Covid Umbria: salgono i guariti. Nuovi casi +35

Gli aggiornamenti alle 15 di sabato 4 aprile: i decessi salgono da 39 a 41. Decremento per i ricoveri in terapia intensiva: da 48 a 44

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Le guarigioni in Umbria passano da 30 a 39, con un incremento di nove unità in 24 ore, di cui 26 (+6) residenti nella provincia di Perugia e 13 (+1) in quella di Terni. È questo il balzo principale in termini numerici in merito al Covid-19 in Umbria.

Dati Umbria alle ore 15 del 4 aprile

Casi, decessi e tamponi

I pazienti positivi dall’inizio dell’emergenza, alle ore 15 di sabato 4 aprile, sono 1.210, vale a dire 35 in più (+3,06%) rispetto al precedente aggiornamento. Di questi, 42 sono di fuori regione, 905 (+71) sono residenti nella provincia di Perugia e 263 (+17) in quella di Terni. I decessi salgono invece da 39 a 41, 24 erano residenti in provincia di Perugia, 14 in quella di Terni e 3 di fuori regione. I tamponi effettuati in totale alle ore 15 del 4 aprile sono 11.809 (+1.199 rispetto a ieri).

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Clinicamente guariti e isolamenti

I pazienti clinicamente guariti sono 13 in più – 203 in tutto – di cui 156 (+16) residenti nella provincia di Perugia e 47 in quella di Terni. I ricoverati non aumentano: sono 213 (214 nell’aggiornamento precedente), di cui 43 – erano 48, decremento di 5 unità – in terapia intensiva. Al momento le persone in isolamento sono 4.158 in totale – 3.391 in provincia di Perugia e 767 in quella di Terni – mentre quelle che ne sono uscite risultano 5.415 (+314).
A QUESTO LINK è possibile visualizzare tutti i dati divisi per territori.

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Ricoveri e intensive

Alle 15 di sabato 4 aprile sono ricoverati in 211 (44 in terapia intensiva): di questi, 150 (-2) sono residenti nella provincia di Perugia e 52 (+ 1) in quella di Terni, 9 sono di fuori regione. Questa la distribuzione nei vari nosocomi umbri: fra parentesi le persone in terapia intensiva. Ospedale di Perugia 62 ricoverati (17), Città di Castello 35 (5), Pantalla 44, Terni 54 (15), Foligno 11 (2), Orvieto 5 (5). 

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Il ‘cuore’ dell’emergenza

Il ‘cuore’ del governo della drammatica emergenza coronavirus. È il Centro regionale della Protezione civile della Regione Umbria, situato a Foligno, inaugurato nel febbraio del 2010: è qui che è attivo il Centro operativo regionale, istituito dalla Giunta regionale, dopo l’attivazione della specifica ‘task force’ che segue l’emergenza coronavirus, soprattutto per ciò che riguarda gli aspetti sanitari. L’emergenza pandemica, infatti, ha richiesto l’attivazione e il presidio h24, tutti i giorni della settimana. Per garantire le attività del Cor, quotidianamente operano oltre al personale della Regione Umbria (circa 60 persone complessive tra settore Protezione civile e sanità), personale di Anci Umbria Prociv, prefetture (spesso in videoconferenza), vigili del fuoco, forze dell’ordine, volontari di Protezione civile. Ed è dal Centro Prociv di Foligno che quotidianamente la giunta regionale, dalla presidente Donatella Tesei, agli assessori alla sanità, Luca Coletto, ed alla Protezione civile, Enrico Melasecche, i diversi direttori e dirigenti regionali impegnati nell’emergenza, seguono in videoconferenza le riunioni con il Dipartimento nazionale di Protezione civile, cui partecipano tutte le altre Regioni, rappresentanti del governo e della struttura del commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus, nel corso delle quali vengono affrontate tutte le questioni relative alla gestione della stessa emergenza. «La Protezione Civile svolge – le parole di Donatella Tesei – un ruolo fondamentale a favore della collettività. Un impegno costante, spesso silenzioso, che prende ancor più corpo e visibilità nei momenti emergenziali come quello che stiamo vivendo. Un sincero ringraziamento, da parte dell’amministrazione regionale e a nome di tutti gli umbri, va agli addetti della Protezione civile, per il lavoro che svolgono con grande attenzione, spesso oltre l’impegno formale, con grande senso di responsabilità nei confronti dell’intera comunità regionale».

