Terni, vocabolo Staino: perenne ‘maretta’ urbanistica. Di mezzo verde ed edificabilità

Il Prg 2008 ha lasciato in eredità una problematica non ancora risolta

Condividi questo articolo su

di S.F.

Vocabolo Staino, l’urbanistica e un problema che si trascina ormai da oltre un decennio, in sostanza dall’approvazione definitiva del piano regolatore generale del 2008. Del tema se ne è parlato di recente a più riprese per via della variante parziale al Prg – parte strutturale e parte operativa – adottata dall’esecutivi Latini in avvio di 2022 e revocata dalla giunta Bandecchi tre mesi fa. Con tanto di ricorsi al Tar Umbria di mezzo. E ora c’è di nuovo ‘maretta’ per questioni legate all’edificabilità e alla vasta area verde esistente.

GENNAIO 2022, LA GIUNTA LATINI E LA VARIANTE STAINO
MAGGIO 2022, RICORSO AL TAR PER LA VARIANTE: TAC COSTRUZIONI E SMILE
GENNAIO 2024, LA GIUNTA BANDECCHI REVOCA LA VARIANTE

L’atavico problema e inattuabilità

Bene, cosa è successo? Il problema base nasce nel 2008 in seguito all’approvazione definitiva del Prg. Motivo? Lo si può evincere facilmente andando a ripescare una delibera dell’esecutivo Di Girolamo del 31 luglio 2015 su vocabolo Staino: nel documento fu specificato di alcune precisazioni urbanistiche necessarie, tra le quali la «revisione sulle aree ex Brocani per inattuabilità generale della previsione» e revisione «delle previsioni di verde pubblico in perequazione». L’anno precedente, nel 2014, in tal senso c’era stata una proposta delle due società interessate, vale a dire la Tac Costruzioni e la Smile srl (le stesse che hanno attivato il ricorso al Tar sulla variante della giunta Latini): focus in particolar modo sul mantenimento della potenzialità edificatoria nella destinazione G2 (attrezzature di interesse comune) ma con disegno e potenziamento diverso per concentrare l’edificato nell’area destinata a GV. Per risolvere la complessa partita fu dato mandato agli uffici di redigere la variante al Prg per l’area compresa tra lo Staino, la rotatoria Bianchini-Riccardi, il fiume Nera, strada di Santa Maria Maddalena e via Giandimartalo di Vitalone. Se ne occuparono i dirigenti Marco Fattore e Carla Comello. C’è un problema: non ci fu seguito e la situazione è rimasta invariata.

2023, PIANO ALIENAZIONI: VIA LO STAINO
2019, IL BISTICCIO TRA CONSIGLIERI PER VOCABOLO STAINO

Storia recente e ‘confinamento’

La giunta Latini ha provato a cambiare le carte in tavola adottando la variante, a gennaio lo stop dell’esecutivo Bandecchi. Di fatto, dunque, nulla è cambiato rispetto a quanto approvato nel 2008. Da quanto appreso dell’argomento se ne è tornati a parlare a marzo in un confronto tra l’amministrazione comunale e le parti interessate alla risoluzione della vicenda: in sintesi al centro dell’attenzione c’è il ‘confinamento’ dei terreni della Tac Costruzioni (e dell’Enel), con rischio di ricaduta per lo storico vivaio esistente (la produzione vivaistica c’è dal 1956). È qui infatti che, allo stato attuale, resta l’edificabilità per attrezzature di interesse comune per esercizi pubblici e commerciali e non nella zona attigua dove c’è il punto vendita. Di mezzo anche il canale di scarico della centrale idroelettrica che non favorisce il fattore edificatorio. A chiudere il cerchio la previsione della bretella viaria.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli