Covid-19 Umbria: 522 positivi, 35 in intensiva

In tutto 132 le persone ricoverate. Isolamento applicato a 2.249 cittadini

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522 positivi e nessun altro guarito: è quanto riferito dalla Regione in merito all’epidemia di coronavirus in Umbria. I dati sono aggiornati alle ore 8 di domenica 22 marzo. Purtroppo il numero dei deceduti è salito a 16 (10 in Provincia di Perugia e 6 in quella di Terni). Rispetto alla giornata di venerdì, l’incremento dei contagi è stato di 60 unità.

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Positivi Covid Umbria al 21 marzo 2020

Ricoverati in 132. In terapia intensiva 35 pazienti

Dei 522 pazienti positivi, 18 sono di fuori regione. Nella provincia di Perugia i positivi sono 376 e 128 in quella di Terni. Sono ricoverati in 132 (9 di questi sono di fuori regione), di cui 98 nell’ospedale di Perugia e 25 al ‘Santa Maria’ di Terni. Dei 132 ricoverati, 35 sono in terapia intensiva: 24 nell’ospedale di Perugia e 11 in quello di Terni. Rispetto a venerdì i ricoveri sono cresciuti di 11 unità e le persone in intensiva sono 6 in più.

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Isolamenti e tamponi Umbria al 21 marzo 2020

In osservazione. I tamponi

Sempre alle ore 8 del 22 marzo, sono 2.249 le persone in osservazione: 1.509 nella provincia di Perugia e 740 in quella di Terni. Risultano usciti dall’isolamento 1.578 soggetti, di cui 1.183 nella provincia di Perugia e 395 in quella di Terni. I tamponi effettuati sono 3.146.

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Undici nuovi positivi a Terni

Alle ore 19 di domenica 22 marzo, a Terni si registrano undici nuovi contagi da Covid-19. Per tutti il sindaco Leonardo Latini ha emesso ordinanza di isolamento contumaciale.

San Gemini, farmacista positivo

Fra le persone in isolamento nel territorio comunale di San Gemini, c’è anche un farmacista 48enne operante a Terni, per il quale il sindaco Luciano Clementella – alla luce della positività al tampone comunicata dalla Usl Umbria 2 – ha disposto la misura coattiva.

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Narni ed Amelia, altri contagi

Il sindaco Francesco De Rebotti domenica mattina ha comunicato la nuova ordinanza contumaciale nei confronti di un cittadino trovato positivo. «La fonte di trasmissione – afferma il primo cittadino – risulta intimamente legata all’ambito delle prime tre persone e sempre in origine esterna al territorio comunale e regionale. Sono stati individuati i contatti avuti dal soggetto, i quali sono stati sottoposti cautelativamente in isolamento fiduciario». Nel pomeriggio di domenica è invece Laura Pernazza, prima cittadina di Amelia, ad aggiornare il quadro: «Purtroppo dobbiamo segnalare la presenza di un altro caso, non collegato ai precedenti. Si tratta di un paziente asintomatico e giovane, sottoposto a tampone perché sul luogo di lavoro erano stati registrati altri casi».

LA MAPPA DEI CONTAGI AGGIORNATA
VALTOPINA, POSITIVO IL SINDACO BALDINI
CASO NUMERO UNO A SIGILLO

Città di Castello e Città della Pieve, l’aggiornamento

Il sindaco Luciano Bacchetta nel primo pomeriggio di domenica ha reso noti gli ultimi dati legati al territorio: «Sabato ci sono stati quattro casi in più, meno della metà di quelli verificatisi nei due giorni precedenti. Non vuol dire nulla, la guardia resta altissima. Vanno seguite le prescrizioni, deve essere chiaro. Un virus che si riesce ad isolare difficilmente, restate a casa. Lunedì riaprirà il reparto di medicina dell’ospedale per intero, un bell’impegno dai nostri operatori sanitari». Il bilancio sale a 43 contagiati. Per Città della Pieve è Fausto Risini a fare il punto: «Vi informo che ho ricevuto ufficiale comunicazione di un nuovo caso positivo al Covid-19 nel nostro territorio comunale. Il soggetto, esattamente come gli ultimi cinque contagi che abbiamo registrato, ha contratto il virus fuori Regione ed era già sottoposto a quarantena».

Tre nuovi casi a Bastia Umbra: «Non siamo in fase calante»

La nota è del sindaco Paola Lungarotti: «Domenica mattina i responsabili dell’iIgiene e sanità pubblica ci hanno formalmente comunicato che altri 3 nostri/e concittadini/e sono risultati positivi al Codiv-19, per i quali è stato attivato il protocollo previsto per la mappatura dei contatti avuti.
Solo pochi giorni sono passati dalla bella notizia che un nostro concittadino era uscito dal tunnel e questo ci aveva trasmesso ottimismo. Pochi giorni e di nuovo siamo a comunicarvi l’aumento dei casi a dimostrazione che non siamo in fase calante, anzi tutti i provvedimenti messi in atto sia a livello nazionale che locale dimostrano il contrario».

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De Luca (M5s): «Tamponi per tutti gli addetti della sanità umbra»

Il consigliere regionale del M5s, Thomas De Luca, chiede intanto tamponi per tutti i lavoratori della sanità umbra: «Non possiamo continuare a combattere con le bende agli occhi. Alla luce delle evidenze di questi ultimi giorni si rende imprescindibile attuare un’azione massiccia con test e tamponi a tappeto nei confronti degli operatori sanitari e dei soggetti maggiormente esposti, in via prioritaria quando questi si sono trovati ad operare in situazioni dove non è stato possibile distribuire i dpi necessari. In questo caso i tamponi andrebbero resi obbligatori. Sempre più soggetti dal mondo medico e scientifico – afferma De Luca – stanno convergendo sul fatto che occorra moltiplicare gli sforzi per estendere il più possibile i controlli e verificare chi, al di là dei sintomi, sia positivo al coronavirus in modo da ‘rompere le catene della trasmissione’. Potenziare i laboratori analisi con nuove strumentazioni e risorse, vanno acquisite tutte le più affidabili tecnologie di diagnosi veloce che possono coadiuvare e sostenere il lavoro dei laboratori, che rimane centrale. È necessario agire al più presto perché ciò vorrebbe dire salvare delle vite umane, perché solo isolando gli asintomatici si possono impedire la maggior parte contagi. Se da una parte ci rendiamo conto che sarebbe sostanzialmente impossibile attuare tamponi per tutti i cittadini umbri, il numero dei soggetti esposti da sottoporre a controlli in questo momento è certamente tale da consentirne il monitoraggio. In Umbria – polemizza l’esponente del M5s – la risposta che ha dato l’assessore regionale alla salute Coletto nei giorni scorsi alle nostre richieste si inserisce purtroppo in un clima di deresponsabilizzazione e di un inopportuno gioco delle parti tra regione e Governo, portato avanti in primo luogo dalla stessa presidente Tesei con un’azione tesa a camuffare il totale immobilismo del suo operato. L’auspicio è che la giunta regionale esca dalla modalità campagna elettorale e si agisca quanto prima con scelte coraggiose».

VADEMECUM PER IL CORRETTO UTILIZZO DELLE MASCHERINE – DOCUMENTO

Dati Covid Umbria alle ore 8 del 22 marzo

Usl Umbria 2, buon feedback per donazioni

Soddisfazione da parte dell’azienda sanitaria per la risposta agli appelli dei giorni scorsi: «Un grande e lodevole gesto di solidarietà – le parole della dottoressa Marta Micheli, responsabile del servizio immunotrasfusionale – in questa fase di emergenza che ha permesso non solo di ricostituire le scorte ma anche di assicurare la compensazione interregionale per le aree più in difficoltà». Poi un invito: «C’è la necessità di continuare a donare ma attraverso la prenotazione telefonica, per evitare affollamenti e per garantire che, con una puntuale programmazione, anche nelle prossime settimane ci sia una costante disponibilità di sangue per tutti i pazienti e si possano garantire le terapie anche nei prossimi giorni. Le Avis comunali collaborano per programmare la prenotazione». Tutti i campioni del sangue raccolto verranno testati Covid-19.

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Raccolta fondi per mascherine a Pantalla e Terni

Nuova iniziativa per mettere a disposizione dei due ospedali ulteriori dispositivi di protezione individuale. A lanciarla è il funzionario tecnico del Comune di Terni Nazareno Claudiani: «La raccolta effettuata – viene spiegato – verrà integralmente donata ai due ospedali umbri, in maniera proporzionale ai rispettivi posti-letto rianimazione, e della donazione verrà fornita documentata attestazione. QUI tutte le info necessarie.

ProCiv Collescipoli e Civitas Interamna

L’associazione di Protezione civile Pro.civ Collescipoli e il gruppo comunale Civitas Interamna – tutti volontari – hanno lanciato un servizio per il supporto alla popolazione in stato di necessità residente nel Comune di Terni che, non potendo uscire di casa, abbia l’esigenza di avere farmaci e/o acquistare materiali di prima necessity: «I destinatari sono coloro che non mostrano sintomi di contagio Covid-19». Se ne può usufruire tramite chiamata al numero 371 1766834 almeno un giorno prima del servizio; durante la chiamata il volontario preposto somministrerà obbligatoriamente un questionario per registrare i dati del richiedente. II numero sarà attivo dal lunedi at venerdi, dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18. II sabato e la domenica sara attivo negli stessi orari ma soltanto per casi di emergenza. 