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Perugia, 18 mila in cassa integrazione

In pochi giorni sono migliaia i verbali con le richieste di cassa integrazione per coronavirus che sono arrivate sui tavoli delle organizzazioni sindacali. «Per la provincia di Perugia – riferisce la Cgil – solo nella cooperazione parliamo di 6 milalavoratrici e lavoratori, altri 4 mila sono coinvolti tra i settori energia, chimica e tessile, 3 mila nell’artigianato, 2.500 nell’edilizia e nelle costruzioni, altrettanti nel terziario». «Una nostra prima stima – afferma il segretario della Cgil di Perugia, Filippo Ciavaglia – ci porta a dire che i lavoratori già coinvolti sono circa 18 mila. Un numero altissimo che ci dice come l’emergenza sociale, accanto a quella sanitaria, sia già in atto». A fronte di questa situazione e della possibilità che il lockdown si prolunghi ancora per diverse settimane, la Cgil di Perugia ritiene essenziali che le amministrazioni pubbliche mettano in atto tutte le misure utili a mitigare gli effetti sociali della crisi: «Ci sono ancora circa un 20% di comuni del nostro territorio che non hanno provveduto a sospendere tasse e tariffe – osserva Ciavaglia -. Ci appelliamo all’Anci affinché vi sia sul territorio un’uniformità di provvedimenti che non penalizzi nessuno, ma che al contrario tenga conto della delicata situazione di moltissime famiglie».

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La situazione a Porano

L’amministrazione comunale di Porano, nella tarda serata di venerdì ha aggiornato il quadro per il piccolo comune dell’orvietano: «Con riferimento alla conferenza stampa odierna del direttore regionale alla sanità Claudio Dario, durante la quale ha annunciato 13 casi di positività tra le suore della Casa di San Bernardino e un decesso, il Comune rende noto che i dati a cui fa riferimento sono relativi ai test rapidi effettuati nella giornata di mercoledì. Dalla giornata di giovedì sono in corso gli accertamenti sanitari tramite i tamponi per verificare i risultati dei test. Dai tamponi in corso è già emersa la negatività di alcuni dipendenti, mentre per il resto del personale e di tutte le suore è necessario attendere i risultati definitivi. Solo al termine delle verifiche tramite tampone sarà possibile constatare se i risultati dei test rapidi saranno confermati, smentiti oppure presenteranno una situazione più importante. Non vi è ancora alcuna certezza sulla correlazione tra il decesso della suora e l’eventuale contagio al coronavirus». Ulteriore aggiornamento sabato mattina: «Abbiamo avuto rassicurazioni dall’autorità sanitaria che a partire da questo fine settimana si implementerà l’effettuazione dei tamponi sul territorio del comprensorio orvietano».

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Due casi in più ad Umbertide

«Nel tardo pomeriggio – informa il sindaco Luca Carizia – di sabato il dipartimento prevenzione-servizio igiene e sanità pubblica della Usl Umbria 1 ha dato comunicazione di due nuove persone residenti nel Comune di Umbertide positive. I soggetti, che si trovano in isolamento domiciliare, erano sottoposti a sorveglianza sanitaria e all’interno dei loro nuclei familiari erano già presenti casi di positività. Attualmente i residenti nel Comune di Umbertide positivi al Coronavirus sono 21».

Mascherine ad Otricoli

Il Comune di Otricoli informa che il gruppo di Protezione civile ‘La rocca di Poggio’ sabato si è recato a Foligno per ritirare un lotto di mascherine chirurgiche utile a soddisfare le necessità di tutte le famiglie: «Saranno consegnate a  domicilio da volontari e dai carabinieri in congedo, previa ordinazione ai seguenti numeri 335.6583198 (Poggio, Giuseppe), 351.6601924 (Stefano) e 389.8399445 (Enrico, entrambi per Otricoli) ». Occorre indicare nome, cognome, indirizzo e numeri dei componenti in famiglia.

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Questura di Perugia, ufficio immigrazione

La questura di Perugia comunica a tutti i cittadini che la chiusura degli sportelli dell’ufficio immigrazione e dei commissariati di Assisi, Città di Castello, Foligno e Spoleto, prevista fino al 6 aprile 2020, sarà prorogata fino al 14 aprile 2020. Gli appuntamenti già fissati verranno rinviati ad altra data, automaticamente, da Poste Italiane. Per ogni informazione l’ufficio immigrazione ha messo a disposizione un servizio telefonico dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 13, al numero 075.5062717.

