Ex-Novelli, al Mise raggiunta l’intesa

Cassa straordinaria per un anno e incentivi all’esodo. Tagliati gli scatti di anzianità. Ora il giudizio delle assemblee dei lavoratori. Ministero e Regione: «Passo importante»

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C’è l’ipotesi di accordo sulla ex Novelli, oggi Alimentitaliani: l’intesa, che verrà sottoposta al giudizio dei lavoratori, è emersa dal tavolo che si è tenuto giovedì pomeriggio nella sede romana del ministero dello sviluppo economico, coordinato dal responsabile unità gestione vertenze, Giampietro Castano, e che ha visto la presenza dei rappresentanti nazionali di Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil e dell’azienda guidata da Saverio Greco.

Carra (Uil), Cornelli (Cisl) e Iovino (Cgil)

I sindacati Così le sigle sindacali nazionali sull’esito del tavolo al ministero: «Dopo il confronto avuto oggi (giovedì, ndR), favorito dall’intervento del viceministro Teresa Bellanova e delle istituzioni territoriali, abbiamo raggiunto in sede di confronto un’ipotesi di accordo dopo mesi di discussione al Mise. L’intesa prevede un piano industriale, necessario per risollevare le sorti del gruppo, e un piano sociale con l’obiettivo di limitare il più possibile l’impatto della riorganizzazione e degli esuberi».

Cassa e incentivi all’esodo «Tale piano – spiegano le sigle – prevede l’utilizzo degli ammortizzatori sociali per i siti ternani compresi nell’area di crisi e un incentivo all’esodo per gli esuberi nei siti di Cisterna di Latina e Spoleto (Fattorie Novelli). L’anno di cassa straordinaria per ‘area di crisi complessa’ riguarda anche gli esuberi registrati tra i dipendenti di Alimentitaliani degli altri siti (Spoleto, Amelia etc.) che saranno assorbiti presso la sede di Terni».

I lavoratori a palazzo Spada

Muggiò e Cisterna di Latina «L’intesa – proseguono Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil – prevede anche un impegno per l’utilizzo di ammortizzatori, qualora necessari, per il sito di Muggiò (Monza Brianza) e un apposito tavolo di confronto presso la Regione Lombardia. Per il sito di Cisterna di Latina è prevista anche un’opzione per la ricollocazione nel perimetro del sito per i prossimi tre anni, qualora si intraprendessero nuove attività produttive».

Addio scatti di anzianità «Per tutti i siti si è convenuto un taglio degli scatti di anzianità con possibilità di recupero nella fase di gestione dell’accordo, al fine di limitare ulteriori esuberi che avrebbero riguardato indistintamente tutti i siti, come da piano originario dell’azienda. Gli scatti saranno tagliati tranne per i salari più bassi – 1.500 euro lordi – e saranno maturati daccapo a partire dal primo maggio 2017».

La protesta ai cancelli dell’azienda

Assemblee dei lavoratori «Essendo un’ipotesi d’accordo – affermano i sindacati – la stessa sarà sottoposta al vaglio delle assemblee dei lavoratori e, se necessario, a consultazione con modalità da definire. I coordinatori nazionali hanno lavorato in questi mesi, in sinergia con le organizzazioni sindacali territoriali e le rappresentanze di tutti i siti per limitare l’impatto di una pesante riorganizzazione, possibilità che solo un accordo può garantire».

«Non faremo sconti» «Non ci sfugge la difficoltà della fase e che alcuni istituti richiederanno l’adesione individuale da parte dei singoli lavoratori, ma alla luce di tale contesto abbiamo ritenuto importante consegnare al giudizio dei lavoratori un’ipotesi d’accordo ad esclusivo interesse degli stessi. Vigileremo sulla corretta applicazione di quanto sottoscritto – concludono le tre sigle nazionali – nella consapevolezza che la difesa per il lavoro e l’occupazione in questo Gruppo non finisce con questa ipotesi d’accordo ma continuerà senza fare sconti alla nuova proprietà. In tale direzione abbiamo chiesto alle istituzioni, ottenendo il loro impegno, un corretto monitoraggio di quanto sottoscritto».

