Terni, Gruppo Novelli: dichiarato il fallimento

Il tribunaleha revocato i concordati preventivi riuniti. Marco Bartollini curatore fallimentare. Lucidi (M5S) interroga il ministro

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Revoca dei concordati preventivi riuniti – presentati dall’ex cda ‘tecnico’ – in conseguenza dell’avvenuto fallimento dell’ex Gruppo Novelli. Ad emettere il ‘provvedimento di estinzione di concordato per fallimento della società’ è stato il tribunale di Terni ed ora le conseguenze – nel pieno di una vertenza che proprio mercoledì ha visto approvare per pochi voti il pre-accordo stilato al Mise – sono tutte da valutare. Curatore fallimentare è stato nominato Marco Bartollini, dottore commercialista di Orvieto.

Il giudice Massimo Zanetti

Il provvedimento «Visto il decreto depositato il 7 novembre 2013 – si legge nel provvedimento emesso dai giudici Massimo Zanetti, Luciana Nicolì ed Alessandro Nastri – con il quale sono state omologate le procedure riunite di concordato preventivo delle società Gruppo Novelli srl, Novelli Partecipazioni spa e Novelli Service srl; considerato che, in esecuzione del piano concordatario, la Novelli Partecipazioni spa è stata fusa per incorporazione nella Gruppo Novelli srl e che, nei confronti della Novelli Service srl, la Gruppo Novelli srl ha assunto il ruolo di assuntore, con acquisizione di tutte le attività e con accollo dei debiti fino a concorrenza del valore corrispondente alla proposta di concordato; dato atto dell’accoglimento dei riuniti ricorsi per la dichiarazione di fallimento della Gruppo Novelli srl, con sentenza emessa all’esito della camera di consiglio del 26 aprile 2017; considerato che la dichiarazione di fallimento priva il fallito dell’amministrazione e della disponibilità dei suoi beni e apre il concorso tra tutti i creditori; considerato pertanto che tale sopravvenuta evenienza determina la sostanziale impossibilità di esecuzione del concordato omologato con decreto depositato il 7 novembre 2013; per tali motivi dà atto della cessazione delle operazioni di esecuzione dei concordati preventivi riuniti Gruppo Novelli srl, Novelli Partecipazioni spa e Novelli service srl».

Creditori in allarme Ora i timori sono sulle spalle di tutti quei creditori che speravano di poter ottenere il dovuto attraverso il concordato che il tribunale ha revocato a seguito del fallimento. Fra questi, piccoli e grandi fornitori di servizi ma anche i lavoratori del Gruppo che vantano crediti come una parte degli stipendi del 2012 e il Tfr.

Una storia lunga un secolo Con l’ex Gruppo Novelli, oltre ad un’azienda conosciuta in tutta Italia con una storia lunga oltre un secolo – l’origine è datata 1900 con il primo mulino a pietra e il primo forno a legna del capostipite Ferdinando Novelli -, fallisce una realtà sommersa dai debiti (120 milioni di euro quelli stimati, ndR) e ormai, di fatto, svuotata dopo il passaggio di mano ‘forzoso’ dello scorso 22 dicembre alla Alimentitaliani della famiglia Greco.

Il voto a Terni

«Basta mediazioni sindacali» Sull’esito del referendum – già messo in discussione da diversi esponenti del M5S di Umbria e Lazio – il senatore pentastellato Stefano Lucidi ha presentato un’interrogazione urgente al ministro del lavoro Giuliano Poletti, per chiedere «se le procedure referendarie seguite nei giorni scorsi siano, a suo giudizio, corrette e se tale votazione sia da invalidare. Il paragone con il contestuale referendum svolto da Alitalia – scrive Lucidi nell’interrogazione – è a dir poco imbarazzante, così come gridano vendetta le immagini dei lavoratori costretti a votare sul cofano di una macchina. Tutta la vicenda, e il referendum da ultimo lo testimonia, è stata gestita in maniera sbagliata sia dai sindacati locali e nazionali che dalle istituzioni politiche, mettendo in evidenza ancora una volta – conclude il senatore del M5S – che c’è bisogno di interlocutori nuovi eliminando le intermediazioni sindacali».

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