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Spi Cgil Amelia: «Criteri comunali per ‘buoni spesa’ sono errati»

Lo Spi Cgil di Amelia e dell’amerino contro i criteri scelti dal Comune per la distribuzione dei ‘bonus spesa’: «Abbiamo preso nota dell’ordinanza del Comune di Amelia che stabilisce i criteri per la concessione del buono spesa per acquisti di generi alimentari e prodotti di prima necessità, in riferimento ai 400 milioni di euro finanziati dal Governo italiano. Notiamo purtroppo che ogni Comune ha disciplinato l’accesso in maniera differenziata facendo riferimento a vari parametri rispetto ai componenti del nucleo familiare e alle disponibilità in conto corrente. La giunta del Comune di Amelia ha adottato dei criteri a nostro giudizio errati, in primo luogo per la somma minima da erogare: 100 euro per componente unico del nucleo familiare aumentate di 50 euro per ogni componente aggiuntivo. Riteniamo che tale cifra sia troppo bassa, anche in riferimento ad altri comuni del comprensorio che hanno previsto un contributo maggiore, ma soprattutto contestiamo il seguente criterio: ‘Non potranno beneficiare dell’aiuto i nuclei familiari che hanno più di 2 milaeuro di disponibilità in depositi, tra conto corrente e depositi immediatamente esigibili’. Nella nostra provincia gli altri comuni hanno adottato diversi criteri per avere diritto al buono spesa, si va dai 5 mila ai 10 milaeuro come limite massimo di deposito. Conosciamo bene i nostri concittadini – osserva lo Spi – soprattutto coloro che sono un po’ in là con gli anni e che, con sacrifici, hanno messo da parte piccole somme, anche per non lasciare debiti ai figli, magari per il funerale o qualche esigenza di salute. Una cifra modesta come 2 mila euro non può escludere dal beneficio tali cittadini o tanti altri in situazioni particolari. Facciamo pertanto appello per una urgente modifica dell’ordinanza».

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Messe pasquali Terni in diretta streaming

Le celebrazioni della Settimana Santa, in periodo di pandemia da coronavirus, saranno celebrate senza la presenza dei fedeli nelle parrocchie e nelle cattedrali della diocesi di Terni, Narni e Amelia. Le celebrazioni nella cattedrale di Terni saranno presiedute dal vescovo Piemontese a cominciare da domenica 5 aprile, domenica delle Palme, alle ore 10 (trasmessa in diretta televisiva da TeleTerni, canale 15 del digitale terrestre) Il Triduo pasquale: giovedì, venerdì e sabato celebrazione delle letture e delle Lodi alle ore 9. Giovedì 9 aprile alle ore 17 nella cattedrale di Terni si terrà la celebrazione della messa in ‘Coena Domini’ in cui si ricorderà l’istituzione dell’Eucaristia da parte di Gesù nell’ultima Cena (trasmessa da TeleGalileo, canale 115 digitale terrestre). Venerdì 10 aprile alle ore 17 nella cattedrale di Terni il vescovo presiederà la celebrazione della Passione del Signore (trasmessa da Telegalileo). Sabato 11 aprile alle ore 21 nella cattedrale di Terni, la veglia pasquale presieduta dal vescovo nel corso della quale sarà benedetto il fuoco nuovo e l’acqua del fonte battesimale. Domenica 12 aprile, Pasqua di resurrezione, il vescovo presiederà la celebrazione alle ore 10 nella cattedrale di Terni (trasmessa in diretta televisiva da TeleTerni, canale 15 del digitale terrestre). Tutte le celebrazioni della Settimana Santa nella cattedrale di Santa Maria Assunta a Terni saranno trasmesse in diretta sulla pagina Facebook della diocesi di Terni. Narni e Amelia e sul canale Youtube della diocesi.

MARSCIANO: «OCCHIO A CHI CHIEDE DI ENTRARE IN CASA»

Todi, ecodopoler per l’ospedale. Cimiteri chiusi

Cimiteri chiusi fino a dopo Pasqua – i due cittadini ed i quindici frazionali – come annuncia il sindaco Antonino Ruggiano: «È una cosa che avrei voluto evitare, ma di cui mi assumo la piena responsabilità, convinto che sia necessaria nell’interesse di tutti». Intanto, sul fronte sanitario, si registra il primo frutto della raccolta di fondi lanciata dall’amministrazione comunale e dalla Protezione civile di Todi: è stato consegnato nelle mani del primario del servizio di anestesia e rianimazione, dottor Francesco Ciocca, un apparecchio Ecodopler portatile, strumento necessario nella contingenza della lotta al covid-19, ma che poi resterà ad arricchire il patrimonio del nosocomio. «A fronte di una raccolta che si attesta attorno ai 150 mila euro, questo acquisto ha comportato un investimento di 17 mila 80 euro. I promotori dettaglieranno puntualmente ogni euro speso per le finalità della raccolta, che ha avuto una importante risposta da parte dei cittadini tuderti e anche da molti amici della città residenti altrove, anche all’estero».

Articolo in aggiornamento

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