Ospedale Narni-Amelia ed espropri: Usl chiude per aree Regione

Affidato l’incarico per l’atto di compravendita legato alla procedura espropriativa: si tratta di oltre 3.500 metri quadrati

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di S.F.

Sei particelle per un totale di 3.790 metri quadrati e una corrispondende indennità di esproprio di poco superiore ai 3 mila euro. Tra lungaggini burocratiche, scontri politici e dubbi sull’iter di realizzazione c’è un nuovo passaggio legato al nuovo ospedale comprensoriale di Narni-Amelia non distante da Fornole: la Usl Umbria 2, dopo aver stipulato il contratto con la marchigiana Progetto costruzione qualità Pcq Srl per la validazione del progetto esecutivo, ha dato il via libera – affidandosi ad uno studio notarile per l’atto di compravendita – per completare l’acquisizione delle aree di proprietà della Regione che si trovano nell’area interessata dalla costruzione. Quadro quasi completo per quel che concerne i terreni da avere a disposizione.

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Sdemanializzazione e acquisizione

Si tratta di uno step legato a cià che era stato disposto nel febbraio 2019 dalla stessa azienda sanitaria locale, vale a dire la necessità di acquisire – tramite modalità espropriativa attivata dal Comune di Narni – una lunga lista di aree per la realizzazione della struttura: di mezzo ci sono anche l’Unicalce (ben 53.000 metri quadrati), Anas, la Marrina srl e quattro privati per un totale di circa 80.000 mq di superficie presunta da occupare. Gran parte sono già in mano alla Usl Umbria 2 e a stretto giro lo saranno anche quelle della Regione. Come? Con sdemanializzazione e classificazione come patrimonio disponibile. In sostanza una cessione bonaria.

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Il progetto originario Narni-Amelia

L’affidamento e l’ultimo nodo

Ad occuparsi della redazione e della trascrizione dell’atto di compravendita – sarà ultimato nelle prossime settimane – sarà lo studio notarile associato Vincenzo e Filippo Clericò. Operazioni di espropriazione tuttavia non ancora completate: per il momento resta fuori l’area di 6.423 metri quadrati gestita da Anas perché la particella in questione non è iscritta nel Demanio indisponibile dello Stato. E dunque va ancora perfezionata la procedura.

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