Bretella Ast-San Carlo, c’è ‘conto in sospeso’: tocca ai magistrati

Terni – Tutto legato ad un ricorso della Itagest del 2018 per il progetto di fattibilità e la reiterazione del vincolo preordinato all’esproprio: tocca al Tar

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di S.F.

L’area oggetto di contesa (foto Itagest.it)

Il Comune con un’approvazione dietro l’altra ha aggiudicato le procedure per le indagini geologiche, la sorveglianza archeologica e soprattutto la bonifica bellica su oltre 15 mila metri quadrati di area, propedeutica all’avvio della realizzazione. Il tutto per consentire lo sviluppo del collegamento viario tra la rotatoria in zona San Carlo e strada della Romita – vicino all’Ast -, la famosa bretella da circa 500 metri di cui si parla da anni. Nel discorso generale è rimasta in sospesa una questione di cui, a stretto giro, se ne discuterà al Tar dell’Umbria.

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L’area interessata

Progettazione e vincolo

Si tratta di un ricorso non proprio recente – è dell’11 settembre del 2018 – contro la delibera per il via libera all’approvazione del progetto di fattibilità tecnico-economica e la reiterazione del vincolo preordinato all’esproprio sui terreni interessati dalla realizzazione dell’opera. Ciò avvenne quando a palazzo Spada c’era il commissario straordinario Antonino Cufalo e in quella circostanza a muoversi in sede di giustizia amministrativa fu la Itagest srl, tra i soggetti direttamente coinvolti nell’iter per la bretella Ast-San Carlo: c’è infatti una loro area nel bel mezzo del futuro tracciato di collegamento. Si potrebbe pensare che a distanza di oltre due anni l’interesse della società sia venuta a mancare e invece non è così: lo scorso 2 novembre il legale Giovanni Ranalli ha depositato l’atto di dichiarazione per proseguire e dunque il 1° dicembre, salvo sorprese, sarà fissata l’udienza per la discussione nel merito.

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Il tracciato in direzione Ast

La nota del 2016 e le richieste

Il responsabile del procedimento avviò le interlocuzioni con i proprietari delle aree nel marzo 2016, invitandoli a presentare eventuali osservazioni o problematiche da sollevare in merito alla reiterazione del vincolo per l’esproprio. La Itagest si oppose alla realizzazione dell’intervento nel caso non fossero state tenute in considerazione le esigenze economiche della società, «da tempo interessata – si legge nel documento dell’amministrazione – alla realizzazione di distributori di carburante lungo il tracciato della realizzanda strada». Poi giunse un successivo chiarimento: «Divide in due frazioni l’originaria proprietà oggi indivisa, rendendo una delle due porzioni residue (quella a sud est) interclusa. La proprietà chiede quindi la realizzazione di adeguati accessi sia per la porzione di terreno che risulterebbe intercluso, sia per la porzione adiacente». Infine l’input di «non generare con la costruzione dislivelli nell’ambito di un terreno ad oggi sostanzialmente pianeggiante, in lieve declino verso nord-ovest».

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Il progetto per la bretella

Il ‘no’ del Comune per il secondo accesso

Immediate le controdeduzioni degli uffici tecnici: «In merito alla richiesta di accesso al lotto residuo della proprietà che resterebbe intercluso per effetto dei lavori, certamente si riconosce il diritto del proprietario ad avere realizzato un accesso alla proprietà dal nuovo collegamento stradale. Per ragioni di sicurezza della circolazione, detto accesso non potrà prevedere attraversamenti della carreggiata, ma solo garantire un ingresso/uscita unidirezionale. Riguardo alla richiesta di realizzazione a carico dell ‘erario pubblico di un secondo accesso verso l’ulteriore porzione della proprietà, il cui assetto attuale resterebbe immodificato dalla realizzazione della nuova strada, non si ritiene – il rifiuto – possa essere accolto. In ordine alla richiesta di non generare dislivelli rispetto all’attuale assetto del terreno, sarà dato mandato al progettista di ridurre al massimo l’impatto della realizzazione della nuova strada rispetto allo stato attuale, anche e soprattutto per evidenti ragioni di compatibilità ambientale della nuova opera che dovrà, comunque, in ogni caso garantire il rispetto delle necessarie caratteristiche di visibilità e sicurezza del tracciato stradale in progetto». Infine in riferimento alle libere iniziative imprenditoriali, «si precisa che naturalmente la effettiva possibilità per la società di darvi corso, dipende unicamente dalla compatibilità di queste con le normative e la pianificazione vigenti e non può essere stabilita alcuna relazione di diretta conseguenzialità fra la realizzazione della strada in progetto e tali iniziative del privato imprenditore».

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