Terni, cinque anni dal dissesto: «Continuerà a comportare vincoli stringenti»

Il 1° marzo 2018 Cufalo firmò la delibera. Per il risanamento definitivo di strada ne manca

Condividi questo articolo su

di S.F.

L’organo straordinario di liquidazione del Comune di Terni

«Il risanamento dell’ente locale dissestato ha la durata di cinque anni decorrenti da quello per il quale viene redatta l’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato. Durante tale periodo è garantito il mantenimento dei contributi erariali». Perché si cita il comma 1 dell’articolo 265 del Tuel? Semplice, perché a Terni il 1° marzo del 2018 fu deliberato il dissesto finanziario del Comune con la firma del commissario straordinario Antonino Cufalo. C’è ancora da fare sull’asse palazzo Spada-ministero per uscirne.

1° MARZO 2018, CUFALO DELIBERA IL DISSESTO DEL COMUNE
DICEMBRE 2022, IL PIANO DI ESTINZIONE DEBITI DELL’OSL
TANTI MILIONI DA PAGARE
DISSESTO: FAL E LEGGE DI BILANCIO 2023, ‘L’AVVERTIMENTO’ TECNICO

Antonino Cufalo

La situazione

Alle 11.30 del 1° marzo 2018 Cufalo – con lui c’erano i subcommissari Andrea Gambassi ed Emanuele D’Amico, più l’allora segretario generale Giuseppe Aronica – firmò l’atto per la dichiarazione formale di dissesto e successiva trasmissione al ministero dell’Interno e alla procura regionale della Corte dei conti. Al netto dei tecnicismi e delle complesse procedure tuttora in essere per tentare di mettere fine al percorso, ai cittadini interessa sapere quando terminerà la fase con aliquote e tariffe comunali al massimo. Il tema è inevitabilmente trattato a lungo nel Dup 2023/2025 ed in casa Organo straordinario di liquidazione si attendono input da Roma in merito al piano di estinzione dei debiti firmato a ridosso di Natale.

IL BILANCIO RIEQUILIBRATO NEL 2018
FEBBRAIO 2019, L’OK DEL MINISTERO
INTANTO CI SONO LE ELEZIONI: FDI CI PROVA CON MASSELLI

Stefania Finocchio e Giulia Collosi nel maggio 2019

La previsione degli uffici tecnici ed i vincoli

«Lo stato di dissesto – il riepilogo nel documento unico di programmazione in discussione in questi giorni – che interessa il Comune di Terni, sebbene stia volgendo alla sua fase conclusiva, continuerà a comportare vincoli stringenti dal punto di vista economico-finanziario e organizzativo almeno per il prossimo futuro. L’Osl ha recentemente trasmesso il piano di estinzione delle passività al ministero dell’Interno il quale dovrà provvedere alla sua approvazione entro 120 giorni dal deposito; il dicastero dovrà valutare la correttezza della formazione della massa passiva e la validità delle scelte nell’acquisizione di risorse proprie». Ci penserà la prefettura a notificare ciò che occorre. Storia ancora lunga: «Entro il termine di sessanta giorni dall’ultimazione delle operazioni di pagamento, l’Osl è tenuto ad approvare il rendiconto della gestione ed a trasmetterlo all’organo regionale di controllo ed all’organo di revisione contabile dell’ente, il quale è competente sul riscontro della liquidazione e verifica la rispondenza tra il piano di estinzione e l’effettiva liquidazione», viene specificato nell’ambito della normativa. Bene, in sostanza quando se ne esce?

RIFIUTI ED ACCANTONAMENTI: IL TOTALE SUPERA I 15 MILIONI DI EURO
LO STRALCIO DEL 40%: PROCEDURA SEMPLIFICATA
DISSESTO TERNI VERSO LA CHIUSURA. MA DECINE DI MILIONI IN SOSPESO
GIUGNO 2022, L’OPPOSIZIONE: «RISCHIO DISSESTO BIS»

La dirigente Marcucci con l’assessore Masselli

Il 2023: tariffe ancora al massimo. I pagamenti

Solo – il riferimento è sempre ai contenuti del Dup – con la fase di approvazione «da parte dell’Osl del rendiconto della gestione con la relativa trasmissione all’organo di revisione dell’ente dissestato viene decretata la fase conclusiva della procedura di liquidazione straordinaria dell’ente. La quale, presumibilmente, si svolgerà nell’anno 2023. Inoltre, con l’approvazione del rendiconto di liquidazione e la conclusione della procedura straordinaria, l’amministrazione comunale sarà impegnata anche nella fase di successiva di trattazione delle partite debitorie rimaste per la mancata accettazione delle relative proposte transattive da parte dell’Osl e per le quali, il predetto organismo, ha predisposto gli accantonamenti. In tale cornice economica-finanziaria e organizzativa le aliquote e le tariffe dovranno essere riconfermate nella misura massima consentita». Se ne parlerà – difficile pensare che non accadrà – a lungo in occasione dell’audizione dell’assessore al bilancio Orlando Masselli sul Dup 2023/2025 programmata per venerdì e il bilancio di previsione, sviluppato in particolar modo dalla responsabile del procedimento Alessia Almadori. A livello tecnico a gestire la partita sono state in particolar l’ex dirigente alle attività finanziarie Stefania Finocchio – ora impegnata in Provincia -, l’attuale Grazia Marcucci e la numero uno dell’Osl Giulia Collosi. Senza dimenticare il lavoro degli uffici tecnici ed il breve periodo che ha visto protagonista il dirigente Claudio Carbone. Poi vedremo come se ne uscirà.

Dopo Napoli e Taranto c’è il dissesto di Terni

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli