Terni, multa-odissea: «C’è una spiegazione»

Il racconto ed i disagi di una lettrice nel tentativo di pagamento: «Amministrazione sempre più distante». La replica: «Servizi ampliati»

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Una multa da pagare. Un’azione semplice e che non dovrebbe creare particolari problemi, ma non sempre è così: una lettrice di umbriaOn segnala una situazione spiacevole accaduta a Terni con il coinvolgimento di diversi uffici.

La ricezione 

La protagonista racconta: «Circa 15 giorni fa mi viene notificata una multa, non discuto e non intendo reclamare, sicuramente ho fatto l’infrazione anche se non ricordo. Pago il bollettino, i vigili urbani che mi notificano a casa la multa ci tengono giustamente a dirmi che dovevo compilare il modulo allegato alla notifica e riconsegnarlo nelle modalità suggerite entro 60 giorni. Nel modulo è prevista che possa consegnare l’autodichiarazione a mezzo raccomandata, a mezzo pec, a mezzo fax o consegnandola direttamente alla polizia Municipale servizio contravvenzioni in via Porta Spoletina 15. Non avendo né la pec, né il fax in casa e non avendo nessuna intenzione di spendere ulteriori euro per la raccomandata decido di andare in loco».

Iniziano i problemi

«Qui mi trovo – prosegue – un cartello sulla porta chiusa in cui si avvisano gli utenti che il servizio è temporaneamente chiuso, quindi per avere informazioni o prendere un appuntamento si doveva chiamare il numero 0744/59605 dal lunedì al venerdì nei seguenti orari: 11,00 – 13,00 e 17,00 – 19,00. Essendo in orario (11,30) mi accingo a chiamare il numero indicato. Lo faccio infinite volte perché una voce metallica mi dice ‘Fastweb, stiamo trasferendo la sua chiamata’. Attendo che trasferiscano la chiamata e la stessa voce metallica mi dice ‘l’utente da lei chiamato è spento o non è raggiungibile’. Dopo svariate volte che provo senza nessuna risposta valida decido di chiamare il centralino del Comune: spiego la situazione e giustamente il centralinista mi dice che non sa come aiutarmi.  Allora chiedo il numero dell’Urp (Ufficio relazioni con il pubblico): mi viene dato e chiamo, l’impiegata a cui spiego la situazione mi suggerisce di chiamare il numero che è nell’informativa della polizia Locale. Al che mi viene da ridere per non piangere e le chiedo se io avessi parlato arabo, al che lei mi dice semplicemente che no sa come aiutarmi perché il numero è quello. Quindi diciamo che mi altero un po’ e chiedo a cosa serva l’Urp se non sono in grado di dare risposte che possano essere risolutive per l’utente. Lei giustamente mi dice che sta lavorando secondo le direttive e gli strumenti dategli. Poi mi suggerisce di scrivere una mail al suo servizio per denunciare la cosa».

Amministrazione distante

Nel frattempo – continua – «è passata più di un’ora ma che importa il tempo del cittadino non conta nulla per una amministrazione sempre più distante dai cittadini stessi e sempre più inefficiente. Decido di non perdere più tempo, vado alla tabaccheria di mia figlia e gli chiedo di farmi il fax (0744/448244). Riparte la stessa voce metallica che cerca di trasferire la chiamata, appena la chiamata viene trasferita si sentono tre squilli e poi la linea cade. Il tentativo è stato riproposto più volte senza nessun esito positivo. Quindi, alquanto alterata, decidiamo di mandare tutta la documentazione tramite la Pec di mia figlia e speriamo bene. Se mi avessero raccontato tutto ciò penso che non ci avrei creduto perché è davvero assurdo dover perdere due ore per risolvere una cosa che ci vorrebbero cinquea minuti».

«Ecco come funziona»

Dagli uffici interessati dalla protesta della cittadina, si fa sapere che «in realtà, anche per contrastare i disagi causati dal lockdown, i servizi telefonici all’utenza sono stati persino ampliati, con una disponibilità di quattro ore al giorno, due al mattino e due al pomeriggio, dell’operatore deputato a rispondere alle chiamate. Quando quest’ultimo riceve sul telefono dell’ufficio, se impegnato in un’altra telefonata il numero risulta occupato. Ma se si trova in modalità smart working e risponde dal suo cellulare, nella stessa situazione la chiamata viene deviata e l’utente può avere l’impressione che non risponda nessuno. Invece, semplicemente, sta parlando con un altro cittadino, fermo restando che ogni giorno le chiamare sono senza sosta. Crediamo – si prosegue – che un po’ di pazienza in più, in un periodo così complesso sul piano organizzativo, non guasterebbe, pur restando a disposizione per ogni segnalazione utile a migliorare lo stato delle cose».

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