di S.F.
Sette voti favorevoli e un astenuto, in III commissione polemiche ridotto al lumicino – vedremo cosa accadrà in consiglio, sperando non si ripetano le brutte scene di fine agosto – e via libera alla presa d’atto dei debiti esclusi dalla liquidazione per oltre 15 milioni nell’ambito del piano di estinzione delle passività del dissesto. La partita, seppur sia in arrivo il rendiconto finale dell’Osl, resta più che complessa. E con possibili ricadute sul bilancio ordinario del Comune di Terni di non poco conto. Tutto già noto da tempo, ma ora ci si avvicina a grandi passi verso lo step definitivo.
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La presa d’atto e la richiesta sull’elenco
Ci si aspettava un lungo confronto sull’argomento – l’atto, con gli allegati compresi, è da 187 pagine – e così è stato. Ad avviarlo ci ha pensato l’assessore al bilancio Michela Bordoni, supportata nell’occasione dalla dirigente alle attività finanziarie Grazia Marcucci e dal coordinatore amministrativo Marco Granocchia: «Parliamo di un atto obbligatorio a seguito dell’approvazione del piano Osl del dicembre 2022, è stata una verifica estremamente delicata per le singole partite. Grazie agli uffici per il lavoro». Ci ha pensato l’opposizione ad allargare il dibattito tra richieste di cifre, questioni di privacy e necessità di ulteriori approfondimenti: «Nell’allegato 10 – il mirino è finito in particolar modo su quello, inevitabile – ci sono i debiti esclusi, quelli che non rientrano nella gestione del dissesto e la parte finanziata con la gestione vincolata. Bene, a quanto ammontano i debiti ‘veri’?». Primi appunti da prendere per la Marcucci. Pressing anche da Orlando Masselli (FdI), ‘titolare’ dei conti del Comune fino a quattro mesi fa: «Se siamo qui è perché il Comune ha deciso di dare corso al lavoro svolto dall’Osl. Ma è nostro dovere, prima di votare, sapere con chiarezza chi è stato escluso e soprattutto su chi la legge fa ricadere la responsabilità . Il criterio della privacy? I consiglieri hanno legittimità nel poter visionare la lista. Vogliamo vedere chi è il soggetto civilmente responsabile: se non lo si fa diventa un atto da votare senza consapevolezza piena», ha sottolineato. «Magari in quella lista ci sono cittadini che hanno prestato un servizio in buona fede e ora potrebbero adire alla magistratura ordinaria per il riconoscimento del ristoro. Si chiede solo di poter visionare ciò che manca». Il presidente della III commissione Claudio Batini ha quindi puntualizzato che la richiesta di documentazione «si può fare già da adesso». Vedremo gli sviluppi.
CINQUE ANNI DAL DISSESTO: «ANCORA VINCOLI STRINGENTI»
MAGGIO 2023, STEP FINE DISSESTO: I RESIDUI, RIACCERTAMENTO
I rifiuti, il tribunale ordinario e il CCP
Sponda Pd a parlare è stato il capogruppo Francesco Filipponi: «Un atto obbligatorio per l’iter di uscita dal dissesto. Personalmente ho fatto accesso agli atti a luglio e ho avuto modo di vedere il decreto della prefettura, con tanto di elenco dei creditori esclusi». Il mirino poi va a finire su altro: «Che sta facendo l’ente in merito ai creditori che hanno rifiutato la transazione con stralcio del 40%? Come si procede con il quantum mancante rispetto all’accantonamento? Ricordo che inoltre che il Circolo Canottieri Piediluco ha adito al tribunale ordinario in merito all’esclusione del debito e c’è stata la sentenza di primo grado a loro favore. Cosa succede, come accaduto in questa circostanza, quando sopraggiunge un provvedimento del genere dopo l’approvazione del piano di estinzione?». La dirigente scrive, sa che dovrà esporre per bene.
