di S.F.
Ben 11.968 avvisi notificati per omesso o parziale versamento nel periodo 2015-2017. Per un importo lordo complessivo di oltre 11,1 milioni di euro e tasso di incasso medio lordo del 22,2%: sono in sintesi i dati legati al lavoro avviato dal Comune per gli accertamenti dell’ormai ‘vecchia’ Tari, la tariffa rifiuti. Come noto dal 2021 c’è la Taric e la riscossione non è in capo a palazzo Spada.
OTTOBRE 2020, AVVISI TARI 2015: L’AFFIDAMENTO D’URGENZA
TERNI, GUAI TARIC: 229 MILA EURO DI SCOSTAMENTO NEL 2021
Gli avvisi 2015
La partita per accertamento e riscossione coattiva è in mano alla Municipia Spa dall’autunno 2020, seppur il contratto con il Comune sia stato sottoscritto formalmente il 12 marzo 2021. Nel mirino ci sono da tempo le omissioni, il parziale versamento e l’infedele denuncia riguardante la Tari. In questo caso si prendono in esame le prime per il triennio 2015-2017 con dati aggiornati al 31 luglio 2022: per le violazioni 2015 sono stati notificati 4.904 avvisi per una cifra complessiva da oltre 4,1 milioni di euro. Incassati? 1.390 per un importo di 1 milione. Vale a dire che il tasso di incasso lordo è del 25,08%.
2016-2017
Un po’ peggio per quel che concerne il biennio 2016-2017. Gli avvisi per la Tari sono stati 7.064 per un importo superiore ai 7 milioni di euro. Bene, ma quanti ne sono stati incassati? Poco più di 1,3 milioni per un tasso di incasso lordo che non arriva al 20%. Al luglio 2022 dunque il Comune è riuscita a recuperare 2,3 milioni, una minima parte della cospicua massa economica in ballo.