Rfi e le fermate

Per contrastare la diffusione del Covid-19 – informa Rfi – e agevolare le attività di controllo delle autorità nelle stazioni ferroviarie, «i treni a lunga percorrenza con più di una fermata in una stessa città si fermano esclusivamente nelle stazioni di Milano Centrale, Torino Porta Nuova, Genova Piazza Principe, Firenze SMN, Perugia, Roma Termini e Napoli Centrale. Le fermate nelle stazioni secondarie delle città interessate sono cancellate. Per quel concerne gli intercity – di conseguenza – niente Perugia Ponte San Giovanni.

Terni, l’invito di Gentiletti

Il consigliere comunale di Senso Civico interviene lanciando un appello: «Sono costretto ad interrompere l’operoso e collaborativo silenzio che da dieci giorni a questa parte mi sono imposto perchè reputo non più sopportabile la situazione di incertezza che avvince molte lavoratrici e molti lavoratori del nostro territorio. Intervengo ora perchè il lavoro di mediazione, collaborazione e attivismo che ho svolto in questi giorni non è più sufficiente. Il momento richiede a tutti uno sforzo di responsabilità ed una parola forte e pubblica da parte di tutte le istituzioni. Riterrei impensabile, dopo l’evoluzione della situazione di queste ultime ore, che alcune attività industriali e produttive del nostro territorio, non strettamente essenziali, per le quali non è possibile atttivare il lavoro a distanza, restino aperte e attive. Questo, infatti, costringerebbe – chiude – i lavoratori a recarsi sul posto di lavoro, dove magari non è pienamente possibile rispettare le misure di prevenzione utili a contenere il fenomeno virale che sta tenendo in ostaggio il mondo. Una scelta di questo tipo sarebbe incomprensibile e rischierebbe di danneggiare la città. La preoccupazione è, inoltre, che possa creare inutili tensioni, che non giovano alla nostra comunità. Per questo esprimo sostegno e gratitudine a tutte le forze sindacali di ogni reltà lavorativa e a quegli imprenditori del territorio che hanno già dimostrato senso di responsabilità, nonostante le difficoltà economiche che si prospettano. Rivolgo un appello alle proprietà, investitori e dirigenze di ogni realtà perché siano assunte scelte coraggiose e collaborative».

Sistema di accoglienza e misure

Claudio Sgaraglia, prefetto di Perugia, ha lanciato l’input per gli enti gestori dei centri operanti nel territorio provinciale di Perugia «per l’adozione di tutte le misure necessarie, finalizzate a prevenire la diffusione del virus Covid-19 nell’ambito del sistema di accoglienza dei richiedenti protezione internazionale.
Un primo profilo sul quale è stata richiamata l’attenzione riguarda la necessità di adottare ogni opportuno intervento per assicurare che gli spostamenti dei migranti sul territorio siano strettamente limitati al ricorrere delle specifiche motivazioni indicate dalla normativa recentemente introdotta». Sgaraglia inoltre ha sottolineato «l’importanza di adottare stringenti misure igienico-sanitarie e di prevenzione, nonché una adeguata informazione sui comportamenti da adottare, sottolineando l’esigenza di assicurare, nell’ambito dei Centri, le dovute distanze interpersonali e di evitare forme di assembramento. A tal riguardo, già dai giorni scorsi sono state avviate dirette ed opportune interlocuzioni con gli enti gestori, affinché le disposizioni impartite trovino una puntuale applicazione, procedendo anche a forme di decongestionamento, laddove esistenti, in sintonia con le disposizioni normative vigenti. A tal fine sono stati anche coinvolti i servizi di mediazione culturale».

Arrone e l’attenzione per gli anziani

«Vogliamo essere vicini – le parole del sindaco Fabio Di Gioia – soprattutto agli anziani soli che più di altri sono colpiti dalla paura e allo stress. Abbiamo subito attivato un servizio gratuito di supporto psicologico su come affrontare questa situazione di emergenza, un modo per condividere le proprie emozioni al fine di ridurre la sensazione di isolamento, traendo beneficio dal confronto. Lo abbiamo fatto trovando immediata disponibilità nell’Aps Pandora della dottoressa Marisol Flores e negli psicologi dell’ass.ne RelAzion’Arti della dott.ssa Erica Venturi. In realtà abbiamo calibrato su questa situazione emergenziale il proseguo del progetto QIP “raccontami la tua storia” che da due anni stiamo portando avanti con successo». Il servizio di ascolto ora attivato è rivolto a tutti gli anziani del Comune di Arrone che per poter parlare con lo psicologo devono chiamare il tel 347 0325693 (tutti i venerdì dalla ore 15 alle ore 17).

Articolo in aggiornamento

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