di S.F.
L’assessore ai lavori pubblici Enrico Melasecche, tra un attacco alla vecchia amministrazione e le risposte alle critiche del consigliere comunale del Pd Valdimiro Orsini, lo definisce una sorta di «piccolo museo» per consentire a turisti/cittadini ternani di capire come funziona la fontana e riviverne gli antichi fasti. Si tratta di uno dei temi tirati in ballo durante la I° commissione consiliare di mercoledì mattina a palazzo Spada sull’infinito iter di restauro della fontana.
Il punto sui finanziamenti: «Concretezza mai vista, naviga in mare aperto». Art bonus, Asm e i 500 mila euro della fondazione
Dopo un breve colloquio tra la presidente di commissione Sara Francescangeli e il sindaco Leonardo Latini – da segnalare anche una breve, ma accesa discussione con il consigliere di Terni Civica Michele Rossi su temi extra – sulla sagra della castagna a Miranda, Melasecche prende la parola per spiegare in circa dieci minuti i dettagli della delibera che dovrà ricevere l’ok dal consiglio comunale: «Checché ne dica qualcuno – inizia subito il duello con Orsini – la fontana comincia a navigare in mare aperto. La questione è semplice: se ci sono i finanziamenti le cose vanno avanti, altrimenti no. Noi li abbiamo trovati dopo vari incontri con la fondazione Carit, Asm e Ast: abbiamo di fatto completato l’intero quadro e non solo ciò che riguarda la 6° fase del recupero legata ai mosaici del Cagli. Si tratta solo di definire alcuni dettagli per consentire all’Asm di utilizzare lo stesso meccanismo della fondazione, ovvero l’Art Bonus, per avere poi vantaggi fiscali come tutti i donatori». Per quel che concerne il denaro per la realizzazione il totale messo a disposizione dall’ente del presidente Luigi Carlini sale a quota 830 mila 409 euro (lo scorso 6 settembre la fondazione ha deliberato un ulteriore contributo di 500 mila euro), 781 mila ancora da utilizzare sul complessivo (per questa fase) di 995 mila euro che occorrono.
L’ANNUNCIO AD AGOSTO: «FONTANA? PRONTA PER IL 2020»
Il degrado, la fretta e la rendicontazione: «Non oltre il 30 giugno 2020»
Melasecche ha quindi spiegato che la data indicata per il termine dei lavori, il 2020, dipende «da questioni tecniche, chi critica può leggere i documenti e informarsi». Nella delibera è stato specificato che «lo stato di degrado della superficie musiva della Fontana dello Zodiaco, pertanto, non consente più di differire gli interventi previsti nella 6″ fase dell’opera di recupero. Ulteriori ritardi nelle successive fasi di procedimento potrebbero comportare, oltre al danno al patrimonio monumentale, anche la perdita del contributo della fondazione Carit che deve essere rendicontato entro e non oltre il 30 giugno 2020». Sul tema l’assessore ha poi sottolineato che «i mosaici sono ormai lamelle sottolissime, di pochi millimetri e le operazioni sono lunghissime, in particolar modo l’asportazione. Con Asm invece c’è già il progetto legato all’impianto idrico ed elettrico».
DICEMBRE 2017, IL PUNTO DELL’EX ASSESSORE SANDRO CORRADI
Il museo sotto la fontana
Infine Melasecche – pre bagarre con il consigliere Pd – parla dell’opportunità di creare uno spazio dedicato alle visite: «L’intervento sull’impiantistica presupporrà che si possa entrare in maniera agevole onde evitare che gli operai scendano nel sottoterra come oggi, con un cunicolo di difficile accesso e difficoltà nel portare mezzi». Cosa accadrà dunque? «Verrà posto in disuso l’attuale accesso dal marciapiede dalla parte di Bankitalia e ne sarà creato uno, partendo da un posto auto della zona, più comodo per avere un processo più semplice. In futuro ciò potrà consentire visite didattiche e storiche perché lì sotto c’è un ambiente che nessuno immagina esista. Potrebbe esserci un piccolo museo della fontana con pannelli in acciaio di Ast e didascalie per capire come funziona la fontana».
LA PROGETTAZIONE ESECUTIVA DA POCO MENO DI 16 MILA EURO
Orsini attacca. I cartoni, la viabilità e la linea architettonica
Palla all’opposizione a questo punto e, manco a dirlo, il primo a farsi sotto è il ‘nemico’ storico di Melasecche (annuncerà poi il voto favorevole del Pd sulla delibera): «Fine lavori nel 2020? Gli ricordo le sue urla e le polemiche in commissione consiliare quando era consigliere di minoranza. La vecchia amministrazione aveva previsto il termine entro il 2019 – fa riferimento al percorso di Sandro Corradi – con tanto di finanziamenti trovati». L’assessore interrompe senza attendere: «Erano balle, le date precedenti erano destituite di fondamento». Prosegue Orsini: «Le risorse della fondazione erano già promesse e note, non ci si può prendere meriti che non si hanno». Interviene anche Francesco Ferranti di FI: «Bene l’azione intrapresa, poi magari si può riuscire a velocizzare. Un tema rilevante è anche quello legato alla viabilità e ai parcheggi. Inoltre vorrei sapere la tipologia di mosaici che verranno recuperati, se quelli pre bellici o post: i primi li ritengo migliori». Continua il discorso Michele Rossi di Terni Civica: «So che l’accademia di San Luca ha prestato i cartoni del Cagli del 1933, perché non fare qualcosa per esporli»? L’assessore ai lavori pubblici torna a parlare – breve cenno di polemica con Paolo Angeletti di Terni Immagina intanto – per puntualizzare un’altra cosa: «Viabilità diversa con rotatoria per le auto? Valuteremo. Ci sono alcune chiome di lecci che sono diventati enormi e non sembrano più potabili a quanto pare, approfondiremo con l’Afor. L’ideale sarebbe riportare un minimo di linea architettonica a cominciare dagli stessi alberi, non è possibile questo disordine complessivo della piazza. Un tempo – citate Latina e Matera – aveva delle linee ‘razionali’».
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La Salvati, via Lungonera e la pista ciclabile
Giunta alle 10.30 e quindi bisogna andare veloci. Chiuso il tema fontana con l’approvazione della commissione consiliare, si passa al verde pubblico e all’assessore Benedetta Salvati. Riepilogo dello stato dell’arte e annuncio: «Entro metà novembre, spero, dovremmo terminare i lavori. E con gli uffici tecnici stiamo valutando la possibilità di avere una pista ciclabile sul marciapiede: per rifare quest’ultimi non credo ci vorrà molto tempo, il problema come sempre è la ‘macchina’ lenta. Ci sarà anche la manutenzione del giardino accanto, la pulizia delle fioriere e del laghetto».