‘War games’ a Foligno, scatta l’esercitazione

Simulazione di un conflitto armato e terremoto, schierato un ospedale da campo con oltre 40 moduli sanitari

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Un’esercitazione che ha riprodotto lo scenario drammatico di un conflitto divampato tra due paesi nell’area del Corno d’Africa e che ha visto schierare un intervento della comunità internazionale per ristabilire le condizioni di stabilità e di sicurezza.

L’esercitazione

Questo il contesto immaginario che ha visto impegnati i militari del comando dei supporti logistici dell’esercito, nelle ultime due settimane, in un’area messa a disposizione dalla protezione civile a Foligno. Per garantire le cure di emergenza e di primo soccorso ai militari feriti nei combattimenti e con il compito di dare assistenza anche alle popolazioni civili coinvolte nel conflitto, l’esercito ha schierato un ospedale da campo nelle retrovie.

Organizzazione e supporto

«In questi giorni a Foligno, qualora ce ne fosse stato bisogno, abbiamo avuto conferma della preziosa capacità di organizzazione e di supporto che l’esercito italiano da sempre fornisce alle nostra popolazioni – spiega l’assessore regionale alle politiche della salute, Luca Barberini -. Abbiamo avuto tante occasioni di collaborazione ed ogni volta siamo riusciti ad ottenere risultati straordinari. L’esempio più recente lo abbiamo avuto in occasione del sisma che ha colpito l’Italia centrale due anni fa. Il supporto dell’esercito è stato fondamentale per risolvere situazioni di emergenza che si erano create. La Regione è stata onorata di ospitare, nel proprio centro di protezione civile, questa esercitazione che è utile anche per mettere alla prova la necessaria collaborazione tra sistema sanitario regionale, esercito e Prociv».

Tutti i numeri

Contestualmente, nella stessa esercitazione, è stato simulato l’intervento dell’esercito e della protezione civile in soccorso alle popolazioni colpite da un terremoto verificatosi sul territorio nazionale, con l’utilizzo dello stesso ospedale da campo. La struttura campale schierata, composta da oltre 40 moduli sanitari tra tende, container e dispositivi sanitari specialistici, oltre a quelli dedicati per il supporto ed il funzionamento, ha occupato un’area di 10 mila metri quadrati e impegnato oltre 150 militari e 40 mezzi provenienti da Roma, Bellinzago Novarese , Torino, Budrio, Persano e Bari.  Nel corso dell’esercitazione un team apposito ha organizzato e simulato una serie di attivazioni e situazioni di emergenza per mettere alla prova militari, medici e operatori della protezione civile sul posto, utilizzando anche alcuni figuranti. Sale operatorie, terapia intensiva e numerosi moduli equipaggiati con macchinari diagnostici all’avanguardia, sono alcune delle componenti schierate sul terreno, oltre alle strutture logistiche allestite per ospitare il personale militare che si è occupato del montaggio e della manutenzione dei delicati assetti sanitari.

Ospedale da campo

Il personale medico che ha operato all’interno dell’ospedale da campo è stato composto sia da medici militari che civili. I medici militari sono stati forniti dal policlinico militare ‘Celio’ del comando logistico e dalla scuola di sanità e veterinaria dell’esercito, mentre quelli civili sono stati messi a disposizione dalla protezione civile e dalla Regione Umbria. Scopo dell’esercitazione è stato quello di verificare le capacità di schierare un ospedale da campo in tempi contenuti e di renderlo perfettamente funzionante e idoneo alla gestione di situazioni di crisi.

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