Terni, ‘dissesto’ strada delle Campore: Sii ko al Tar contro il Comune

C’è la sentenza di merito sullo scontro per la situazione della strada. Penale da 150 euro al giorno

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di S.F.

‘Gravi pericoli per la circolazione stradale. Attraversamento longitudinale con servizio di fognatura in strada delle Campore’. Su questo fronte dal settembre 2021 c’è lo scontro tra il Sii e il Comune di Terni per, in sostanza, la sistemazione: il Tar dell’Umbria ha sentenziato a favore dell’amministrazione comunale.

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Lo scontro e la penale

Cosa è successo? In sostanza la società ha chiesto l’annullamento del provvedimento comunale che, al fine dell’esercizio in sicurezza dell’attraversamento stradale con il servizio di fognatura e la ‘conservazione’ della strada, ha imposto di «verificare eventuali danneggiamenti della tubazione fognaria in attraversamento entro 10 giorni dalla presente; verificare attraverso ispezioni e indagini geologiche, sul sistema di allettamento e di rinfianco della tubazione fognaria, sul terreno di riempimento dello scavo, la compatibilità con le incidenze di traffico». Il tutto da fare entro dieci giorni. In più «effettuare entro 20 giorni una rielaborazione delle informazioni e trasmettere entro 15 giorni una relazione specialistica di sintesi ed entro 20 giorni un progetto di ripristino da sottoporre all’approvazione di questo ente, rinviando a successivo provvedimento prescrittivo e modale l’indicazione dei termini di esecuzione dei lavori». In caso di ritardo penali da 150 euro al giorno. Nella sentenza viene ricordato che il tratto interessato è parzialmente chiuso dal gennaio 2021 a causa dell’ammaloramento del manto stradale. 

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La difesa Sii

La partecipata non è rimasta ferma, anzi. Al Tar la Sii ha fatto presente di aver provveduto «ad effettuare ispezioni (saggi, indagini geologiche) ed accertamenti tecnici. Come da perizia versata in atti, è emerso che gli inconvenienti lamentati dal Comune non dipendono dalla rete fognaria – che risulta essere ben eseguita, con rinfianchi a regola d’arte e pendenze lineari e senza avvallamenti – quanto piuttosto dalle caratteristiche di realizzazione della strada stessa». E lo scontro è andato avanti. La società ha impugnato il provvedimento per tre ragioni, in primis perché l’amministrazione ha «imposto al concessionario oneri manutentivi del tratto viario in oggetto in assenza del nesso di causalità tra l’attività dell’odierno ricorrente e le condizioni del manto stradale della citata strada delle Campore» e poi perché sarebbe emersa «la regolarità ed il buono stato della rete fognaria e, dall’altro, il cattivo stato manutentivo della strada». Il Tar ha dato ragione al Comune.

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Il Tar Umbria

Il perché della decisione

La premessa è che il tratto viario è interessato da un attraversamento fognario gestito dal Sii. Bene. «É altresì pacifico – scrivono i giudici amministrativi – che la conclamata situazione grave ammaloramento della citata strada sia imputabile ad una pluralità di fattori, tra cui i limiti strutturali di una infrastruttura realizzata per scopi differenti e inidonea a sopportare l’intenso traffico di mezzi anche pesanti cui è attualmente sottoposta. Ciò posto, va evidenziato che – contrariamente a quanto sostenuto dalla parte ricorrente – nel caso in esame non vi è alcuna imposizione da parte del Comune di oneri manutentivi o di ripristino di detto tratto viario a carico di Sii; non può, quindi, essere imputato all’Ente di non aver provato il nesso causale tra l’ammaloramento del manto stradale e lo stato di cattiva manutenzione della rete fognaria e/o la non corretta esecuzione di lavori ascrivibili al concessionario. Emerge che le prescrizioni dettate pongono in capo al concessionario unicamente attività di accertamento e di informazione strettamente inerenti lo stato della rete fognaria e volte all’identificazione di tutte le possibili concause del danneggiamento del tratto viario in oggetto». Partita chiusa. Gli avvocati che hanno seguito la vicenda sono Giovanni Ranalli (Sii) e Paolo Gennari (Comune). Appello al Consiglio di Stato?

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