di S.F.
«La gestione esternalizzata degli impianti sportivi è diventata prassi per tutti i Comuni e per l’affidamento a società esterne il legislatore ci viene incontro». La frase è della dirigente allo sport di palazzo Spada, Emanuela De Vincenzi, e fa riferimento in particolar modo al palazzetto Di Vittorio ed alla futura struttura polivalente in piazzale Senio: giovedì mattina la I e II commissione ne hanno parlato per fare il punto della situazione e capire bene cosa accadrà una volta ultimati gli interventi in corso.
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Il personale
Protagonista in particolar modo l’ingegnere Matteo Bongarzone, la posizione organizzativa dei lavori pubblici – nonché Rup in questo caso – che sta seguendo il restyling del Di Vittorio da 444 mila euro di importo contrattuale e lo sviluppo dell’opera Pnrr da 2 milioni di euro in piazzale Senio: è lui, in avvio, ad aver fatto un riepilogo generale con spiegazioni e immagini. Tutto noto. Più di un consigliere ha chiesto delucidazioni sulla futura gestione delle strutture, argomento tutt’altro che banale: la De Vincenzi su questo fronte ha sottolineato che a breve ci saranno due pensionamenti e la direzione avrà a a disposizione solo tre persone. «Saranno per il camposcuola Casagrande e il palatennistavolo», ha puntualizzato. «La gestione esternalizzata ormai è prassi per tutti i Comuni, a meno che non si decida di investire sulle risorse umane». Un problema che c’è da anni nell’ambito delle aperture/chiusure degli impianti.
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Equilibrio e conti
Che si fa dunque? «L’idea è quella di affidare a società sportive esterne sia il pala Di Vittorio che l’impianto di piazzale Senio, su questo il legislatore ci viene incontro. Ci sono percorsi preferenziali per le associazioni». Si pone anche il problema dei conti: «Sarete chiamati – l’input della De Vincenzi per i consiglieri – ad individuare le tariffe per la gestione, è un atto preliminare all’approvazione del bilancio. Lo farete per entrambe le strutture». Si arriva al nodo principale della storia: «Chiaro che una sostenibilità economica-finanziaria si fatica a trovarla perché i costi di gestione per utenze, apertura/chiusura e manutenzione ordinaria sono piuttosto elevati. Si tratterà di predisporre i Pef». Missione non così facile. Per quel che concerne lo stato dell’arte, Bongarzone ha specificato che la consegna c’è stata a luglio, quindi bonifica, scavi, completamento delle fondazioni e prova di carico. Entro la fine del 2023 sarà posizionata la struttura in legno lamellare: «Si procede regolarmente, l’ordine è stato fatto».
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Convenzione PalaTerni, riflessi e Bandecchi
Mirino per lo più sul Di Vittorio. Diversi consiglieri di AP (Andrea Sterlini, Raffaello Federighi, Federica Mengaroni) hanno preso la parola per saperne di più: «Lo storico – l’ulteriore esposizione della De Vincenzi – per il Di Vittorio è di 135 mila euro di costo annuo per le utenze, ai quali vanno aggiunte le spese per il personale. Incassi? Con le tariffe attuali siamo intorno ai 30 mila euro». Federighi ha quindi chiesto se questa differenza di 100 mila euro sarà abbattuta: «Saremo in grado di farlo, sì. Ci sarà un impianto a led ed il riscaldamento a pavimento», la risposta di Bongarzone. Per piazzale Senio invece ci sarà un rilevante risparmio per i costi energetici. In aula anche gli assessori allo sport Marco Schenardi ed ai lavori pubblici, Giovanni Maggi: «Tariffe? Nella convenzione per il PalaTerni, la vecchia amministrazione ha obbligato ad aumentarle (il riferimento alle altre strutture, ndr) per non fare concorrenza al palazzetto. Una scelta che non ritengo corretta». Di mezzo c’è il piano tariffario generale per l’impiantistica sportiva e l’equilibrio da garantire. Sponda FdI è Cinzia Fabrizi ad essere intervenuta in merito: «Il Comune non è un’azienda, è un ente pubblico che fornisce un servizio ai cittadini; è normale che alcuni servizi non abbiano la copertura diretta, una parte è a carico della collettività generale. Succede ad esempio per il trasporto scolastico e le mense. La convenzione per la gestione del PalaTerni? C’è un passaggio sulle tariffe e sul fatto di non realizzare una situazione tale che crei problemi alla gestione del palazzetto. Proprio per questo l’imprenditore Bandecchi che lo gestisce crea problemi», le parole della dirigente scolastica. «Se sarà gestito da lui, ce lo troveremo anche di qua come Bandecchi sindaco». Schenardi sul tema ha reso noto che al momento Simon Pietro Salini non ha formalmente comunicato – non ci sono gli atti ufficiali – che la gestione andrà in mano al 62enne livornese. Vedremo.
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Cosa dice la convenzione
Andiamo allora a controllare di preciso cosa è riportato nella convenzione per il PalaTerni: c’è l’input «ad adottare un piano tariffario per l’utilizzo degli altri impianti sportivi di proprietà e/o di pertinenza del concedente presenti nel territorio comunale che consenta e permetta di rendere fruibile l’offerta tariffaria del concessionario verso i potenziali utilizzatori e praticanti delle attività a carattere sportivo ospitabili nel palasport, allo scopo di non determinare alterazione dei flussi di ricavi previsti per tale componente e la conseguente revisione della concessione, tenendo conto dei presupposti di base che garantiscono l’equilibrio economico e finanziario della stessa». Chiaro no?
Il Pd e Kenny chiedono spiegazioni
«Alla luce della discussione – il commento di Francesco Filipponi, Maria Grazia Proietti, Pierluigi Spinelli del Pd e Josè Kenny di Innovare per Terni – di questa mattina, nell’ambito delle due commissioni congiunte prima e seconda, riteniamo necessario un chiarimento rispetto alla gestione del Palaterni. Lo scorso 7 settembre discutevamo durante il question time un nostro atto, con il quale chiedevamo di avere informazioni circa la gestione. Da quella seduta di consiglio è emerso nella risposta del sindaco che lo stesso Palaterni, sarebbe stato affittato con un apposito contratto dal concessionario Salini ad una ditta terza, la quale avrebbe avuto come riferimento il sindaco stesso, ciò è stato ribadito in più di una intervista rilasciata il 4 ottobre. Nelle commissioni tenute in data odierna gli assessori hanno invece chiarito l’assenza di notizie da parte del comune di contratti di affitto di Salini a terzi. Ribadiamo quindi la necessità di chiarezza in merito a queste diverse dichiarazioni».