Perugia, ‘nuovo’ Curi: parte il dibattito

Santopadre moderatamente soddisfatto. Camicia perplesso. Calabrese ricorda Baglioni

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Reazioni ufficiali non erano ancora arrivate, pertanto la conferenza stampa di presentazione del nuovo tecnico Federico Giunti era una occasione troppo ghiotta per non chiedere al presidente del Perugia Massimiliano Santopadre un commento a caldo sulla costituzione della commissione tecnica sullo stadio Curi.

MASSIMILIANO SANTOPADRE SUL ‘CURI’, VIDEO

Incognita Melandri Il presidente è sembrato molto soddisfatto, pur senza sbilanciarsi tanto. La sua principale preoccupazione, al momento, è capire come sarà modificata la Legge Melandri e quanto cambieranno i contributi che arriveranno a ciascuna società. Al momento si parla di 3,2 milioni di euro. Un bel gruzzoletto. Che, unito ad una parte delle plusvalenze, servirà ad avviare i lavori di restyling dello stadio Curi.

Il tesoretto «Mettendo a posto le infrastrutture ho avuto le stesse soddisfazioni che mi ha dato comprare un calciatore importante – ha detto Santopadre in conferenza stampa – se dovessero arrivare davvero le plusvalenze di cui si parla, sappiamo già come investirle: il 30% andrà nelle infrastrutture, il 30% nella rosa, il 40% rimane come un piccolo ‘tesoretto’. Non è perché si vende un giocatore siamo obbligati a buttare i soldi dalla finestra. Bisogna saper attendere prima di spendere».

Tutti i lavori Dopo aver realizzato il Museo del Perugia, che ha da poco compiuto un anno aggiornando gran parte dei cimeli presenti, Santopadre è intervenuto sul settore disabili del Curi ed ora sta riammodernando l’area uffici e spogliatoi: l’obiettivo è eliminare del tutto i prefabbricati, per realizzare strutture in muratura, con moderni impianti di illuminazione e videosorveglianza. Poi, non appena si concluderà l’iter burocratico con il Comune per la concessione del Curi (sono tre le opzioni in campo), partiranno i lavori anche nello stadio, finanziati in parte con fondi interni e in parte con i contributi concessi alle società. Sembra tramontata invece l’idea di affidarsi a «B futura», con cui pure c’erano stati dei contatti lo scorso autunno.

Solo un restyling Al momento il progetto che sembra piaccia di più è quello in stile ‘Ferraris’: il nuovo Curi avrà meno posti a sedere, ma tutti coperti. Le coperture saranno rette da quattro torri, che saranno realizzate agli angoli. All’interno delle torri, aree utilizzabili dalla società per fini logistici e commerciali: innanzitutto la foresteria per i giovani, poi molti degli uffici che ora sono nei container, infine locali commerciali e di merchandising. Non convince invece l’idea di abbattimento totale (con ricostruzione nell’area adiacente, dove sono i campi di allenamento), di cui pure si era parlato nei mesi scorsi, con tanto di rendering progettuale. Sarà solo un restyling, insomma.

Non ripetere gli errori del passato La parte burocratico-amministrativa sarà redatta dalla commissione appena costituita in Comune. Cosa che ha fatto storcere il naso al consigliere Carmine Camicia. «Quella del Curi sembra una storia infinita», scrive in un comunicato, ricordando i due precedenti tentativi falliti di assegnare lo stadio alla società: «Il primo quello ai tempi del patron Luciano Gaucci, il secondo dei fratelli Silvestrini che vennero accolti in città come i nuovi salvatori e poi gettarono la spugna. Dopo queste due esperienze negative qualcuno dovrebbe riflettere e non dimenticare e, invece, si vuole proseguire sulla stessa strada: cedendo la gestione dello stadio, senza un progetto, affidandosi sempre agli stessi dirigenti che videro i due fallimenti e aumentare per il Comune il contributo annuo».

Carmine Camicia

«Fatelo a Sant’Egidio» «La soluzione di demolizione e ricostruzione sarebbe sicuramente molto onerosa e toglierebbe molto spazio all’area verde di Pian di Massiano – ammette Camicia – allora forse si dovrebbe pensare a trovare nuovi spazi per realizzare ex novo l’opera, come già fatto in altre città italiane. Come ad esempio in una zona periferica quale quella di Sant’Egidio, dove ci sono strade di collegamento e l’aeroporto. A mio avviso sarebbe opportuno coinvolgere nella discussione altri soggetti (non solo i dirigenti comunali), come i consiglieri sia di maggioranza che di minoranza, che rappresentano i cittadini, la tifoseria che ha diritto di dare il proprio contributo, il Coni e la Figc regionali. Per questo motivo, presenterò un ordine del giorno per la costituzione di un gruppo di lavoro».

Calabrese: un pensiero per Baglioni Di tutt’altro tenore il commento che l’assessore Francesco Calabrese ha affidato al suo profilo Facebook, nel quale, commentando la costituzione della commissione comunale,, ricorda Baglioni, assessore ai tempi in cui fu realizzato il Curi: «Fu costruito in soli quattro mesi, non dubito sia un tempo record per uno stadio delle massime serie calcistiche mondiali. Quello straordinario impegno di comunità aveva quale assessore allo sport Mario Silla Baglioni che, dieci anni dopo, diventerà Sindaco di Perugia. Non so fare classifiche, ma certamente un Sindaco molto amato dai perugini. Un’estate speciale, che io misuravo giorno dopo giorno dalla terrazza di casa mia a Case Bruciate, con vista sul grande cantiere di Pian di Massiano, la trascorrevo dalla mattina alla sera nella piazzetta e per le strade del mio quartiere, insieme ai miei amici. Tra questi Marco Baglioni, giustamente orgoglioso per quanto stava facendo il suo papà. In questi giorni ricorre un anno dalla morte di Marco, la delibera (incrociando le dita) io la dedico a lui».

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