Morte Maria Chiara, contestato l’omicidio preterintenzionale

Terni – È l’ipotesi a carico del fidanzato 21enne. Ma l’indagine è aperta. Mercoledì l’incarico per l’autopsia al dottor Lancia

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L’indagine, come ha detto il procuratore di Terni Alberto Liguori, guarda anche e forse soprattutto al di fuori dell’Umbria, dove la droga – eroina – è stata preparata e venduta. Quell’eroina che è la prima indiziata per la morte di Maria Chiara Previtali, la 18enne di Amelia trovata senza vita sabato mattina in un’abitazione di via Rimembranze. La sostanza era una sorta di ‘regalo di compleanno’ del fidanzato Francesco, 21enne amerino, che insieme a lei l’ha assunta, senza tuttavia subire conseguenze altrettanto gravi. Proprio Francesco, lunedì, ha raccontato la propria versione dei fatti ai microfoni de ‘La vita in diretta’, ribadendo – come già aveva fatto di fronte ai carabinieri – di sentirsi in colpa solo per non aver chiamato prima i soccorsi.

Maria Chiara Previtali

Le ipotesi di reato

Lo stesso procuratore Liguori, lunedì, ha chiarito che, in questa fase, l’iscrizione di eventuali sospettati nel registro degli indagati è un ‘atto dovuto’ per poter procedere agli accertamenti tecnici e medico legali attraverso cui l’autorità giudiziaria – titolare è il pm Camilla Coraggio – ed i militari della Compagnia di Amelia e del comando provinciale di Terni, puntano a ricostruire ogni dettaglio della vicenda. E in relazione a tale ‘atto dovuto’, l’unico indagato – non per il reato di omissione di soccorso, ma per omicidio preterintenzionale – è proprio il 21enne Francesco. Ciò, probabilmente, sulla base delle dichiarazioni rese all’Arma dallo stesso giovane che, in uno dei passaggi, avrebbero portato alla luce il fatto che sarebbe stato lui stesso ad iniettarle la dose. Forse per ‘inesperienza’ della ragazza, probabilmente al primo vero ‘contatto’ con l’eroina. Il parterre degli indagati, comunque, è presumibilmente destinato ad ampliarsi con il procedere dell’inchiesta: il reato centrale in casi di sospetta overdose – ‘morte come conseguenza di altro delitto’ – è ipotizzato a carico di ignoti. E l’auspicio di chi indaga, è di giungere ad una ricostruzione chiara, solida e coerente.

Milano, Liguori, Spoti

L’autopsia

Intanto mercoledì mattina la procura di Terni affiderà al dottor Massimo Lancia l’incarico per l’autopsia sulla salma della 18enne amerina. L’esame dovrebbe svolgersi fra mercoledì e giovedì presso la medicina legale dell’ospedale di Perugia, essendo quella di Terni – in attesa degli interventi necessari – ancora impossibilitata allo svolgimento di autopsie. All’accertamento, che avrà anche una componente tossicologica, parteciperanno anche i periti di parte: il dottor Mauro Bacci, nominato dal legale della famiglia Previtali, l’avvocato Manlio Morcella, e la dottoressa Laura Paglicci Reattelli, incaricata dal legale – l’avvocato Francesca Carcascio – che difende il 21enne indagato. L’esito consentirà di comprendere con precisione le cause di una morte che tutti, in prima battuta, hanno attribuito alla dose letale.

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