LUGLIO 2023, L’ATTO DEL VIMINALE: PIANO ESTINZIONE APPROVATO
DICEMBRE 2022, IL PIANO DI ESTINZIONE DELL’OSL: LE OSSERVAZIONI
La Bordoni alza i ritmi
C’è poco da fare, sull’Osl si bisticcia: «Sono qui da cinque anni i commissari, non da tre mesi. Sia Filipponi che Masselli – la chiave di lettura dell’assessore – convengono con noi quando diciamo che il piano Osl va chiarito, così come gli importi esclusi perché poi vanno sull’ordinarietà del bilancio comunale. L’allegato c’era già nel 2022. E la Marcucci non è un avvocato». Di mezzo anche la privacy: «Abbiamo richiesto al nostro Dpo (Data protection officer, si tratta dell’ingegnere Aldo Lupi, ndr), ci dice che dobbiamo stare molto attenti sui dati personali al fine di non avere denunce. Abbiamo perso cinque anni perché non c’è stata programmazione sul dissesto. L’Osl non è stato seguito bene dalle direzioni, la Daf (attività finanziarie) ha assunto istruttorie che dovevano essere di altri. Perché il 21 dicembre 2022 l’Organo straordinario di liquidazione ci dice che il Comune di Terni è ricco?», la polemica. In ogni caso i consiglieri hanno la possibilità – è stato specificato durante la commissione – di vedere gli atti integrali. L’eventuale divulgazione è responsabilità loro.
MAGGIO 2023, STEP FINE DISSESTO: MAXI RIACCERTAMENTO RESIDUI
I numeri: debiti fuori bilancio per 9,6 milioni
Si arriva alla spiegazione tecnica della Marcucci: «Un iter non facile. C’è una parte dell’elenco degli esclusi che rispondono alla gestione vincolata e altri che per norma devono essere gestiti dall’ente locale. L’ente dissestato deve individuare inoltre i debiti fuori bilancio e nella totalità delle richieste di ammissione ci sono una svariata categorie di posizione e devono essere puntualmente ricostruite. Per rispondere al consigliere Orsini abbiamo 5,9 milioni con gestione ordinaria e 9,6 milioni individuati come debiti fuori bilancio. Un domani ci potrebbe essere una responsabilità per il mancato procedimento». Poi ancora spiegazioni sulla privacy: «Abbiamo chiesto per un corretto contemperamento del diritto di accesso per l’espletamento del mandato da parte del consigliere e la normativa sulla protezione dei dati personali. Agendo così abbiamo garantito trasparenza e dall’altro lato c’è stato l’ok nel mettere a disposizione gli allegati in versione integrale affinché tutti possano essere edotti (assessori ed esponenti dell’assise)». Infine un cenno sulla sentenza del Circolo Canottieri Piediluco: «Il giudice ordinario ha solo condannato parzialmente l’ente e ora c’è la citazione in opposizione».
Chiusura, ricadute e voto
Non è rimasta in silenzio nemmeno Elena Proietti Trotti (FdI): «L’amministrazioen vuole uscire o no dal dissesto? Non rispondete che questa è l’unica via, ne esiste anche un’altra seppur molto complicata». Ricarica anche Masselli: «Nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile uscirne e il piano di estinzione dell’Osl è stato mandato via a dicembre non con il favore del sottoscritto. Loro sono autonomi. Magari potreste fare causa all’Osl visto che in questo Paese si agisce così per tutto». Cenno a ciò che è accaduto con il sindaco Stefano Bandecchi? Possibile. Poi è tornato in azione Filipponi: «A che punto siamo per i crediti per i quali non c’è stata la transazione con Osl?». La Marcucci giocoforza deve di nuovo intervenire per chiarire di nuovo sulla vicenda del Circolo Canottieri Piediluco: «La sentenza è arrivata dopo la predisposizione del piano Osl e mi è stato riferito che finché non c’è l’istruttoria del dirigente competente né Comune né Osl sono legittimati a riconoscere il debito fuori bilancio. Poi, a partita chiusa, la cifra rientra nella gestione ordinaria dell’ente». Stesso esito per le somme legate ai rifiuti per le proposte transattive. Un bel peso per le casse comunali. A mettere fine alla mattinata ci ha pensato la Bordoni: «La situazione è delicatissima, ci ritornerà in ‘pancia’. L’atto odierno va fatto per legge. Masselli propone l’avvento del commissario ad acta? Ciò la dice lunga rispetto a ciò che è stato fatto in precedenza». L’ultima replica è della Proietti Trotti: «No, il commissario è previsto dalla legge e non è stato proposto». In ogni modo non ci sarà visto che l’approvazione in consiglio è prevista per la prossima settimana.