Ex Novelli, i lavoratori: «Temiamo il peggio»

Appello dei dipendenti del sito di Terni, in sciopero da mercoledì, a istituzioni, politica e territorio: «Evitare macelleria sociale»

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Un grido di allarme che proviene direttamente dai lavoratori in sciopero dell’ex Gruppo Novelli – oggi Alimentitaliani – che chiedono a tutti, istituzioni, politica, e territorio, di fare la propria parte perché non si configuri l’ennesimo caso di ‘macelleria sociale’.

EX NOVELLI, PARLA IL ‘PATRON’ GRECO

Il messaggio Attraverso una nota i dipendenti della sede di Terni alzano la voce, riepilogando – dal proprio punto di vista – quanto accaduto finora e mandando un messaggio chiaro, anche al ministero dello sviluppo economico: la situazione è estrema ma loro non intendono mollare.

EX NOVELLI, CONFRONTO SINDACO-LAVORATORI

L’assemblea di mercoledì mattina

Dalle stelle alle stalle «Intendiamo chiarire alle istituzioni, alla famiglia Greco (proprietaria di Alimentitaliani srl, ndR) e a tutti i cittadini del territorio ternano e dell’Umbria le ragioni che ci hanno costretti ad intraprendere la dolorosa decisione di uno sciopero ad oltranza. Dopo l’acquisizione da parte della famiglia Greco con la promessa del mantenimento dei livelli occupazionali – spiegano -, iniziano a susseguirsi in sede istituzionale proposte che partono esclusivamente da tagli pesantissimi ed inaccettabili del costo del lavoro e dell’occupazione e che propongono un cosiddetto ‘piano industriale’ privo dei requisiti fondamentali per la sua concreta realizzazione, fino ad arrivare ieri (venerdì al Mise, ndR) ad una rottura della trattativa che sembra insuperabile».

EX NOVELLI, ‘GIALLO’ SULLE QUOTE

Il sindaco tra i lavoratori

«Nessun ammortizzatore. Perché?» «Nell’ultimo comunicato ricevuto – affermano i dipendenti del sito di Terni dell’ex Novelli – la proprietà annuncia che procederà in modo da arrivare quanto prima al raggiungimento degli obiettivi occupazionali ritenuti indispensabili. Questo si tradurrà in 79 licenziamenti senza le garanzie di tutte le tutele previste per la salvaguardia dei lavoratori. Ancora più inaccettabile, dato che la Alimentitaliani, essendo società neo costituita può avere accesso a tutti gli ammortizzatori sociali previsti dalla legge».

L’appello Per i lavoratori, non sono poi chiare «le proposte contrattuali anche per coloro che saranno chiamati a proseguire l’attività lavorativa, data la già dichiarata intenzione di esternalizzare i servizi amministrativi e commerciali ad una società terza di nuova costituzione. Invitiamo le istituzioni, la politica, gli organi preposti e tutto il territorio a fare quanto in loro potere per salvaguardare i diritti universali dei lavoratori».

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