di S.F.
Modifica approvata con le agenzie funebri che fanno ‘cadere’ la dittatura democratica di Alternativa Popolare. C’è il via libera al nuovo regolamento per la Ztl a Terni con 18 favorevoli – la maggioranza – e 10 contrari dopo una maratona di oltre quattro ore sul punto proposto dall’assessore alla viabilità Marco Iapadre.
7 DICEMBRE, LO SCONTRO IN COMMISSIONE SULLE TARIFFE
I punti cardine
Tredici gli emendamenti presentati, diversi dei quali approvati. In apertura Iapadre ha ricordato i punti principali secondo la sua visione: «Istituzione zona 30, aree interdette che passano da 18 mila a 38 mila metri quadrati, l’individuazione nella Ztl di aree da riservare ai residenti e l’adeguamento alla normativa nazionale per la piattaforma unica dei contrassegni per i disabili». Dall’opposizione diversi consiglieri hanno chiesto il rinvio in attesa di capire come va la sperimentazione in corso (Marco Cecconi di FdI e Pierluigi Spinelli del PD) per l’apertura Ztl in due fasce orarie, niente da fare. Da entrambe le sponde inoltre sono stati ricordati gli aumenti tariffari previsti sia per gli oneri di istruttoria che per i permessi: «Fino al 40%». Poi gli emendamenti. Nessun problema – ovviamente – per quello a firma AP che, in sostanza, ha chiesto che la validità dei nuovi rilasci e dei permessi vigenti sia a partire dal 15 marzo 2024 per ciò che concerne le fasce orarie riviste. Il pressing tuttavia è arrivato su un altro fronte.
LA CRISI DEL COMMERCIO: MIRINO SULLA ZTL
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Le imprese funebri
Un Valdimiro Orsini scatenato in tal senso: i suoi emendamenti sulle agenzie funebri hanno trovato accoglimento. Si parla in particolar modo dell’estensione del permesso Ztl/aree pedonali a loro favore anche per attività preparatorie e non solo per i riti funebri. Più l’allargamento della validità a tutte le 24 ore del giorno e non solo nella fascia oraria 4-20. «La maggioranza si esprime favorevolmente, è adeguata come proposta», le parole del vicesindaco Corridore. C’è l’ok anche all’inserimento nella commissione permessi di un consigliere di minoranza ed uno di maggioranza rispetto a quanto previsto nell’idea dell’esecutivo e della possibilità di quattro permessi – non più tre – a vantaggio delle agenzie funebri. In questa circostanza si è fatto avanti anche Francesco Filipponi del Pd. Stop invece alle richieste per i domiciliati, la conferma delle tariffe attuali senza incremento e la durata della validità .
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TARIFFE A TERNI: AUMENTANO QUELLE DEI PARCHEGGI
Lo scontro
Della scontro dialettico sugli aumenti ne abbiamo già parlato e dunque vi evitiamo il lungo confronto. In sintesi dall’opposizione è stato ribadito che «ci sono aumenti veri e propri, +40% in un momento molto difficile per le attività economiche. Non una razionalizzazione come afferma Iapadre. Si mette mano nelle tasche dei ternani, degli artigiani e dei commercianti. Grave il caso delle auto elettriche e ibride con pagamento di minimo 200 euro». L’assessore dal canto suo ha parlato di «uscite molto demagogiche. Le tariffe? Sono adeguamenti tra categorie simili che pagavano in modo diseguale. Esisteva una discriminazione». Respinto anche l’emendamento per il permesso legato al delivery: resta a quota 60 euro e non 40 come chiesto dalla minoranza. Poco dopo le 15.30 il voto che chiude la storia. Ma di certo se ne parlerà ancora.
