di S.F.
I motivi della mancata attuazione dei lavori di adeguamento sismico e della struttura in generale. Lo stato dell’arte e le prospettive future. Infine la situazione economica relativa al restyling: questi i temi trattati lunedì mattina nel corso della II° commissione comunale in merito alla riqualificazione funzionale e la sistemazione alla normativa antincendio da 1 milione 776 mila euro – quadro economico tutto compreso, l’aggiudicazione definitiva ci fu nel luglio 2016 con ribasso del 21,14% alla Elettro Stella srl di Monsampolo del Tronto – della residenza sanitaria assistenziale ‘Le Grazie’ a Terni. Focus anche sul ruolo di Narni e Amelia per l’integrazione territoriale. fgf
MAGGIO 2015, LA PUBBLICAZIONE DEL BANDO

L’sos ed il collegamento con l’ospedale
Il progetto esecutivo fu approvato il 18 novembre 2014 ed a chiedere lumi sulla vicenda è stato il consigliere della Lega Sergio Armillei, con richiesta di convocazione dei vertici della Usl Umbria 2: «Si sarebbe dovuti andare in fase di avvio dei lavori di riqualificazione del polo geriatrico. L’opera avrebbe dovuto portare, con inizio dei lavori in quell’anno, alla creazione di 70/75 posti letto, in parte dei quali sarebbero – spiega nell’atto – dovuti servire a sperimentare soluzioni innovative con i medici di medicina generale per evitare l’ospedalizzazione degli utenti, nonché ulteriori spazi di degenza e strutture finalizzate alla riabilitazione». Il progetto prevedeva – aggiunge – la «creazione di palestre, aree riabilitative, spazi di socializzazione e di accoglienza per pazienti e familiari, la realizzazione di un giardino terapeutico per gli utenti affetti da Alzheimer e l’attivazione di un centro diurno». Qualcosa non è andtoato nel verso giusto: «I lavori non sono completati con la perdita di circa 22 posti di degenza per le terapie riabilitative e non. Questa situazione genera il mancato assorbimento da parte del polo geriatrico di una consistente parte dei pazienti dell’azienda ospedaliera dimissibili e indirizzabili in quella sede a un percorso assistenziale terapeutico riabilitativo dopo il trattamento delle acuzie». Con «enorme disagio» per l’ospedale in quanto costretto «a dover trattenere questi pazienti anche per lungo tempo in attesa di un posto al polo. Questi malati oltre ad occupare in tal modo, posti di degenza utilizzabili per altri pazienti, determinano un aggravio economico di spesa con il prolungamento di ricoveri non più necessari». Nel 2018 l’ex dg Usl 2 Imolo Fiaschini spiegò ai sindacati che l’iter aveva subito una sospensione in seguito alle verifiche sismiche con redazione di nuovo progetto di miglioramento sismico del blocco C trasmesso alla Regione (approvato a settembre 2018) e perizia di variante. Presente per dare delucidazioni tecniche il geometra Francesco Silvani, Rup del procedimento.
4 LUGLIO 2016, L’AGGIUDICAZIONE PER OLTRE 1,1 MILIONI

«Rsa funziona». Gli adeguamenti
In commissione anche il direttore generale della Usl Umbria 2, Massimo De Fino. Suo il ‘cappello’ iniziale prima di cedere la parola a Silvani: «L’Rsa c’è e sta funzionando. Abbiamo trasformato – ha ricordato in primis – i posti per pazienti Covid proprio in collaborazione con l’azienda ospedaliera: siamo in perfetta sintonia con loro per sperimentazioni di integrazione con il territorio, in primi per l’assistenza domiciliare. Ci sono due strutture a supporto: il ‘Le Grazie’ per attività specifica di tipo residenziale a totale carico del sistema sanitario nazionale con assistenza che non dovrebbe superare i 30 giorni, quindi la ‘Domus Gratiae’ riabilitativa per lungodegenza più prettamente neurologica e muscoloscheletrica (Domus). C’è inoltre l’hospice, oggetto da tempo di lavori di adeguamento strutturale. So bene che abbiamo tante strutture dell’azienda sanitaria posizionate in siti storici, belli dal punto di vista estetico. Ma da quello funzionale hanno bisogno di ammodernamenti anche alla luce del recente terremoto».
NOVEMBRE 2018, L’ALLARME DEI SINDACATI: «STATO DRAMMATICO»

Le tempistiche previste per il completamento
Ci ha pensato Silvani a fornire elementi utili per avere un quadro più chiaro: «I lavori sono ripresi – ha puntualizzato – in avvio di 2021 perché nel 2020 c’è stata la pandemia e il day hospital è diventato zona per pazienti Covid. La ristrutturazione riguarda tre blocchi del polo geriatrico: A, C e D, quest’ultimo legato alla direzione. Si tratta di opere per la prevenzione incendi e, nel caso del C, un restyling con camere con due letti e bagno, la realizzazione di una palestra al piano terra e spogliatoi. Durante le operazioni – ha aggiunto – di demolizione ci siamo accorti di gravi carenze strutturali: a livello di fondazioni c’erano i plinti, sì, ma tutti scollegati tra loro. Senza cordoli. A quel punto abbiamo deiso di adeguarlo anche dal punto di vista sismico e le opere sono state bloccate: da 1 milione 150 mila euro siamo passati a 1 milione 313 mila. Inseriremo dei micropali con rinforzo di pilastri, travi solai. L’operazione è tuttora in corso, la ditta ha avuto dei ritardi per via del coronavirus. La consegna dei lavori è avvenuta nel 2017 e l’ultimazione è prevista entro il primo semestre del 2022», ha concluso.
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Narni-Amelia e integrazione
Secondo tema all’ordine del giorno gli ospedali di Narni-Amelia e l’integrazione con il territorio nell’ottica dell’alleggerimento dei carichi per l’azienda ospedaliera ternana. In pressing ancora Armillei: «Gli si deve dare il vero ruolo, ovvero una struttura che dia risposta per l’emergenza 118 o situazioni non gravissime. Un minimo di revisione in questo senso va effettuata perché hanno la possibilità di dare il proprio contributo: SanitApp – utile per un check sui servizi sanitari – mostra pochissimi accessi rispetto al ‘Santa Maria’». In questo caso ci ha pensato De Fino a rispondere all’input dell’esponente leghista: «Da loro non esiste un pronto soccorso ma un punto di primo intervento aperto h12, i medici strutturati possono svolgere solo attività per codici bianchi e verdi: gialli e rossi sono indirizzati direttamente a Terni. Non sono votati per le acuzie. L’assessore Coletto si è convinto – ha specificato – di realizzare il nuovo nosocomio prevedendo un PS e la terapia intensiva, come fossero ‘appendici’ dell’ospedale di Terni. Il processo di integrazione? Ci sono stati tre incontri tra le direzioni di Usl 2 e ‘Santa Maria’ per stipulare protocolli d’intesa di massima e specifici. Il nodo importante è la centrale operativa territoriale, è la sfida che portiamo avanti. Inoltre ci sarà il nuovo piano sanitario regionale, darà altre risposte: dobbiamo – ha chiuso – mantenere il numero dei posti di terapia intensiva e implementare quelli di sub-intensiva, soprattutto di pneumologia. Ci sono 25 milioni di euro di fondi destinati all’Umbria per migliorare i PS, riguarda anche noi».