Cinghiali a Terni: trappole, pulizia aree e ‘mangimi disabituanti’

Confronto in II° commissione consiliare: due le aree di cattura selezionate sulle quattro prese in esame. In arrivo l’ordinanza

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Un’ordinanza per l’individuazione di alcune zone dove posizionare delle gabbie-trappola e procedere con la pulizia di aree dove più spesso si ritrovano. Riguarda il problema cinghiali a Terni – focus su viale Proietti Divi e Colle dell’Oro in particolar modo – e se ne è discusso lunedì mattina in II° commissione per via di un atto di indirizzo presentato a dicembre dal consigliere Michele Rossi: via libera all’unanimità e nuove delucidazioni da parte dell’assessore alla polizia Locale Giovanna Scarcia. Il provvedimento è atteso a stretto giro.

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La sicurezza ed i ‘chiusini’

L’atto dell’esponente di Terni Civica riguardava i pericoli per l’incolumità delle persone e la sicurezza stradale. Negli ultimi mesi sono stati tanti gli incidenti che hanno coinvolto gli ungulati in viale Divi ed è chiaro che c’è necessità di intervenire: la Scarcia ha riepilogato ciò che è stato fatto a livello istituzionale di recente – riunioni e sopralluogo – per poi sottolineare che è in via di emissione l’ordinanza specifica. «Nel tavolo tecnico – ha ricordato – ho sollecitato la Regione Umbria affinché la situazione sia tenuta sotto controllo. Non ci dobbiamo ritrovare a fronteggiare la stessa emergenza tra due anni. Provvedimenti del genere sono già stati presi nel 2017 con l’allora sindaco Di Girolamo».

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Le due aree prescelte  per le trappole ed i cartelli

Sono due le zone selezionate per piazzare le trappole dopo il sopralluogo del 18 gennaio. La Scarcia è entrata nel dettaglio su input del consigliere di Senso Civico Alessandro Gentiletti: «I cartelli dunque – la polemica politica – non erano sufficienti, vedo che sono state sviluppate altre iniziative». L’assessore in tal senso ha ricordato che «la segnaletica serviva ad avvertire gli utenti di moderare la velocità. I siti controllati sono stati quattro. Un ‘chiusino’ di cattura inattivo in zona Piedimonte accanto alla proprietà di un cittadio ternano; fu efficace e verrà riattivato. Il secondo si trova lungo in viabilità ordinaria ed è di pertinenza delle Ferrovie dello Stato, in un’area adiacente alla caserma dei vigili del fuoco: è molto frequentato dai cinghiali ed è caratterizzato da terreni ricoperti da canna comune». Anche in questo caso trappola in arrivo. I luoghi esclusi sono i restanti due: «Uno limitrofo al raccordo Terni-Orte, già utilizzato in passato per operazioni di cattura. Ma al momento la presenza degli animali è inferiore. L’ultimo è distante dalla zona urbana e non è stato considerato di interesse».

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La sterilizzazione e la pulizia 

La presidente della II° commissione, Rita Pepegna (FdI), ha chiesto lumi su un’altra tematica: «Colle dell’Oro e Villa Palma sono le zone dove risiedono principalmente i cinghiali. Si può pensare alla sterilizzazione? Significherebbe ridurre il numero degli animali ed evitare che poi vengano abbattuti. Nell’ordinanza magari si può pretendere che tutti i proprietari di terreni semiboschivi li ripuliscano. In questo modo non hanno modo di nascondersi». Marco Cozza (Lega) è un veterinario e ci mette un attimo a far capire che la questione non è che sia proprio così semplice: «Il controllo della fertilità è possibile con un impianto chip sottocutaneo che rilascia sostanze inibitorie. La castrazione chirurgica risolve, sì, ma prevede cattura, anestesia e operazione: se non ci riusciamo con cani e gatti, è complicato pensare di farlo con i cinghiali». C’è anche altro.

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I ‘mangimi disabituanti’

Sul tema sterilizzazione si è esposta anche l’assessore tirando in ballo un altro argomento: «Non ne ho mai sentito parlare. Invece solleciterò un’altra attività, vale a dire l’utilizzo di ‘mangimi disabituanti’: sono sostanze da mettere nei terreni frequentati dai cinghiali al fine di allontanarli, spingerli in zone diverse. Tuttavia è consentita solo in aree limitate. Si può programmare. La pulizia? Lo prevede la bozza dell’ordinanza relativamente alle vie interessate. E anche FS si è mossa in tal senso». Il documento di Rossi è stato poi approvato all’unanimità: «Attendiamo il provvedimento – il suo commento – e l’attivazione delle trappole, dovrebbero funzionare. L’atto ha la doppia utilità, non solo di affrontare l’attuale situazione di pericolo (e questo si sta facendo) ma di spingere i soggetti competenti (la Regione per prima) a tenere costantemente sottocontrollo il fenomeno ed affrontarlo in maniera metodica  perché superato il momento la situazione potrebbe nuovamente riproporsi».

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