PalaTerni, posteggi in via Bramante entro il 15 luglio

Le rilocalizzazioni non sono finite: aree da liberare entro un mese per tre ambulanti

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di S.F.

Realizzazione del PalaTerni, cantierizzazione e necessità di delocalizzare. Siamo ancora in una fase di transizione per l’avvio dei lavori – al netto dell’area delimitata per le demolizioni degli immobili comunali al Foro Boario – del palazzetto e nel contempo arriva un’altra da far rispettare in tal senso: entro il 15 luglio devono essere liberare le aree attualmente occupate per il commercio ambulante – a posto fisso – all’altezza della rotatoria ‘Paolo Pileri’. Si tratta di pochi posteggi, ma poco cambia ai fini del discorso generale. Intanto c’è chiede un incontro per risolvere definitivamente la grana riguardante gli operatori del mercato ortofrutticolo.

LE DELOCALIZZAZIONI: TRE POSTEGGI IN VIA BRAMANTE
1° GIUGNO, FORO BOARIO DELIMITATO PER LE DEMOLIZIONI

In via Bramante

Il passaggio in giunta c’era stato lo scorso 3 aprile ed ora si entra nella fase attuativa con deadline fissata al 15 luglio: i tre posteggi, tutti legati ad operatori del settore merceologico non alimentare, saranno posizionati in via Bramante (6 metri di larghezza per 4 di profondità). «Un’area caratterizzata da un particolare flusso veicolare e pertanto valida ed appetibile a livello commerciale, al punto da costituire un’alternativa probabilmente non solo equivalente ma migliorativa rispetto all’attuale», fu specificato in quella circostanza.

PALATERNI, IL QUADRO PRESCRITTIVO AMBIENTALE
CONFCOMMERCIO PUNGE IL COMUNE SUL MERCATO ORTOFRUTTA

Mercato ortofrutta, l’invito’ al sindaco

Nel contempo chi continua a restare nell’incertezza sono i gestori del mercato ortofrutticolo. A pochi giorni dalla nota di Confcommercio Umbria sono gli stessi operatori ad aver inviato una missiva al sindaco Leonardo Latini, al presidente del consiglio comunale Francesco Maria Ferranti e ai capigruppo: in linea di massima la sostanza non cambia, si chiedono garanzie per la continuità lavorativa nella fase di transizione. C’è la richiesta per un nuovo incontro: «Su questa delicata questione – si sottolinea dopo aver ribadito i vari punti critici già elencati dall’organismo di rappresentanza delle imprese – si rischia il destino di una ventina di famiglie direttamente occupate, nonché di molti commercianti e ristoratori». Nodo da risolvere.

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