Mercato coperto Terni, si cambia: c’è il nuovo regolamento

Scambio con le associazioni di categoria e via libera alle modifiche rispetto al documento 2011. Al momento solo 6 box su 26 sono occupati. Spazio ai prodotti agricoli

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di S.F.

L’ingresso

Dodici anni e si cambia. È pronto il nuovo regolamento aggiornato per l’organizzazione e la gestione del mercato coperto di largo Manni a Terni, già da tempo al centro dell’attenzione per la necessità – al momento sono occupati sei box sui ventisei totali nell’area di circa 1.200 metri quadrati – di ridargli un po’ di vita. La novità di rilievo, già annunciata nel corso del 2022, è l’arrivo dei posteggi per i produttori agricoli.

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L’interno

La situazione attuale: bassa occupazione

In prima battuta a prendersi di petto la questione è stato il dirigente allo sviluppo economico – per il mercato quantomeno, ad interim, in attesa del ritorno già deliberato di Claudio Carbone – Paolo Grigioni. La relazione illustrativa è più che esaustiva per avere un quadro generale: «Ad oggi, marzo 2023, risultano assegnati in concessione sei box su un totale di ventisei. In tal modo risultando la struttura principale solo parzialmente occupata, con ampie aree inutilizzate che, oltre a determinare minori incassi da parte del comune per la corresponsione dei canoni concessori, non consente una organizzazione ottimale della struttura stessa». Non solo: «Il ridotto numero di operatori economici presenti nel mercato comporta conseguentemente basse frequentazioni da parte della clientela, anche a causa della diminuzione, negli anni, delle tipologie di merci in vendita (carne, pesce e altri generi alimentari oltre ai prodotti ortofrutticoli, che di fatto costituiscono la sola presenza attuale)». Più che evidente.

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L’esterno

La struttura mai realizzata ed i produttori agricoli

Il regolamento originario prevedeva una struttura secondaria per l’esercizio di vendita al dettaglio di generi alimentari da parte di produttori dei propri fondi e la promozione delle attività presenti nel mercato. L’avete mai vista? No, mai realizzata. La conseguenza è che «non è stato mai possibile ad oggi assegnare, nell’ambito dei bandi, posteggi ai produttori agricoli, non essendo contemplata la possibilità di destinare allo scopo i box ricompresi all’interno della struttura principale». C’è dunque l’aggiornamento del regolamento con tanto di riorganizzazione degli spazi interni e separazione a zone. Ciò «consentirebbe di estendere l’offerta commerciale ed elevare le potenzialità del mercato, con benefici per tutti gli operatori in esso presenti». In estrema sintesi palazzo Spada punta sul mercato agricolo. Se funzionerà lo vedremo nel corso del tempo. Coldiretti, Confcommercio e Confartigianato si sono già fatte avanti tra il 17 ed il 20 febbraio con le proprie osservazioni sul tema.

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L’interno

L’assegnazione e la percentuale

I box ora – o meglio, quando il consiglio comunale approverà la proposta e non è scontato che accada – potranno essere assegnati sia per l’esercizio di vendita al dettaglio di generi alimentari che per la vendita diretta di prodotti agricoli da parte dei produttori dei propri fondi. «Nei bandi – si legge in merito a quest’ultimi – dovrà essere comunque garantita una percentuale minima di assegnazione del 30%». A loro è inoltre consentito un orario di vendita ridotto rispetto a ciò che prevede l’ordinanza. In ogni caso uno spazio dovrà essere riservato per l’attività di pubblico esercizio estensibile su un massimo di due box contigui. «I concessionari – si legge – i quali commercializzavano prodotti non alimentari presso la struttura di piazza del Mercato, possono continuare a porli in vendita sino al mantenimento del relativo titolo».

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Paolo Grigioni

Gli spuntisti e la razionalizzazione

Un’altra novità – la modifica è stata concordata con le associazioni – riguarda il fatto che gli spazi non utilizzati potranno essere assegnati ai produttori agricoli ‘spuntisti’ per la vendita giornaliera. C’è poi l’inserimento dei criteri per la valutazione dei progetti migliorativi che, da regolamento, potranno essere previsti anche nei bandi per i posteggi liberi. Infine un input giunto da Confcommercio: «Per le proposte progettuali, ove siano previste rilocazioni dei box già assegnati in concessione al fine di una razionalizzazione del mercato (parte agricola e parte commerciale), i costi per gli spostamenti non dovranno ricadere sui titolari delle concessioni precedentemente rilasciate». Non resta che attendere se funzionerà. Non prima del voto in consiglio comunale.

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