Terni: Comune contro Unicredit. Corte Conti riconosce all’ente 370 mila euro su 14 milioni

Prima sentenza sulla diatriba delle anticipazioni di tesoreria per l’esercizio 2017. Possibile l’appello da parte dell’ente. L’opposizione attacca

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La richiesta avanzata ad Unicredit Spa, attraverso l’avvocatura del Comune di Terni, era di restituire 13.700.000 euro all’ente (12.521.217 euro di anticipazione di tesoreria per l’esercizio 2017 e 1.171.533 euro di interessi) che la banca, incaricata del servizio di tesoreria, aveva recuperato non ritenendole legate alla gestione del dissesto da parte dell’organo straordinario di liquidazione. Secondo il Comune invece, con ricorso presentato dagli avvocati Paolo Gennari e Francesco Silvi, la somma era strettamente connessa al bilancio del dissesto e quindi nella disponibilità dell’Osl e l’istituto di credito non aveva alcun diritto – come aveva fatto – di riappropriarsene interamente. Una diatriba sfociata di fronte alla Corte dei Conti dell’Umbria che, presieduta da Piero Carlo Floreani, ha deciso di accoglie parzialmente il ricorso, condannando Unicredit Spa a restituire al Comune di Terni 370.923 euro, percepiti dalla banca a titolo di interessi non dovuti sulle anticipazioni di tesoreria, oltre agli interessi legali. Il ricorso è stato invece rigettato in merito alla richiesta di restituzione al Comune delle anticipazioni di tesoreria relative all’esercizio 2017 e degli interessi maturati sulle stesse da Unicredit Spa fino alla deliberazione dello stato di dissesto. Una decisione, quest’ultima, che palazzo Spada potrebbe decidere di impugnare di fronte alla sezione centrale d’appello della Corte dei Conti.

L’opposizione: «La giunta sta portando Terni verso un secondo dissesto»

«Nuvole nere – commentano Pd, M5S, Senso Civico e Terni Immagina – sulla tenuta finanziaria di Palazzo Spada. La sentenza 41/2022 della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti dell’Umbria che parla di 13 milioni e mezzo di euro di debiti rischia di condurre il Comune di Terni in una posizione estremamente critica. Già a ottobre 2020 in conferenza stampa come minoranze avevamo detto che bisognava intervenire urgentemente per inserire l’anticipo di tesoreria all’interno del bilancio comunale e non in quello dell’Organismo straordinario di liquidazione. Oggi purtroppo i nostri timori trovano riscontro. Una situazione che fino all’ultimo questa giunta ha cercato di nascondere, non inserendo questi debiti nel bilancio ordinario dell’ente. Come forze di opposizione in questi anni più volte abbiamo esortato il sindaco Leonardo Latini e l’assessore al bilancio Orlando Masselli a non ignorare questa spada di Damocle che pendeva sulla testa dei ternani. Purtroppo le uniche risposte che abbiamo ricevuto sono state quelle di chi ci ha definito ‘dischi rotti’ capaci solo di fare allarmismo con il solito rimpallo delle responsabilità. Abbiamo chiesto di condividere responsabilmente un percorso per evitare ai ternani un secondo dissesto. Ma questa amministrazione ha preferito far ricadere interamente su di sé la responsabilità di questo fallimento, trincerandosi dietro un’ostinata certezza fondata su pareri che non avevano alcun riscontro su quanto previsto dal Tuel. Oggi, a pochi giorni dall’approvazione del bilancio di previsione e del Dup siamo qui a chiedere un gesto di umiltà e responsabilità verso la città. Non è più tempo di campagne elettorali fatte spremendo i cittadini e nascondendo i debiti sotto al tappeto; è arrivato il momento – concludono – di prendere atto che i problemi vanno affrontati. Noi siamo pronti a dare il nostro contributo per evitare a famiglie ed imprese di pagare di tasca propria questo ennesimo fallimento purtroppo prevedibile e ampiamente annunciato».


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