Il taglio dei permessi
Il Comune sottolinea che secondo i dati ipotizzati dall’ufficio viabilità «si arriverà a una riduzione di quasi 13 mila targhe a fronte dei 23 mila permessi attualmente rilasciati. Una riduzione possibile con il dimezzamento delle targhe autorizzate per i portatori di handicap, in un quanto in futuro una sola vettura autorizzata a disabile e non più due, con una riduzione di 4.800 targhe; enti pubblici, solo 25 auto ad ente, prima non c’erano limiti, quindi riduzione di 2.500 targhe; servizi vari, vengono diminuite le auto a servizio delle imprese, massimo tre auto. Per le auto elettriche vengono introdotte delle sotto categorie, in base al grado di produzione Co2. Prima erano tutte abilitate ora solo quelle sotto target inquinante con una riduzione di circa mille targhe. Rimangono sostanzialmente inalterati i permessi per i residenti e gli artigiani».
L’attacco di FdI
Una volta concluso il consiglio comunale, FdI attacca con una nota del gruppo consiliare: «Nella Terni di Bandecchi diventa un lusso ottenere un permesso per la Ztl. Questa è la verità sul nuovo regolamento è per la Ztl. Alleghiamo a questo comunicato un prospetto che riepiloga i maggiori aumenti che sono previsti nel nuovo regolamento. Dal un lato si apre la Ztl con modalità che saranno definite (nel Dup si parla di turnazione) dall’altra si prevede un incremento che va da un minimo di 40 euro annui a 60 euro. Per le auto elettriche e ibride il salasso maggiore: dovranno pagare da 200 a 800 euro annui. E a questi aumenti si aggiungono le spese per la pratica e per il bollo che ammontano complessivamente a 52 euro. E a fronte di questi aumenti i residenti e chi svolge una attività in centro non potrà neppure godere di una maggiore tranquillità o di un minore inquinamento perchè l’apertura annunciata e realizzata in fase sperimentale durante il periodo natalizio porterà più macchine in centro con i riflessi in termini di inquinamento e di rumore. E da tutti questi aumenti non ci si aspetta neppure un maggiore introito, semplicemente la riduzione delle entrate frutto del minore numero di permessi sarà compensata dagli aumenti delle tariffe. Questo è chiaramente indicato nella delibera di giunta. Pagheranno meno persone ma pagheranno di più. In questo modo si rilancia il centro? Dopo gli anni della tassazione al massimo a causa del dissesto, le prime scelte reali della giunta Bandecchi sono queste: aumenti di tariffe , permessi con minore durata, abolizione dei permessi permanenti e necessità di procedere a rinnovi per i permessi anche per i residenti. Il sindaco chiede ai proprietari di immobili commerciali in centro di ridurre gli affitti, ma lui aumenta le tariffe. Evidentemente – concludono i consiglieri – sono solo i cittadini che devono fare dei sacrifici. Abbiamo proposto di sospendere l’adozione del nuovo regolamento, di ponderare meglio anche con un confronto con gli stakeholder, ma la maggioranza non ha accolto le nostre proposte».
«Stupiti per il delivery»
Anche Filipponi interviene a consiglio terminato: «Nell’ambito della proposta di modifica, per la regolamentazione – spiega l’esponente Dem – della zona a traffico limitato, abbiamo sottolineato gli aspetti positivi legati all’ampliamento dell’area pedonale, della zone 30, e della riduzione dei permessi. Al contempo però abbiamo espresso lo sdegno per l’aumento delle tariffe, in alcuni casi anche del 40%, sui permessi e sulla riduzione della validità degli stessi. Abbiamo presentato due emendamenti alla delibera, di cui uno respinto con nostro stupore sulla riduzione a 40 euro anziché 60 sul costo del permesso per i delivery ed uno accolto sull’aggiunta di ulteriore permesso per le agenzie di onoranze funerbri che svolgono un servizio pubblico essenziale. Il nostro voto all’atto è stato contrario, poiché la razionalizzazione proposta non può pesare solo ed esclusivamente sui cittadini. In sede di bilancio di previsione, avanzeremo nuove proposte in particolare per una maggiore vivibilità del centro cittadino».