Terni, ‘Città Salute’ sempre al palo

L’Usl Umbria 2 ha approvato il piano triennale del patrimonio: «Si stanno verificando delle possibilità alternative al project financing». Di concreto poco o nulla

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di S.F.

Non solo il nuovo ospedale territoriale Narni-Amelia. C’è anche un altro progetto in cantiere da anni e per il quale non si vede nulla di concreto al di là di atti, procedimenti e litigi di natura politica: la ‘Città della Salute’ di Terni, vale a dire la creazione di un polo sanitario attraverso la realizzazione della nuova sede – i servizi al momento sono distribuiti in più strutture – della Usl Umbria 2 nell’area di viale Trieste, a poche centinaia di metri dall’ospedale ‘Santa Maria’, dalla facoltà di medicina-chirurgia e dal centro geriatrico. Se ne parla da tempo immemore: a giudicare dal passaggio contenuto nel piano triennale del patrimonio approvato lunedì non si registrano particolari passi in avanti.

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Il progetto ‘Città della salute’

L’ipotesi

Il progetto prevede il trasferimento nel nuovo complesso di ambulatori, poliambulatori ed uffici che al momento si trovano dislocati nelle varie sedi (spicca via Bramante con 12 mila metri quadrati). Tutto noto da anni con studio di fattibilità presentato in avvio di 2014. Poi tante parole e poco seguito concreto. All’epoca il direttore generale della Usl Umbria 2 era Sandro Fratini: «Per quanto riguarda l’aspetto economico – disse – l’importo complessivo presunto di realizzazione dell’intervento ammonta a circa 20 milioni di euro. Considerando le forme e le fonti di finanziamento diretto della Asl, si potrà immaginare un ‘Project financing’ di circa 12 milioni di euro in 25 anni». Negli ultimi anni, quando nel contempo alla guida è arrivato Imolo Fiaschini, sono rimaste in ballo altre due alternative: un mutuo diretto a carico dell’azienda sanitaria e la partecipazione della Usl ad un bando dell’Inail con investimento interamente pubblico.

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L’area

Lo stato dell’arte e il fondo per il rilancio

Da mesi – anche pre pandemia – non si tratta più dell’argomento. Ci pensa la Usl Umbria 2 stessa a ritirarlo fuori tramite l’approvazione di lunedì legata al piano triennale del patrimonio 2020-2022: «Riguardo alla realizzazione della ‘Città della salute’ di Terni si stanno verificando delle possibilità alternative al project financing, ovvero affidamento del servizio per la redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica, progettazione definitiva ed esecutiva, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione; direzione lavori finalizzato alla realizzazione mediante appalto lavori, attraverso l’utilizzo del ‘fondo per il rilancio degli investimenti delle amministrazioni centrali dello Stato per lo sviluppo del Paese’ – disegno di Legge di bilancio 2019». Insomma, siamo ancora lontani da quell’accelerazione invocata da anni. Di mezzo c’è anche da considerare il cambio di giunta in Regione. In origine il finanziamento previsto per l’opera era in parte con l’alienazione dell’ex palazzo della Sanità di via Cesi e, la restante, con project financing.

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Località Cammartana

Ospedale Narni-Amelia e dismissioni

Poche righe anche sulla nuova struttura che dovrebbe – condizionale d’obbligo vista la situazione – servire i due comuni del Ternano. L’Usl Umbria 2 nel documento cita l’ospedale degli Infermi di Narni, l’ospedale Santa Maria dei Laici e l’immobile di via I° Maggio 21 (entrambi ad Amelia) spiegando che «la dismissione dei cespiti immobiliari indicati è finalizzata alla costruzione del nuovo ospedale Narni-Amelia. Si posticipa, in aggiornamento del piano triennale, la patrimonializzazione immobiliare perl’accorpamento delle attività territoriali in ambedue le cittadine, in relazione alla definizione attuativa e funzionale concernente il nuovo ospedale che, ovviamente, si ripercuote nella rete dei servizi sanitari territoriali ed ospedalieri». Da ricordare che la scorsa settimana l’azienda sanitaria ha affidato al geologo Paolo Paccara un nuovo incarico riguardante la struttura. Senza progetto esecutivo poco si fa.

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