Terni, fondo salario accessorio dipendenti: Comune condannato

Sentenza del giudice di lavoro Nicolì sul ricorso 2018 di Fp Cgil e Fp Cisl: mirino per gli assegni ad personam e la Retribuzione individuale di anzianità. Serve maxi integrazione

Condividi questo articolo su

Le istanze erano state di Gianluca Rubeca per la Fp Cgil e Maurizio Egidi per la Fp Cisl, difesi dagli avvocati Alessandro Borscia e Anna Befani. Ora a distanza di anni c’è l’accoglimento del tribunale di Terni con sentenza del giudice di lavoro Luciana Nicolì: in sostanza palazzo Spada dovrà integrare il fondo dei dipendenti di circa 200 mila euro l’anno durante il prossimo decennio. Il mirino è sul fondo del salario accessorio dal 2007 in avanti per gli assegni ad personam e la Ria, la Retribuzione individuale di anzianità.

Cisl, Comune di Terni: «2 pesi, 2 misure»

Desirée Marchetti

Esultano i sindacati. Due milioni di euro

I sindacati spiegano che il Comune «ha omesso di integrare il fondo del salario accessorio dal 2007 per assegni ad personam e Ria, condannandolo all’inserimento di quanto omesso», spiegano Fp Cgil e Cisl Fp. Palazzo Spada ha inoltre «illegittimamente recuperato gli importi di cui all’ articolo 4 del Ccnl del 2006. Ora dovranno – sottolineano Desirée Marchetti e Gian Mario Ventura – essere ricostituite le capacità assunzionali dell’ente. Da subito la corretta costituzione del fondo e l’avvio del recupero.  Una vittoria importante che premia l’impegno concreto e la massima tutela dei lavoratori». Il ricorso è stato depositato nel febbraio 2018.

Terni, è stato di agitazione in Comune

Il tribunale di Terni

Il comportamento del Comune

I ricorrenti avevano chiesto di «accertare e dichiarare che il Comune di Terni ha omesso di integrare il fondo del salario accessorio non inserendo tra le risorse fisse l’importo annuo della retribuzione individuale di anzianità (Ria) e gli assegni ad personam in godimento da parte del personale comunque cessato dal servizio a far data dal 1° gennaio 2000 nei termini tutti di cui in narrativa e, per l’effetto, condannare l’amministrazione comunale di Terni ad integrare – attraverso una ricostruzione storica – i fondi del salario accessorio dal 2007 al 2017». In più «accertare e dichiarare l’illegittimità del recupero degli importi operato dalla resistente, per l’effetto condannare l’amministrazione ad integrare il fondo come ricostituito mediante il reinserimento degli importi corrispondenti ed illegittimamente decurtati».

Comune Terni, in 152 a caccia della Ria

La sentenza

Il tribunale ha accolto. Il giudice Nicolì «accerta e dichiara che il Comune di Terni ha omesso di integrare il fondo del salario accessorio dei dipendenti (non dirigenti) del Comune di Terni, dal 2007 in poi, con gli assegni ad personam in godimento da parte del personale comunque cessato dal servizio a far data dal 1° 2000 e per l’effetto lo condanna ad integrarlo con i predetti assegni; accerta e dichiara che il Comune di Terni ha omesso di integrare il fondo del salario accessorio dei dipendenti (non dirigenti) del Comune di Terni, per gli anni dal 2007 al 2011, con l’importo annuo della retribuzione individuale di anzianità e, per l’effetto, condanna il comune a integrarlo con i relativi importi; accerta e dichiara che il comune ha illegittimamente operato il recupero degli importi per gli anni 2008 e 2009 e, per l’effetto, condanna il Comune ai conseguenti adempimenti (ovvero, alla corrispondente ricostituzione della capacità assunzionale per le predette annualità)». Guai per palazzo Spada.

Comune Terni, Ria: ci riprovano in 83

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli