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Home » Ex Novelli, ansia per gli stipendi promessi

Ex Novelli, ansia per gli stipendi promessi

di Fabio Toni
6 Maggio 2017
in Apertura 5, Attualità, Economia, Imprese, Lavoro
Tempo di lettura: 4 minuti di lettura
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Ogni promessa è un debito. E quella notificata il 28 aprile attraverso una circolare interna inviata a tutti i dipendenti della Alimentitaliani (ex Gruppo Novelli) ha tutte le caratteristiche di un impegno che però, alla scadenza del 5 maggio, non sarebbe stato ancora rispettato in pieno. Si parla di stipendi – un tema delicato – e le preoccupazioni dei lavoratori appaiono in questo senso giustificabili. In attesa che l’azienda – come promesso, appunto – faccia la propria parte.

Lo sciopero alla ex Novelli

GRUPPO NOVELLI, DICHIARATO IL FALLIMENTO

L’impegno Nel documento a firma della proprietà è specificato che «entro il 5 maggio l’azienda provvederà ad effettuare i seguenti pagamenti: saldo degli stipendi di marzo 2017 di tutte le società, saldo della 14° mensilità per gli operatori agricoli, acconto dell’80% degli stipendi di aprile per tutte le società».

EX-NOVELLI, RAGGIUNTA L’INTESA AL MISE

I timori Fra i lavoratori, però, a poche ore dalla scadenza fissata dalla proprietà, c’è chi afferma di aver ricevuto solo una parte del saldo di marzo e nulla dell’acconto di aprile. Una situazione che, in assenza delle spettanze di febbraio legate all’istanza della proprietà al tribunale di Castrovillari, rischia di farsi via via sempre più pesante.

La relazione informativa Ed a proposito del tribunale di Castrovillari, il 30 aprile i legali di Alimentitaliani hanno depositato la prima relazione informativa sulla gestione corrente che, partendo dalla proposta di concordato preventivo che l’azienda dovrà depositare entro la fine di maggio, riepiloga tutti i passi compiuti dall’acquisizione del gruppo, datata 22 dicembre, alla sottoscrizione della bozza di accordo sindacale al Mise.

Ferie imposte per molti impiegati

I risparmi Nel documento vengono specificati, fra le altre cose, anche i risparmi che l’azienda otterrà a seguito dei tagli al personale, previsti dall’accordo approvato con un margine piuttosto esiguo dai lavoratori del gruppo. «A fronte del costo per l’incentivo all’esodo dei dipendenti di Cisterna di Latina, pari a complessivi euro 475 mila (25 mila euro per ciascuno dei 19 dipendenti) – è scritto -, la società otterrà un risparmio, su base annua, pari ad euro 771.560 circa, corrispondente al costo aziendale degli stessi dipendenti; i minori costi del personale che la società dovrà complessivamente sopportare su base annuale e che forniranno un contributo determinante per il riequilibrio del conto economico, si stimano pari ad euro 4 milioni circa (797.097 euro dagli operai, 2.103.401 dagli impiegati, 409.618 dai quadri e 651.263 dai dirigenti). Si rappresenta infine che, a seguito dell’approvazione da parte delle assemblee dei lavoratori dell’ipotesi di accordo siglata in data 13 aprile, si è proceduto a firmare con le organizzazioni sindacali l’accordo per il subentro di Alimentitaliani nel contratto di solidarietà originariamente stipulato da Gruppo Novelli».

I passaggi di mano Nella relazione i legali dell’azienda ripercorrono poi le cessioni delle società dell’ex gruppo Novelli ad altre della ‘galassia’ Alimentitaliani: «In data 8 febbraio 2017 Alimentitaliani ha ceduto le partecipazioni dalla stessa detenute nelle società Fattorie Novelli Srl, Bioagricola Novelli Srl e Cantine Novelli Srl, in favore di due soggetti appartenenti al gruppo imprenditoriale cui fa capo Alimentitaliani: la Poderi Greco Tommaso società semplice agricola ed il signor Greco Cataldo. Tali cessioni sono avvenute per un corrispettivo pari al valore nominale, corrispondente ad euro 200.400 per Fattorie Novelli Srl, ad euro 20.400 per Bioagricola Novelli Srl e ad euro 119.900 per Cantine Novelli Srl. Il trasferimento delle partecipazioni – scrivono i legali – è stato posto in essere nel rispetto del piano industriale rappresentato alle organizzazioni sindacali dinnanzi al Mise, al solo fine di ì consentire alla società esponente di conseguire un maggior sostegno dalle Regioni ove sono ubicati i singoli siti produttivi, secondo i vigenti Piani di Sviluppo Rurale, e di ottenere così maggiori contributi da destinare all’ammodernamento degli impianti di produzione facenti capo alle suddette società partecipate».

I lavoratori Novelli sotto il tribunale di Terni

Gli scioperi Non manca poi un riferimento agli scioperi delle scorse settimane, in relazione alla predisposizione della proposta di concordato da presentare al tribunale di Castrovillari: «La società sta lavorando alla predisposizione della proposta di concordato. In particolare, in questo momento l’attività è concentrata sulla revisione dei dati contabili da porre a base del piano. A tal fine, la società ha richiesto ad un primario studio di consulenza aziendale il supporto di un’unità con esperienza specifica nell’utilizzo di programmi di gestione contabili che operano in ambiente SAP, il sistema operativo utilizzato dall’azienda. L’innesto di tale risorsa sta consentendo alla società di aggiornare progressivamente i dati contabili, superando le difficoltà generate dallo sciopero del personale amministrativo». Fra i lavoratori c’è però chi sottolinea come tali consulenze esterne stiano portando avanti il lavoro che poteva essere compiuto dagli ‘amministrativi’ che, una volta terminato lo sciopero, sono stati messi in ferie ‘forzate’ per un mese e destinati alla cassa integrazione straordinaria.

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