di S.F.
La fase finale del dissesto, la liquidazione dei creditori con la procedura semplificata, il groviglio contenzioso con Unicredit, i rapporti con l’Osl, le mancate asseverazione del collegio dei revisori dei conti di palazzo Spada nei riguardi di alcune società partecipate e la ‘mission impossible’ di affidare il servizio di tesoreria. Questi i temi che hanno più interessato i lavori della III commissione consiliare martedì mattina a palazzo Spada nell’ambito del confronto sul rendiconto di bilancio 2021: il documento è stato approvato con cinque voti favorevoli e tre contrari, ora ci sarà il passaggio in consiglio. Protagonista la dirigente alle attività finanziarie Grazia Marcucci ed il numero uno dell’Organo di revisione del Comune, Carlo Ulisse Rossi, quest’ultimo giunto con un’ora di ritardo a causa – specificherà – della mancata convocazione.
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Il rating non buono del Comune e la tesoreria
Tra i tanti argomenti affrontati in commissione – iniziata alle 10.10 dopo la chiamata del presidente leghista Federico Brizi a Lucia Dominici e il successivo arrivo della capogruppo FI, in precedenza non c’era il numero legale – c’è appunto il fatto che ormai palazzo Spada è in proroga da oltre un anno per la tesoreria comunale. D’altronde l’ente non può rimanere senza e Unicredit continua il suo lavoro tra contenziosi e disallineamenti. Alessandro Gentiletti (Senso Civico) ha chiesto lumi su questa vicenda che ormai si protrae da molto tempo: «In un anno e mezzo – ha spiegato la dirigente Marcucci – abbiamo fatto tre gare con dispendio di risorse. Purtroppo non sono andate a buon fine perché sembrerebbe che il rating che ha il Comune non sia buono. La situazione di cassa è migliorata, l’anticipazione di tesoreria è stata azzerata ed il rendiconto 2021 è in attivo: ci auguriamo quindi che ciò faccia incrementare il rating e ci sia più interesse da parte degli istituti di credito. Abbiamo provato con Poste Italiane – ha aggiunto – per far sì che ci potessero fare da tesoriere, ma la normativa è applicabile solo con gli enti di piccola dimensione. Inoltre possiamo aumentare gli oneri finanziari per chi gestirà il servizio». Quarto tentativo in arrivo.
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L’Osl e gli oltre venti milioni di crediti
L’assessore Orlando Masselli (FdI) in avvio ha riepilogato in sintesi alcuni numeri: «Per il risultato di amministrazione c’è un trend in crescita, accantonati fondi vincolati e fondi riserve per garantire tranquillità. L’esercizio si è chiuso con un avanzo di 70 mila euro e per quel che concerne il fondo contenzioso sono stati accantonati 800 mila euro». Focus anche sull’incremento di entrate per i permessi di costruire, la buona copertura dei servizi a domanda individuale e «l’utilizzo pari a zero dell’anticipazione di tesoreria». Il titolare del bilancio di palazzo Spada ha poi sottolineato che l’indebitamento «del Comune per il pagamento delle passività del dissesto sfiora i 23 milioni». A questo punto è scattato il pressing di Gentiletti sulle mancate asseverazioni di alcune partecipate (ci sono anche fondazione Ceffas ed ente Cantamaggio), sui bandi deserti per il nuovo tesoriere e sull’allarme per la possibile, mancata capacità finanziaria del Comune nella fase del post dissesto. Del tema ne aveva parlato lo stesso Masselli nell’ultimo question time.
LA MANCATA PARIFICAZIONE TESORIERA-COMUNE, CI RISIAMO
TERNI ED IL DISSESTO, L’ALLARME DI MASSELLI SUL POST LIQUIDAZIONE
Il contenzioso e le asseverazioni
A Masselli la nuova ‘struttura vocale’ di Gentiletti non dispiace: «Meno irritante, mi fa rispondere in modo più sereno alle provocazioni del capo delle opposizioni», ha scherzato prima di rispondere seriamente all’esponente di Senso Civico: «Sulla chiusura del dissesto ho detto delle cose che giustificano i numeri del rendiconto. Noi facciamo accantonamenti per evitare possibili problemi futuri, chiaro è che i conti si dovranno onorare. Sul Ceffas sono stati messi dei fondi nel bilancio preventivo. La gara per la tesoreria? Abbiamo dato mandato per un nuovo procedimento, ricordo che l’ente ha diritto ad un valore di anticipazione importante e non tutte le banche se la sentono». A questo punto arriva Rossi e Valdimiro Orsini (Gruppo Misto) si fa avanti per un’altra questione: «Leggo di crediti del Comune verso Osl per 22 milioni. Inoltre sui residui attivi Vivaticket deve versare al Comune somme sui servizi aggiuntivi e per Terni Reti vale lo stesso per i parcheggi di superficie e quello di San Francesco». Citati anche i due accantonamenti per il contenzioso con il tesoriere sugli interessi dell’anticipazione pre dissesto e l’altro per i crediti verso Osl. Sulle asseverazioni sia la Marcucci che Rossi hanno evidenziato che la situazione si può sanare durante l’esercizio 2022, come d’altronde già avvenuto lo scorso anno: «Questione pacifica». La dirigente di San Giovanni Rotondo ha aggiunto che «siamo in una fase avanzata del contenzioso con il tesoriere e c’è stato in tal senso un accantonamento da circa 3,8 milioni».
LA COLLOSI E IL LAVORO SUL PIANO DI ESTINZIONE
RENDICONTO 2021 E SERVIZI CIMITERIALI: ACCERTAMENTO RADDOPPIATO
Comune non creditore privilegiato
La Marcucci si è poi soffermata sul dissesto e la fase di chiusura: «Il Comune ha un credito di 22 milioni nei confronti dell’Osl. Sono somme anticipate dall’ente e fa riferimento a pagamenti effettuati prima della dichiarazione di dissesto e durante lo sviluppo. Ora c’è la circolare del ministero in fase di aggiornamento. La normativa prevede che il Comune non sia un creditore privilegiato della gestione del dissesto, per cui l’Osl dice che i crediti che li riconcilierà solo al termine. Quando ci sarà la relazione del piano di estinzione l’ente potrà eventualmente riconciliare i saldi». Argomento abbastanza complesso e infatti Orsini insiste: «Che ricadute ci sono? Perché la Osl non ha a disposizione risorse per il pagamento e dunque ridurre la massa passiva. Ciò si riversa sui creditori ammessi. Si risolverà a breve la situazione?». Nuovo passaggio anche di Gentiletti: «Il contenzioso con la tesoreria può influire sull’appetibilità nell’avere rapporti con il Comune? Scoraggia la partecipazione e così sono bloccati 12,5 milioni di euro». Immediata replica di Masselli per chiarire un concetto: «Non c’è nulla di instabile a livello finanziario». Prima della votazione si alza in piedi Rossi per l’ultima delucidazione di giornata: «Uno dei primi atti che abbiamo fatto come collegio dei revisori è l’esposto alla Corte dei conti per la storia della tesoreria. Perché si tratta di un credito non trattato come gli altri e il tesoriere si è trattenuto gli interessi». Il rendiconto 2021 passa con cinque favorevoli e tre contrari (M5S e Orsini).