Polo nautico Piediluco: Filipponi vs Latini

Terni, il capogruppo del Pd in tackle sul sindaco per la firma del protocollo d’intesa: «Tentennamento che ha rischiato di far perdere investimento notevole. Sgarbo istituzionale»

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Lo scontro è iniziato ad inizio aprile quando il Comune di Terni decise di non firmare il protocollo d’intesa per la riqualificazione del centro nautico di Piediluco. La sottoscrizione del sindaco Leonardo Latini è arrivata dopo oltre un mese e il capogruppo del Pd, Francesco Filipponi, torna ad attaccare sul tema.

IL SINDACO HA FIRMATO LA SCORSA SETTIMANA

Sgarbo e perdita di tempo

Il 32enne consigliere del Pd entra in tackle: «Dopo circa due mesi il sindaco Leonardo Latini si è presentato alla firma del protocollo di intesa che dovrebbe consentire di adeguare, con un investimento di oltre 800 mila euro il centro federale di canottaggio di Piediluco agli standard internazionali. Il sindaco, dopo lo sgarbo istituzionale che non ha riscontri nella storia di Terni, ha messo la parola fine ad una farsa che ha solo fatto perdere tempo prezioso. Tale perdita di tempo non è stata accompagnata da alcuna giustificazione alla città, nemmeno sulle non meglio precisate ulteriori verifiche tecniche e autorizzative, avendo poi siglato il protocollo tal quale a quello di due mesi prima. Tale tentennamento ha rischiato di far perdere a Piediluco un investimento notevole per la struttura che tanto ha dato in termini di sviluppo, che ha consentito a Terni di avere un ruolo di prestigio in tantissimi appuntamenti nazionali e internazionali».

LA NON FIRMA DEL 4 APRILE

Regione e battaglia

Nel mirino c’è anche altro: «L’epilogo della battaglia che ha aperto l’assessore Melasecche ora si sta concentrando sulla Regione, nella speranza di acquistare un ruolo che lo porti di nuovo, nel 2020, a Perugia. Questo tentativo fallito di boicottare i finanziamenti regionali sia quelli che riguardano il Cmm che quelli, deliberati dal consiglio regionale ad ampia maggioranza, per investire sulle strutture sportive, ad iniziare da Piediluco, fa solo trasparire irresponsabilità verso i cittadini ternani. La guerra sulla pelle di Terni non serve però a far venire meno l’attenzione sui 7 milioni di tari non incassati nel 2018, uno in più del 2017 alla faccia del bilancio riequilibrato. Non basta neppure per distogliere la focalizzazione sul bilancio preventivo che non si riesce a chiudere e neanche sulle quattro manovre finanziarie da far approvare al consiglio entro il 28 giugno, di cui ancora non si ha traccia». Proprio mercoledì mattina in giunta è prevista l’approvazione del rendiconto di gestione 2017: polemiche in arrivo.

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