Polo nautico Piediluco, progetto definitivo: via libera per l’accordo

Terni – C’è il decreto della presidente della Regione Tesei per la firma del documento. Numerose prescrizioni per i lavori di adeguamento: spiccano quelle archeologiche

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di S.F.

Costruzione di una nuova torre di arrivo, ampliamento planimetrico della sede del centro nazionale di preparazione olimpica e realizzazione di nuovi impianti. Più il completamento e il restyling per il campo regata, la sistemazione delle postazioni galleggianti della zona pontile e il miglioramento di quest’ultimo. In sintesi sono le opere previste – circa 1 milione di euro – per l’adeguamento ed il potenziamento del polo nautico ‘Paolo D’Aloja’: dopo una serie di passaggi tecnici e le conferenze di servizi per l’acquisizione dei pareri è arrivato il semaforo verde in merito al progetto definitivo e all’accordo di programma completo che dovranno firmare la Regione Umbria – 800.000 euro d’investimento da parte loro – e il Comune di Terni. Il tutto ad un anno e mezzo – con infinite polemiche politiche – dal protocollo d’intesa dell’aprile 2019. A chiudere questa fase è il decreto di Donatella Tesei, pubblicato mercoledì sul Bur.

LA RELAZIONE GENERALE SUL PROGETTO DEFINITIVO – DOCUMENTO
L’ACCORDO DI PROGRAMMA DA FIRMARE

Il rendering del nuovo centro nautico

L’approvazione

Come noto sono coinvolte – oltre a Regione e Comune di Terni, la bagarre scoppiò per la mancata firma del sindaco Leonardo Latini nell’aprile 2019 – anche la Fic, la fondazione Carit, il Circolo canottieri Piediluco e la Erg S.p.A. In avvio d’anno era stato firmato l’atto per l’avvio della procedura e ora c’è l’approvazione dell’accordo di programma completo della progettazione definitiva (in primo piano in tal senso c’è l’architetto Fabrizio Di Patrizi): i prossimi step sono la ratifica e l’esposizione in consiglio comunale a Terni. In realtà la validazione era prevista da cronoprogramma entro luglio, mentre per settembre si contava di procedere con quella esecutiva: tempistiche slittate e affidamento lavori – serve la gara – che molto difficilmente avverrà a dicembre come preventivato.

LA CONFERENZA DI SERVIZI ESTIVA PER I PARERI

Il progetto per la torre di arrivo

Numerose prescrizioni: indagini archeologiche

In sede di conferenza di servizi sono pervenute – in particolar modo dalla soprintendenza – diverse segnalazioni per lo svolgimento dei lavori (dovranno essere ultimati entro tre anni dall’atto autorizzativo). Su tutti spiccano quelle legate ad aspetti archeologici: prescritte «l’esecuzione di indagini preventive combinate all’assistenza archeologica in corso d’opera, trattandosi di interventi per lo più su edifici e manufatti già esistenti o comunque su sedime prevalentemente già interessato da precedenti lavori». Ci sono anche altre questioni: «Eventuali istanze di ulteriore fabbisogno idrico, dovranno essere meglio rappresentate e specificate al fine di esprimere nuovo parere di competenza sia per le nuove infrastrutture da realizzare e/o allacciare, sia per la definizione della compatibilità con quelle esistenti. Si evidenzia, fin da ora, che qualora si dovessero verificare in fase di progettazione definitiva/esecutiva eventuali opere di adeguamento funzionale degli impianti in gestione alla Sii per esigenze idriche superiori a quelle attuali, le stesse dovranno essere espletate e realizzate come previsto nel regolamento Ati 4».

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La vista laterale

L’ambiente e l’impatto

Fondamentale anche la cura degli aspetti paesaggistici: «Negli interventi previsti sia sulle parti metalliche che su quelle intonacate, si dovranno scegliere delle cromie che si accordino con il paesaggio naturale delle reti d’acqua e le fasce naturali del verde. Vanno evitati colori stridenti, materiali troppo riflettenti e insegne con colori e segni invadenti, che non entrino in contrasto con il contesto paesaggistico circostante. Nella progettazione – si legge nel riepilogo – degli interventi dovrà essere posta particolare attenzione a rendere amovibili tutte quelle strutture leggere quali boe, pontili, casotti e strutture di stretto ausilio alle gare, in modo che in assenza di attività sportiva si possa restituire il più possibile il luogo alle sue caratteristiche naturali e fruizione aperta a tutti per il tempo libero. La componente vegetale spondale e non esistente, va preservata il più possibile e in caso di reimpianto o infittimento della stessa vanno adoperate essenze arboree e arbustive autoctone da disporre in modo naturale ed in continuità con la parte vegetale limitrofa; si raccomanda l’impiego delle tecniche di bio-architettura per i nuovi interventi edilizi e per il recupero di opere esistenti».

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La tribuna del d’Aloja

La specifica sul finanziamento

Nella documentazione viene puntualizzato – lo fa il Rup, l’ingegnere Paolo Felici – che il finanziamento attuale «esclude il completamento del campo di gara. Tale intervento, riquardante principalmente i macchinari per il tiro dei cavi del campo e finiture  connesse, dovrà essere ricompreso in un completamente ulteriore da finanziare con fonti da accertare». Fatto sta che la Federazione spinge e non poco per accelerare (intanto a prendersi gli eventi più rilevanti è Sabaudia): «La stessa Fic – è sempre Felici a metterlo nero su bianco – ribadisce l’importanza economica e turistica di un centro sportivo come quello di Piediluco, il quale si inserisce adeguatamente in un notevole contesto ambientale, amplificandone la conoscenza all’esterno senza rischiare di impattarne negativamente. L’attivita del canottaggio, infatti, è estremamente pulita, avviene con mezzi non inquinanti, ma allo stesso tempo ha la capacitàò di intercettare un turismo di qualità incrementando notevolmente l’economia dell’area, come evidenziato nello studio di fattibilita. La Federazione italiana canottaggio ha intenzione, proprio per le sue caratteristiche paesaggistiche e ambientali, di potenziarlo a livello internazionale». Alla conferenza di servizi sono stati convocati la Regione, l’Autorità di bacino del fiume Tevere, il Coni, la soprintendenza, la Provincia di Terni, il sindaco Latini, la fondazione Carit, la Fic, la Erg e il Circolo canottieri Piediluco.

Le tempistiche previste in un primo momento

La profondità e le concessioni demaniali

In vista del progetto esecutivo ci sarà da evidenziare, con apposita planimetria, «la zona della profondita di cinque metri misurata dalla riva da destinare all’uso pubblico di transito. In tale area – l’indicazione – non dovranno essere poste recinzioni, muretti o qualsiasi altra opera edilizia che ne impediscano la fruizione, fatto salvo regolamenti locali più restrittivi». Infine un cenno alla necessità di verificare la sussistenza di concessioni demaniali o richieste di occupazione «qualora siano modificate le superfici e le opere utilizzate dal centro nautico. L’aspetto concessorio delle opere sul demanio lacuale dovrà essere regolarizzato prima dell’inizio dei lavori». Tempo di ulteriori firme in attesa della gara per l’appalto.

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