L’indiscrezione viene da uno di quelli che, normalmente, si definiscono ‘ambienti bene informati’ ed è interessante. Sgl – la multinazionale che ha gestito per anni l’attuale Elettrocarbonium di Narni – e la Morex, che lo stabilmento lo sta gestendo ora, si stanno parlando.
L’impasse Perché, tra le due parti, un confronto diretto è indispensabile. Certo, sarà necessario organizzare in fretta quel nuovo ‘tavolo’ al Mise esplicitamente chiesto da Michele Monachino della Morex, ma è tra le due aziende che si deve trovare un primo punto dal quale iniziare a ragionare sul serio su come si vuole affrontare, in maniera seria, una delle questioni davvero dirimenti: quella delle bonifiche.
I soldi Il tema, infatti, è decisivo sul serio: quali interventi realizzare, chi deve mettere mano al portafoglio per farli e in quali proporzioni. E il fatto che Sgl e Morex abbiano preso atto di doverne parlare è già molto importante: perché l’Elettrocarbonium potrebbe anche superare quello che Monachino ha definito il «problema finanziario contingente», e che ha determinato, per cominciare, il mancato pagamento di tre mensilità di stipendio ai lavoratori, ma poi non si potrà pensare di continuare a gestire uno stabilimento come quello narnese con la logica del ‘giorno per giorno’, ma sarà indispensabile una progettualità di medio-lungo periodo.
La programmazione E questo si potrà realizzare solo quando saranno superate, tra le altre, le differenze di opinioni proprio sul tema bonifiche. Ma c’è anche dell’altro: perché Elettrocarbonium deve riuscire a trovare la strada per dare uno sbocco sul mercato alla produzione di elettrodi di grafite che, al momento, sembra incontrare più di una difficoltà , tanto che si era ipotizzato di cercare un dialogo con quegli acciaieri bresciani che, in una fase della trattativa che aveva fatto seguito alla dichiarazione di Sgl di voler chiudere lo stabilimento, si erano affacciati sull’uscio.
Parte un carico? Anche su questo fronte pare che si possano registrare delle novità a breve: Morex avrebbe trovato il modo di piazzare un ‘carico’ di elettrodi, che potrebbero partire dallo stabilimento narnese nei primi giorni della prossima settimana – per lunedì i sindacati hanno indetto un’assemblea – e questo permetterebbe di far fronte al problema di liquidità per l’immediato. Ma tutto il resto deve essere preso di petto alla svelta.