Protesta alla ex Novelli

Gli esuberi, in base all’intesa, sono scesi complessivamente di 4 unità (da 79 a 75) rispetto a quelli preventivati inizialmente dall’azienda. Così suddivisi: 64 alla Alimentitaliani (5 impiegati ad Amelia, 32 impiegati e 3 quadri a Terni, 3 impiegati e 1 quadro a Cisterna di Latina, 1 impiegato a Roma e 3 impiegati e 1 quadro a Spoleto), 7 alla Fattorie Novelli (6 impiegati e 1 quadro fra Spoleto, Montefalco e Casalta) e 3 alla Novelli Service (3 impiegati e 1 quadro tra Terni, Torino e Muggiò). Numeri che le parti sociali sperano possano ridursi con il passare delle settimane e l’auspicata ripresa dell’azienda. A questi però rischiano di aggiungersi i circa 120 lavoratori della Nuova Panem di Muggiò (Monza Brianza) che Alimentitaliani non avrebbe inteso ‘riscattare’ dal fallimento.

Fabio Paparelli

La Regione Così il vice presidente della Regione Umbria, Fabio Paparelli, sull’ipotesi di accordo: «Come auspicato da più parti – afferma – il tavolo convocato dal viceministro allo sviluppo economico Teresa Bellanova e richiesto dall’assessorato allo sviluppo economico della Regione Umbria, ha concluso una vicenda che si protraeva da più di tre mesi e che si chiude con un’ipotesi di accordo che verrà comunque sottoposta al referendum dei lavoratori. Si tratta di un primo passo verso un’auspicata ripresa di una azienda strategica. La Regione – prosegue Paparelli – si è impegnata ad attivare appositi strumenti di politiche attive del lavoro coerentemente con l’utilizzazione prevista degli ammortizzatori sociali attivabili con riferimento alle aree di crisi complessa. Tali strumenti potranno prevedere percorsi integrati di formazione e tirocinio in azienda, oltre ad eventuali incentivi all’assunzione. Gli impegni della Regione riguardano inoltre il supporto ai progetti di investimento dell’azienda». Per favorire la riassunzione dei lavoratori in esubero, la Regione si sarebbe impegnata a mettere sul piatto lo stesso incentivo già predisposto nella vertenza della ‘Antonio Merloni’: un bonus di 10 mila euro, per ciascuna unità lavorativa, alle aziende che dovessero assumere personale proveniente dal ‘bacino di crisi’.

Viceministro soddisfatto Teresa Bellanova, che oltre a convocare il tavolo ha seguito direttamente la vertenza, è intervenuta con una nota pubblicata sul sito web del Mise: «Voglio esprimere tutta la mia soddisfazione per la firma di questo accordo – afferma – che arriva dopo mesi di confronto a tratti anche aspro e complesso nel quale il governo ha svolto una costante opera di mediazione. Qualche giorno fa avevo fatto appello al senso di responsabilità delle parti affinché si rendessero disponibili a proseguire il confronto con l’obiettivo di scongiurare un esito sfavorevole della vertenza. Apprezzo dunque lo spirito con il quale azienda e sindacati sono arrivati oggi al Mise per individuare un percorso chiaro e che abbia il minor impatto sociale possibile, insieme alle Regioni Umbria, Lazio e Lombardia, costantemente presenti ai tavoli in maniera concreta e fattiva. Con l’intesa – conclude il vice ministro – si mette nero su bianco l’impegno a investire nel rilancio dei siti produttivi e, allo stesso tempo, un piano sociale che tiene insieme ammortizzatori sociali, incentivi e politiche attive per la riqualificazione e la ricollocazione dei lavoratori. Da parte nostra il massimo impegno, insieme alle istituzioni locali, a sostenere il percorso di rilancio dell’azienda. Ancora una dimostrazione del fatto che quando ciascuno mette sul tavolo la propria disponibilità a individuare le soluzioni migliori, l’accordo arriva».

Sereni e Rossi «Esprimiamo soddisfazione per l’accordo che si è raggiunto oggi al Mise tra organizzazioni sindacali ed Alimentitaliani, sul destino produttivo ed occupazionale del gruppo ex Novelli». Così la vicepresidente della Camera, Marina Sereni, e il senatore Gianluca Rossi. I due parlamentari del Pd sottolineano di aver «sostenuto l’impegno del governo, in particolar modo del viceministro Teresa Bellanova e delle organizzazioni sindacali, affinché si scongiurasse una rottura che avrebbe prodotto risultati gravissimi. In particolare – aggiungono – vanno valutate positivamente la possibilità di un percorso certo per il ricorso agli ammortizzatori sociali e le aperture al confronto sul futuro piano industriale che dovrà mantenere continuità produttiva e occupazionale per garantire competitività al Gruppo ex Novelli». I due parlamentari si augurano «che i lavoratori, a cui spetta l’ultima parola, vorranno condividere l’accordo raggiunto al Mise».

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