutte le precauzioni utili per scongiurare il rischio di una risalita del contagio. Siamo stati virtuosi e i risultati parlano chiaro visto che, alla luce di oltre mille tamponi effettuati giornalmente, si registrano pochissimi casi positivi. Ora è opportuno continuare a mantenere alta la guardia – spiega il direttore regionale alla sanità, Claudio Dario – e dobbiamo tener presente che le nostre abitazioni e i luoghi di aggregazione sono ‘vasi comunicanti’, quindi a rischio di trasmissione del contagio che, in questi due mesi, è stata contenuto fortemente con la chiusura totale. Ci teniamo particolarmente a ricordare ai nostri ragazzi e ai giovani adulti, costretti in questi mesi a vivere rapporti di amicizia a distanza e a non praticare nessun tipo di attività se non quella di continuare a proseguire online le loro attività di studio, di non vanificare il risultato dei loro sacrifici che ha permesso alla nostra comunità di ripartire e di evitare a molte persone con patologie e agli anziani di superare la fase critica della pandemia senza gravi conseguenze. A tutti quindi, e in particolare ai giovani – conclude Dario – vogliamo raccomandare di indossare sempre la mascherina nei luoghi chiusi e anche all’aperto, se non possono essere mantenute le distanze. Vanno evitati gli assembramenti e le distanze vanno comunque mantenute anche durante gli incontri tra familiari e tra amici, sia che avvengano nelle abitazioni, sia all’aperto in prossimità e fuori dai luoghi di aggregazione. Il rispetto di queste regole permetterà a noi tutti di recuperare a le abitudini della quotidianità e una ripresa spedita dell’attività economica».

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Non solo Perugia. Ordinanza firmata anche per il Comune del sindaco Roberta Tardani: il documento prevede «dal 23 maggio fino al 07 giugno 2020, ferme restando le misure statali e regionali vigenti su tutto il territorio comunale, i limiti orari di apertura al pubblico per gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, sia per la somministrazione sul posto che per l’asporto, sono stabiliti dalle ore 06 alle 24.30 tutti i giorni feriali, prefestivi e festivi; nell’ambito dei limiti suddetti ogni esercente determina liberamente il proprio orario di apertura al pubblico; tutte le attività devono essere esercitate nel rispetto delle norme e prescrizioni in materia igienico-sanitaria, dei protocolli, linee guida nazionali e delle ‘Linee di indirizzo per la riapertura delle attività economiche e produttive’ dettate con ordinanza del presidente della Regione Umbria numero 28 del 22 maggio. La violazione del provvedimento è punita ai sensi dell’art. 4 del Decreto-legge 25 marzo 2020 numero 19, con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 400 a 3.000 euro, ovvero in forma aggravata ricorrendone i presupposti, e con le sanzioni accessorie ivi previste, fatta salva l’applicazione delle ulteriori sanzioni previste da disposizioni legislative o regolamentari».

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